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16/02/2012 10:09 CEST - Coppa Davis

Il week end dei "vecchietti"

TENNIS – Solito appuntamento con il pagellone della Davis. Nello scorso fine settimana protagonisti soprattutto i tennisti over 30. Karlovic ingiocabile in Giappone, Nalbandian quasi perfetto in Germania, Ferrero in rimonta da urlo con Kukushkin, Haas impeccabile per due set e mezzo nel doppio. Male lo squadrone svizzero ed il solito Tarpischev e le sue scelte strampalate. Stefano Tarantino

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Come d'abitudine dopo ogni week end dedicato alla Davis, rivisitiamo in chiave semiseria quanto accaduto nei match di ottavi di finale disputatisi nello scorso fine settimana.
Da una parte quelli che possiamo considerare i “promossi”, dall'altra i “bocciati”, vediamoli nel dettaglio.

IVO KARLOVIC: Voto 8

La trasferta in terra giapponese non si presentava affatto facile per il team croato. Orfana di Cilic e soprattutto con Karlovic e Dodig al 99% impegnati in tutti e tre i giorni. Se non bastasse, dall'altra parte c'era Kei Nishikori, fresco TOP20 del ranking, il miglior tennista (almeno questo dice la classifica) della storia del tennis giapponese.
Inoltre la trasferta inizia malissimo, il nr. 2 locale Go Soeda rimonta due set a Dodig e porta i padroni di casa in vantaggio.
Nessun problema, ci pensa il gigante Ivo Karlovic a sistemare le cose. Come se nulla fosse, il croato liquida in tre set Nishikori, sostiene alla grandissima il doppio, fa sfogare nel primo set del secondo singolare Soeda salvo travolgerlo nei restanti due. Tutto ciò senza mai perdere il servizio, senza mai tentennare un attimo a 33 anni.
Onestamente non abbiamo altre parole e non ce lo saremmo mai aspettato, BRAVISSIMO.
Ora i croati andranno in Argentina, ma se rientra Cilic e Karlovic gioca così possono essere una mina vagante non da poco.

USA: VOTO 8

Destinati ad essere vittime sacrificali nella trasferta svizzera per tutti gli addetti ai lavori, hanno pensato bene di dimostrare che sono uno squadrone “universale”, che se la può cavare su tutte le superfici e contro qualsiasi rivale.
Il solito indomito Fish (voto 8), il bravissimo Isner (voto 8) che gioca bene ovunque, il solito doppio (voto 7,5) che con o senza i Bryan (nelle ultime tre occasioni nelle quali o Mike o Bob non ci sono stati gli americani hanno comunque conquistato il punto del sabato) fa sempre centro.
Questa squadra è stata formata nello spirito dal bravissimo Patrick McEnroe, ma Jim Courier (che oramai ha introdotto la moda della giacca e cravatta in panchina) li sta facendo maturare. Grande impresa, al di là dei limiti e delle scelleratezze altrui.
Interessantissima la sfida ad aprile in Francia, terra (probabile) o veloce, stavolta nessuno li sottovaluterà.

DAVID NALBANDIAN: VOTO 7,5

Partito per giocare solo il doppio ed oltretutto bollato come colui che ha fatto fuori il vecchio capitano, Tito Vazquez, il mitico David viene schierato anche nel primo singolare e risponde da par suo. Perde il primo set, ma poi rifila 12 game ad 1 al malcapitato Florian Mayer prima di chiudere in quattro.
Poi il buon Jaite lo schiera in doppio e anche se non al massimo regala un altro paio di perle delle sue. Ha dichiarato che la Davis quest'anno sarà il suo principale obiettivo, certo che con il rientro di Del Potro, un Juan Monaco (voto 7,5) sicuro e affidabile ed un ottimo doppista come Schwank (voto 7,5, decisivo nella rimonta dei due set contro i tedeschi) il sogno dei sudamericani ha tutte le carte in regola per avverarsi.

JUAN CARLOS FERRERO: Voto 7

E' vero, di fronte c'era il Kazakhstan e soprattutto Mikhail Kukushkin, non proprio un mostro sulla terra.
Ma la tensione del rientro dopo 3 anni nella competizione a squadre e il dover scendere in campo per primo non sono cose facili da gestire. L'ex nr. 1 del mondo si trova un set pari e sotto 0-4 nel terzo set. Corretja in panchina vede i sorci verdi, ma Ferrero tira fuori l'anima e anche qualcos'altro, rimonta da cineteca e set vinto al tie break. Chiuderà poi al quinto, ma la strada alla vittoria di Almagro (voto 6,5) nel secondo singolare è spianata, della serie.....la classe non è acqua.

TOMMY HAAS: Voto 6,5

Che bello rivederlo in nazionale dopo tanto tempo e soprattutto a 34 anni suonati.
Gioca il doppio e sostiene Petzschner (voto 4,5 nella tre giorni, disastroso nel primo singolare) per due set e mezzo con un servizio solido e con il solito rovescio esplosivo che insieme a quello altrettanto pungente del compagno fanno sognare la rimonta tedesca. Poi però si spegne la luce e gli avversari hanno la meglio, ma siamo sicuri che quando il buon Tommy attaccherà la racchetta al chiodo mancherà molto agli appassionati.

FRANCIA: voto 6,5

La trasferta in Canada non era semplice, le scelte quanto meno opinabili del capitano canadese Laurendeau e l'infortunio di Raonic hanno poi spianato la strada ai transalpini.
Come gli Usa, anche i francesi sono una squadra completa che può giocar bene ovunque e con chiunque. Due singolaristi fisicamente esplosivi (anche se ogni tanto si rompono) come Tsonga (voto 7) e Monfils, un altro paio eventualmente di scorta (Simon e Gasquet), un doppio di tutto rispetto (Benneteau/Llodra, voto 7,5). Occhio alla Francia

AUSTRIA: Voto 6

Finalmente!!!!
Dopo 7 sconfitte consecutive al primo turno (oltretutto la maggior parte delle volte in casa) e una retrocessione in B gli austriaci vincono un match e approdano dopo 17 anni ai quarti.
Nulla di eccezionale perché la formazione russa era sin troppo rabberciata e messa su maluccio, ma diciamo che Melzer (voto 6) e soprattutto Andreas Haider-Maurer (non nuovo a queste performance in Davis, voto 7) meritavano di potersi giocare una opportunità contro uno squadrone come quello spagnolo.

BOGDAN OBRADOVIC: Voto 5

Della serie come non so gestire il nr. 1 ( o quasi) del doppio.
Negli ultimi 3 anni la Serbia ha perso un solo match, quello dell'anno scorso in casa con l'Argentina, ma se andiamo a vedere il bilancio del doppio serbo in cui il punto fermo è Nenad Zimonjic, uno dei doppisti più forte al mondo, recita uno sconsolante 3-5 (tra cui una vittoria al quinto contro gli indiani).
Obradovic ad ogni match cambia il compagno del povero Zimonjic al quale non dà un minimo riferimento, quasi come se avesse a che fare con le cartelle della tombola che non lo fanno vincere e che quindi è meglio cambiare ad ogni passata. Non sarebbe il caso di creare una coppia fissa? Perché fin quando c'è dall'altra parte la Svezia è un conto, ma già contro Berdych e Stepanek sarà un'altra cosa (e non sempre ci può essere il Djokovic di turno che salva capra e cavoli).

MARTIN LAURENDEAU: Voto 4,5

Non abbiamo capito una cosa.
Di solito il doppio è Nestor-Pospisil, però stavolta si fa giocare Raonic (voto 5,5 complessivo, bene il singolare quasi un disastro il doppio) perché Pospisil (voto 4,5, inguardabile contro Tsonga nel primo singolare) sembra infortunato (da notare che quest'ultimo nonostante la giovane età l'anno scorso era stato l'eroe della promozione in A).
Raonic gioca un doppio pessimo, si infortuna, non gioca il singolare decisivo e poi a punteggio acquisito scende in campo Pospisil contro Monfils? Ma si può sapere, Pospisil era infortunato o no? Non è che siamo andati in confusione e si è improvvisato Raonic in doppio puntando semplicemente sulla potenza dei suoi colpi?

SVIZZERA: Voto 4

Tutti sicuri e tranquilli, c'è Federer (voto 4,5) , c'è Wawrinka (voto 5), scegliamo la terra (voto 3 a chi ha preparato la superficie) e dai che è il primo passo verso la conquista della Davis.
E invece Wawrinka si trova di fronte un indomito Fish, Federer scende in campo con un macigno sulle spalle ed appena il match si mette male soccombe con Isner (che poi sulla vera terra, quella del Roland Garros, aveva portato al quinto Nadal, quindi non proprio uno sprovveduto), la terra rossa che pare cemento.
Non parliamo poi del doppio, una sorta di improvvisazione, al quale ci aggiungiamo il post-intervista con Federer che critica il compagno salvo poi rimangiarsi tutto e affermare che le sue dichiarazioni erano state travisate. Insomma il festival dell'orrore, prima, durante e dopo.
Ragazzi, la Davis è un'altra cosa, va preparata come si deve in tutto e per tutto. Non ci siamo proprio.

 

SHAMIL TARPISCHEV: VOTO 4

Ogni anno siamo qui a commentarne una delle sue, questa volta è stato tutto uno spettacolo.
Andiamo con ordine.
Convocati Bogomolov (che aveva chiesto due mesi prima di poter giocare per la Russia facendo arrabbiare non poco gli americani con l'intento principale di far contento il padre, voto 4), Kunitsyn (voto 6), Youzhny e Davydenko (voto 7, un doppio da antologia contro Peya e Marach).
Il buon Tarpischev sceglie per i singolari Bogomolov e Kunitsyn e per il doppio i due veterani. Tutti sorpresi, il buon Shamil dichiara: “Vi potrei dire già adesso i motivi di questa scelta, ma ve li farò sapere dopo”(!!!???!!!).
Si ipotizza un infortunio (dolore alla spalla per Youzhny) e un Davydenko in non perfette condizioni.
Risultato: Bogomolov gioca un solo set decente (su quattro) contro Andreas Haider-Maurer (nr.114 Atp), Kunitsyn regge (ma perde) cinque set contro Melzer, poi Youzhny e Davydenko giocano (e vincono) per quasi 5 ore contro due doppisti esperti quali Marach e Peya.
A questo punto ti aspetti un cambio in corsa (al quale oltretutto Tarpischev ci ha abituati) perché se Youzhny e Davydenko giocano per 5 ore senza palesare (almeno a vista) alcun problema, sarebbe il caso quanto meno di rischiare uno dei due.
Macché, c'è Bogomolov che deve giocare....risultato, 7 game contro Melzer e Russia agli spareggi per il secondo anno consecutivo.
Giusto per la cronaca dopo due giorni al torneo di Rotterdam Davydenko batte il padrone di casa Haase in due set, Youzhny sempre in Olanda batte in tre set (ma con due 6-0) proprio Kunitsyn.
Stiamo ancora aspettando le giustificazioni di Tarpischev. Una vera e propria rappresentazione degna delle commedie di De Filippo (con tutto il rispetto per il grande Eduardo).

IL MATCH DEL WEEK END: Brunstroem/Lindstedt-Tipsarevic/Zimonjic 36 63 76(4) 67(3) 108

Ad onor del vero molto bello anche il match tra Ferrero e Kukushkin così come il doppio di Austria-Russia, ma abbiamo voluto premiare i due doppisti svedesi (voto 8) che forse sapevano già che la loro eventuale vittoria non sarebbe servita a niente ma che non hanno mollato una palla dall'inizio alla fine. Non ce ne vogliano Starace e Bracciali (in altre occasioni bravissimi, ma a Ostrava inguardabili, voto 4,5), ma si fa così, sempre ed in qualsiasi circostanza.

 

Stefano Tarantino

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