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22/03/2012 12:33 CEST - Indian Wells

Cartoline dal deserto

TENNIS - Una carrellata di immagini da Indian Wells e dintorni tra montagne e deserto, per scoprire gli incantevoli scenari che fanno da sfondo al primo Masters 1000 combined della stagione. Da Indian Wells, Vanni Gibertini

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“Indian Wells: Tennis is just the beginning”, il tennis è solo l’inizio. Così recitava lo slogan di questo video promozionale mostrato a più riprese durante i cambi di campo nel corso dell’ultimo BNP Paribas Open, al fine di far conoscere le attrattive di questa piccola cittadina della Coachella Valley che per due settimane l’anno diventa il fulcro del tennis mondiale.

Il torneo, voluto da Charlie Pasarell e Raymond Moore, e che ora può contare sull’appoggio del milionario della Oracle Larry Ellison, anche nel 2012 ha dimostrato di poter ambire a pieno titolo alla qualifica di torneo più importante del mondo dopo quelli dello Slam. Superato ancora una volta il record di presenze per tornei non-Slam, con oltre 370.000 presenze nel corso dei 10 giorni di gare, oltre 20,000 in più rispetto al record fatto segnare nel 2011. Ogni anno vengono apportate tanti piccoli miglioramenti alle attrezzature del torneo, per rendere l’esperienza degli spettatori sempre più unica: quest’anno tutte le poltroncine del campo centrale sono state cambiate, i due campi secondari sono stati dotati di tribune più confortevoli che, previa approvazione delle autorità cittadine, verranno rese almeno in parte permanenti, ed è stata costruita una grande tensostruttura per fornire agli spettatori un’area di ristoro al riparo dal sole, in aggiunta al magnifico prato tra il centrale e lo stadio 2 ombreggiato dagli alberi di limone. Le sessioni nei fine settimana sono state dichiarate “sold out” all’esaurimento dei 10.000 posti auto di cui dispone l’impianto, che a partire dal 2013 dovrebbero essere aumentati di oltre 8.000 unità attraverso l’acquisizione di un nuovo lotto di terreno ad est dello stadio 2: “Dobbiamo sbrigare ancora diverse procedure burocratiche prima di completare l’acquisizione, in quanto quel terreno secondo il piano regolatore attuale è definito come terreno per il commercio al dettaglio, e non terreno per attrezzature sportive. In ogni modo siamo fiduciosi che riusciremo nel nostro intento, e quel parcheggio ci consentirà di aumentare le presenze durante i weekend”.

Ed è difficile negare che l’Indian Wells Tennis Garden non sia uno dei più pittoreschi scenari al mondo in cui si svolge un torneo di tennis: lo sfondo delle montagne su cui si stagliano le palme e le strutture dell’impianto contribuiscono a fornire quella sensazione di relax e di “intimacy”, come l’hanno definita padri fondatori Pasarell e Moore, di cui il torneo di pregia. Arrivare allo stadio prima dell’apertura dei cancelli, avendo quindi la possibiltà di camminare per i vialetti ancora intonsi, circondati dai giardini curatissimi e con il silenzio rotto soltanto dal rumore dei professionisti che già si allenano, è un privilegio di cui abbiamo goduto ogni mattina per tutta la durata del torneo. Si tratta sicuramente della più bella passeggiata verso “l’ufficio” che ci sia mai capitato di avere. Ecco alcuni scatti del Tennis Garden prima dell’arrivo dei tifosi.
Questo è il viale che dall’ingresso sud, dove si trovava il parcheggio per lo staff, conduce al centrale


Ai lati del vialetto si trovano alcune delle zone di ristoro: questa è l’Emirates Garden Club, che ospita i ristoranti riservati ai tifosi con i biglietti per la zona più vicina al campo e per gli ospiti corporate.

Come già accennato, una delle novità di quest’anno è stata l’area di ristoro coperta da una tensostruttura che consentiva agli spettatori di trovare riparo dal sole ed allo stesso tempo continuare a seguire gli incontri sugli schermi giganti.

 


Questo il giardino con gli alberi di limone, molto comuni nella zona, che fino allo scorso anno rappresentavano l’unica fonte di refrigerio durante i pomeriggi assolati del deserto.


Prima di arrivare al nostro ingresso sul centrale, si poteva vedere lo stand dello sponsor Corona, immerso tra le palme, ed il giardino immediatamente antistante l’ingresso principale dello “stadio 1”.

 


Fuori dalla sala media, c’era questo “bancone” pubblico con sgabelli da cui si potevano osservare i campi di allenamento con lo sfondo delle montagne

 


Una volta aperti i cancelli e data via libera agli appassionati, i vialetti si popolavano di giovani e vecchi entusiasti alla ricerca del campione, anche se i grandi spazi di questo impianto consentono di non avere mai la sensazione di grandi folle che si respira ai tornei dello Slam, dove può capitare di sentirsi “strangolati” dalla gente circostante.


L’atmosfera è sempre comunque rilassata, come dimostrano le sedie reclinabili presenti nella Plaza attigua al centrale. In questo luogo i tifosi potevano adagiarsi su queste sedie da giardino con schienale regolabile e passare tutta la giornata guardando gli incontri sui multipli schermi giganti di fronte a loro. A partire dal primo pomeriggio questa zona è all’ombra, quindi consente possibilità di relax a giovani e meno giovani. Tanto che la biglietteria del torneo riceveva regolarmente richieste per acquistare i biglietti per °la plaza con le sedie reclinabili”.


Salendo fino in cima al centrale si riesce ad avere una splendida vista della zona circostante, con i famigerati parcheggi in primo piano e le montagne a fare da splendido sfondo. In particolare, nella giornata di domenica, poco prima delle finali, la temperatura molto rigida (9 gradi) e la pioggia ed il vento del giorno precedente avevano lasciato un’aria particolarmente tersa che consentiva una visuale ancora più nitida del panorama.

 

 


Questo lo scorcio che si intravede fuori dall’entrata per il settore 417


Nella parte meridionale dell’impianto si trovano i campi di allenamento dove si possono vedere da due passi i campioni allenarsi in uno scenario davvero suggestivo. Ecco Ryan Harrison e Julien Bennettau impegnati sul campo con lo sfondo delle San Jacinto Mountains.

 


Ma come detto all’inizio, non c’è solo tennis nella zona della Coachella Valley. La città principale della zona è Palm Springs, a circa una ventina di kilomentri da Indian Wells, dove si possono trovare campi da golf pubblici in pieno centro cittadino, ai lati di eleganti strade alberate.

 


Nelle vicinanze di Palm Springs si possono trovare scenari tipicamente desertici, con gli impianti per l’energia eolica che sfruttano il vento sempre presente nella zona per la produzione di elettricità


La commistione tra il deserto e le montagne offre immagini da cartolina davvero notevoli: ne abbiamo selezionati per voi alcuni

 

 

 

 

 


Come si è potuto rendere conto chi ha seguito il torneo in televisione, il clima desertico può riservare sbalzi di temperatura notevoli dal giorno alla notte e da una giornata all’altra. Se infatti durante la fase centrale della seconda settimana si sono raggiunti tranquillamente i 30 gradi durante i pomeriggi, nel weekend finale le temperature sono scese in maniera considerevole fino ad arrivare in cifra unica, e se si considera poi l’effetto del vento, si può capire come alcuni dei colleghi in tribuna stampa abbiano provato a ricorrere ad ogni mezzo pur di riuscire a rimanere in tribuna a seguire gli incontri.


E Roger Federer non aveva ancora finito di scattare le foto con il trofeo dell’edizione 2012 che lo staff del BNP Paribas Open aveva già messo in vendita i biglietti per l’edizione 2013, così da dare ai tifosi interessati l’opportunità di accaparrarsi i preziosi tagliandi per la prossima edizione. Certamente un altro grande esempio di organizzazione che altri tornei potrebbero seguire.
 

 

 

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Vanni Gibertini

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