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28/03/2012 00:09 CEST - MIAMI

Rafa così così, Nole liscio

TENNIS - Nadal impiega 2 ore e 10 per piegare Nishikori con un doppio 64. Djokovic ha qualche problema nel primo set ma regola 75 63 Gasquet. La Sharapova stritola la Li. Luca De Gaspari e da Miami Vanni Gibertini

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Djokovic b. Gasquet 75 63

Poteva essere facilmente pronosticabile alla vigilia, che la partita tra Richard Gasquet e Novak Djokovic a Miami potesse essere sensazionale dal punto di vista tecnico quanto scontata nell’esito finale; e infatti tale pronostico è stato confermato in piena alla prova dei fatti con il primo giocatore del mondo vincitore in 2 set 7-5 6-3 in 1h40. Una partita che ha confermato inoltre, tutto quello che già si sapeva dei due giocatori: il genio e sregolatezza del giocatore francese, e la solidità tennistica e mentale del serbo, capace di rispondere colpo su colpo anche nei momenti in cui il talento del suo avversario prevaleva sulla follia.

Il primo set, durato un’ora esatta, è un compendio di tennis di alta qualità specialmente sulla diagonale sinistra; si fa fatica a pensare a rovesci migliori dei due in mostra in questa partita nelle rispettive versioni a una e a due mani. Se il gesto di Gasquet è quanto di più esteticamente affascinante del circuito, quello del serbo è compatto e preciso al punto da diventare chirurgico. Gasquet, mette in mostra una varietà di colpi difficile da trovare nel tennis di oggi, e nel primo set ha tutte le possibilità di prendere il comando dell’incontro: prende un break di vantaggio nel terzo gioco, ma Djokovic appare in condizioni nettamente migliori rispetto alla sua spenta versione californiana, e reagisce portando in parità l’incontro sul 3-3. Sul 4-4, Gasquet ha 2 palle break per andare a servire per il set che non riesce a sfruttare, quindi recupera da 0-30 nel game successivo salendo 5-5. Ma quando si arriva nei momenti caldi di un set, è la mentalità a fare la differenza e Djokovic da questo punto di vista, è superiore al suo avversario di 5 categorie. Chiude quindi il set per 7-5 strappando il servizio al suo avversario nel dodicesimo gioco. Un set che si chiude con una somma di 25 colpi vincenti, a dimostrazione della vena offensiva dei due protagonisti.

La conclusione della prima frazione, porta allo sgretolamento della fragile concentrazione del francese, che si trova in pochi minuti sotto 4-1, giocando con una sufficienza e una non curanza, deludente quanto prevedibile. Non basta una scatto d’orgoglio sul 2-5 quando annulla 2 match point per risvegliarlo, Nole sa di avere il controllo e porta a casa la partita nel gioco successivo con la consapevolezza e la tranquillità del grande giocatore, quello che Richard Gasquet sarebbe sempre dovuto essere ma che purtroppo non è mai stato, almeno non quanto il suo straordinario talento, lasciasse intendere.

Djokovic si qualifica dunque ai quarti di finale, ritrovando anche un po’ di fiducia e di morale in attesa di conoscere il suo avversario tra David Ferrer e Juan Martin Del Potro. Sì perché adesso il gioco si fa duro e Nole sa di essere lo scalpo più ambito della Florida, dato che per un anno ha razziato il mondo del tennis; sarà ancora imprendibile? (Luca De Gaspari)

Nadal b. Nishikori 64 64

Rafael Nadal ha sconfitto con qualche patema più del previsto il giapponese Kei Nishikori con un doppio 6-4, in 2h10, qualificandosi per i quarti di finale del Masters 1000 di Miami.

Il maiorchino, seconda testa di serie, ha accusato anche un fastidio al tendine della gamba sinistra sul finire del primo set che lo ha costretto a chiamare il trainer per una fasciatura, ma ha comunque portato in porto il risultato recuperando un break iniziale di svantaggio nel primo set, prima di strappare il servizio all’ avversario sul 5-4, infilando una serie di 5 giochi consecutivi, involandosi 3-0 nel secondo. Si è dunque seguito il servizio fino al 5-3 Nadal, che ha inaspettatamente ceduto la battuta proprio nel gioco in cui serviva per il match. Nonostante questo, Nishikori cede nuovamente alla pressione nel decimo gioco, cede il servizio e manda Nadal ai quarti di finale.

La partita è stata contrassegnata da un livello di gioco molto incostante, e tempi di giochi molto lunghi per entrambi i giocatori, sempre molto al di là dei 20 secondi regolamentari, basti pensare che il primo game dell’incontro è durato addirittura 14 minuti prima che Nadal tenesse il servizio d’apertura dopo aver annullato 4 palle break. Lo spagnolo è apparso altalenante quanto il suo avversario, e atleticamente non al massimo della forma a cui ci ha abituati.

Il principale demerito di Nishikori va ricercato, come spesso accade in questo genere di incontri tra il buon giocatore e il campione non in giornata, nell’incapacità di giocare bene nei momenti importanti, con quasi il timore di riuscire a fare partita pari con chi è palesemente più forte. A dimostrazione di questo il giapponese ha sfruttato solamente 2 palle break su 8 ottenute nel match e ha ceduto 4 volte il servizio, non a caso sempre in momenti delicati del match.

Nadal, che ha sofferto molto sulla propria seconda palla (44%), si è tenuto a galla con la prima ottenendo l’80% di punti quando è riuscito a metterla in campo. Tuttavia lo spagnolo sa che domani, probabilmente contro Tsonga, servirà tutto un altro tipo di partita, fatta di profondità e di contrattacco, elementi che oggi gli sono mancati per lunghi tratti del match. (Luca De Gaspari)

Tipsarevic b. Dimitrov 7-6(3), 6-2

Nel tempo che impiega Rafael Nadal a chiudere il primo set con Nishikori, sul Grand stand Janko Tipsarevic conquista il lasciapassare per i quarti di finale con una prova concreta e convincente contro la promessa ancora in via di mantenimento Grigor Dimitrov.

In un’atmosfera di grande tranquillità e silenzio, più tipica di Wimbledon che di Miami, Tipsarevic raccoglie con gratitudine i regali che lo sciagurato bulgaro gli porge su un piatto d’argento nei momenti cruciali del match: due doppi falli nel tie-break del primo parziale sanciscono il vantaggio per il serbo, che poi con una risposta di rovescio sulla riga si procura il break in avvio di secondo set, che di fatto chiudono la partita.

Troppo incostante il rendimento di Dimitrov, troppo sciupone nei momenti importanti, e contro un Tipsarevic che “gioca benissimo i punti”, ovvero sa individuare i momenti in cui rischiare ed i momenti in cui tenere lo scambio, il risultato è stato fin troppo ovvio. In certi frangenti del secondo set è sembrato anche che il bulgaro avesse problemi a respirare, ma forse si è trattato più di una somatizzazione del disappunto che di un reale problema. (Luca De Gaspari)

ATP - ottavi
[1] N Djokovic (SRB) d. [17] R Gasquet 75 63
[2] R Nadal (ESP) d. [16] K Nishikori (JPN) 64 64
[9] J Tipsarevic (SRB) d G Dimitrov (BUL) 76(3) 62
[8] M Fish (USA) d [12] N Almagro (ESP) 63 67(2) 63

WTA - quarti
[2] M Sharapova (RUS) d [8] N Li (CHN) 63 60

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