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25/08/2011 12:51 CEST - Tennis Flash

Mardy Fish, serenità e ambizioni

25 agosto 2011

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Da esattamente un anno Mardy Fish vive nell'orbita delle posizioni di prestigio del ranking ATP,ma forse mai come oggi il 29enne del Minnesota, forte della conquista della U.S. Open Series, impensierisce i vertici del tennis mondiale, Novak Djokovic in testa, che al Masters 1000 di Montrèal ha ottenuto il successo solo al terzo set. C'è chi indica come ragione essenziale di questa evoluzione il fisico più snello, e di conseguenza il gioco più poliedrico, fatto tanto di fondo quanto di copertura a rete, e quindi molto più vario e duttile rispetto a un passato da bombardiere in cui tuttavia già si intravedevano notevoli qualità: come nel 2003 ad esempio, quando terminò al n.20 una stagione in cui raggiunse la finale a Cincinnati e nel secondo turno di Melbourne sconfisse l'allora n.5 del mondo Carlos Moya. Così come nel 2008, quando a Indian Wells raggiunse la finale scalzando dalla contesa Davydenko, Hewitt, Nalbandian e Roger Federer: successo in parte foriero a fine anno di un quarto finale in quella New York dove non pochi lo vedono come primo degli outsider per l'inatteso ritorno alla vittoria, che manca agli americani da ormai otto anni. Ma forse per altri c'è soprattutto la consapevolezza di un tennista che gioca sempre meglio perchè vive match dopo match nell'idea di non aver nulla da perdere. Ed è quello che in effetti trapela da alcune dichiarazioni recentmente rilasciate dall'attuale n.8 del mondo.
"Mi godo tutto questo senza particolari preoccupazioni, e vivo tutto settimana per settimana. E' un grande periodo per me, ed è un onore poter rappresentare gli Stati Uniti nel mondo come top-ten". Ma poi prosegue rimarcando il ruolo della sua consorte Stacey Gardner, sposata la scorsa estate ma ormai suo manager a tempo pieno: "Il tennis è uno sport che spesso impone la massima attenzione verso sè stessi, trascurando elementi che però possono essere invece funzionali a migliorare. Uno di questi è stato certamente Stacey, che mi aiuta in tutto cercando di darmi la massima tranquillità, nonostante ci sia comunque tanta spossatezza nel viaggiare ogni settimana". Circa poi il rendimento negli Slam, migliorato complessivamente tra Parigi (terzo turno) e Wimbledon (quarti di finale), Fish non vuole porsi alcun limite: "Perchè non dovrei continuare a migliorare se c'è la giusta concentrazione e il supporto del fisico?". Poi prosegue: “Confesso che gli Slam non mi piacciono, sia per la lunga durata con i rischi di sospensione, sia perchè si è costretti a giocare in orari molto diversi tra loro.Il contesto in questo modo mi stressa, ma il rapporto che ho con la superficie compensa ogni inconveniente".

Davide Uccella

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