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01/03/2012 08:44 CEST - personaggi

Il miracolo dell'alluce rotto

TENNIS - Dopo un periodo di relativo oblio, dovuto principalmente a problemi di schiena, Jurgen Melzer inciampa in una coperta e si rompe un alluce pochi giorni prima del torneo di Memphis. Nonostante la dolorosa frattura però sbaraglia tutti e conquista il suo quarto titolo a quasi 31 anni. Ripercorriamo le tappe principali della carriera del talentuoso tennista austriaco. Francesca Sarzetto

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Ne ha fatta di strada il figlio del sindaco di Deutsch-Wagram, in Austria, dalla sua cameretta coi poster di Edberg, Stich e Rafter. Si è fatto conoscere presto, vincendo il titolo di Wimbledon junior nel 1999, anche se poi nel passaggio al professionismo ci è voluto parecchio tempo prima di tornare a sollevare un trofeo.

Finalmente però nel 2006, a 25 anni, Jurgen si è affermato a Bucarest, ma altri tre anni poi sono dovuti passare prima del secondo successo, nel 2009 nel torneo di casa a Vienna, bissato poi l'anno successivo. Nel frattempo il mancino sul campo, ma destro nella vita, si era fatto la poco invidiabile nomea di uno dei migliori giocatori a non aver mai passato il terzo turno di uno slam... fino all'improvviso exploit del 2010, quando ha raggiunto per la prima (e unica) volta la semifinale del Roland Garros. Poi, il quarto turno guadagnato nei tre slam successivi, più il titolo di casa e la finale nel torneo di Amburgo, gli sono valsi il raggiungimento del suo best ranking all'ottava posizione, nell'aprile 2011, un mese prima di compiere trent'anni.

E' dal doppio però che giungono le maggiori gratificazioni: in coppia con il tedesco Petzschner, si aggiudica Wimbledon 2010 e US Open 2011, riuscendo anche a qualificarsi per il Master di fine stagione in questi ultimi due anni, e ottiene anche la vittoria nel doppio misto, con Iveta Benesova, a Wimbledon 2011.

Alcuni problemi alla schiena però ne frenano le ambizioni, e gli fanno perdere terreno, ma si toglie comunque la soddisfazione di battere Federer e raggiungere la prima semifinale di un Master 1000 a Monte Carlo, il suo miglior risultato del 2011 e l'unica vittoria su un top 10 dell'annata.

Il 2012 si apre con due sconfitte a Brisbane e agli Australian Open, ma c'è un segnale di ripresa a Zagabria, dove supera facilmente le qualificazioni (probabilmente si era iscritto in ritardo al torneo e per questo non aveva trovato posto nel tabellone principale, come la sua classifica gli avrebbe concesso) e arriva ai quarti, e soprattutto trova due belle vittorie in Davis su Kunitsyn e Bogomolov Jr., portando l'Austria a superare il primo turno nel World Group per la prima volta dal '95.

Si arriva dunque al fatidico 17 febbraio, con la classifica scesa al n.38 e una coperta dispettosa che al buio gli gioca un brutto scherzo (e qui torna alla mente anche Wilander... ma perché non accendono la luce?) e il venerdì prima del torneo si ritrova l'alluce destro fratturato. Nonostante questo, si salva al tie break del terzo set nei primi due turni, contro Istomin e Dodig, per poi eliminare ai quarti la testa di serie n.1, Isner, in due set, successivamente Stepanek ancora in tre set e infine il grande favorito della finale, Raonic, per 7-5 7-6, e cogliendo il suo primo successo a livello di ATP 500, dopo tre 250.

"Se qualcuno mi avesse detto quel venerdì che dopo dieci giorni avrei vinto il torneo, gli avrei dato del pazzo" ha detto Jurgen dopo la finale. "Ma alle volte la vita ti fa queste sorprese, forse all'inizio ho avuto meno pressione. Di certo, se gioco così per vincere il torneo, sono disposto a rompermi un dito tutti i giorni!" Come dargli torto?

Francesca Sarzetto

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