16/08/2011 01:03 CEST - MASTERS 1000 MONTREAL

Djokovic inizia a fare la storia

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La sorpresa che nessuno attendeva non c’è stata, ma chi si aspettava una mattanza per Mardy Fish è rimasto deluso. La finale della Rogers Cup 2011 è stata una partita, a tratti bella e combattuta, soprattutto nel secondo set quando il n.1 americano ha giocato probabilmente una delle migliori ore di tennis della sua carriera. Il primo set è andato secondo copione: Fish si era preparato il suo bel compitino secondo il quale doveva attaccare Djokovic senza accettare lo scambio da fondo, ma la sua prima di servizio non risponde all’appello (un impresentabile 35% di prime per lui al termine del parziale) ed anche la sua risposta di diritto, suo tallone d’Achille, non ne vuol sapere di collaborare. Tuttavia è lui ad avere le prime possibilità per il break, due nel quarto gioco e tre nel sesto, grazie anche ad un Djokovic insolitamente impreciso con i fondamentali da fondo. Le opportunità se ne vanno più per demerito di Mardy che per merito dell’avversario, e nel pieno rispetto del canovaccio più tradizionale, che fa del contrappasso tennistico uno dei suoi leit-motiv, alle opportunità mancate da un protagonista corrisponde normalmente una chance sfruttata dal suo avversario: Djokovic strappa il servizio alla prima occasione e mette a segno un parziale di 15 punti a 3 che chiude il parziale per 6-2 in 38 minuti

A questo punto si pensa ad un finire in calando per Fish, il quale invece ha tutte le intenzioni di dare al numeroso pubblico di Montreal (anche quest’anno record di presenze nel torneo, con 213.760 spettatori in 15 sessioni) la finale che merita. Tutti i reparti del gioco cominciano a funzionare a dovere, il serve and volley comincia a fluire in maniera costante, ed il coronamento arriva al quinto game quando, per la prima volta nel match e per la prima volta dal secondo turno con Davydenko, Novak Djokovic cede il servizio. Il serbo comincia a dare qualche segno di nervosismo, la racchetta vola per terra in un paio di occasioni, il suo asfissiante ritmo da fondo sembra essersi affievolito di fronte al miglior Fish della stagione, e forse di sempre. Un game inguardabile del campione del mondo, che cede ancora la battuta, questa volta addirittura a zero, chiude il secondo set consegnando il parziale per 6-3 a Mardy Fish in 54 minuti.

L’apertura del terzo è per coronarie forti: ci sono 3 occasioni per Djokovic di ottenere subito un break, ma l’americano le annulla una dopo l’altra. La svolta dell’incontro avviene quando Novak va al servizio sull’1-2, in un momento un cui le sue gambe sembravano essere appesantite e Fish era “on fire”: nel giro di 90 secondi, con un ace e due servizi vincenti il serbo tiene la battuta e dà il via ad una serie di 14 punti a 2 che gli consegna il break decisivo. Lo statunitense ora si trova davanti un giocatore che mette in campo oltre l’80% di prime di servizio e risponde ai missili a 130 miglia orarie con relativa disinvoltura. C’è tempo dell’ultimo brivido al decimo gioco, quando al momento di chiudere Nole si irrigidisce e si fa rimontare da 40-0. Il quarto match point però è quello buono, e quando il rovescio di Fish muore in corridoio tutta la gioia di Novak per il nono torneo stagionale (quinto nei Masters 1000) può esplodere sotto il cielo grigio di Montreal.

Masters 1000 Montreal, Finale: NOVAK DJOKOVIC b. MARDY FISH 6-2 3-6 6-4

Vanni Gibertini

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