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25/06/2012 22:53 CEST - Wimbledon

Out Bolelli
Bene Fognini

TENNIS - Si ritirano Starace e Volandri. Poto lascia sul 62 20 Sweeting, Filo sul 60 61 10 Chardy. Fognini in quattro con Llodra. Cipolla spreca due set di vantaggio. Bolelli sconfitto da Janowicz. Da Wimbledon, Alberto Giorni

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Non è certo positivo il primo risultato di Wimbledon 2012. Potito Starace deve ritirarsi all'inizio del secondo set con Ryan Sweeting, statunitense originario delle Bahamas, avanti 6-2 2-0.

Fognini b Llodra 36 63 64 75

Stamattina, passando dal bookmaker William Hill, si sarebbe potuto fare un buon colpo puntando su Fognini. Contro di lui, Llodra partiva nettamente favorito: ogni cinque sterline messe sul francese, se ne guadagnavano solo due. Puntandone invece quattro sul nostro giocatore, se ne portavano a casa sette. Al ligure piacciono le partite difficili nelle occasioni importanti (e spesso contro i francesi: ricordate quella con Monfils a Parigi?), e puntualmente ha ribaltato la situazione, imponendosi 3-6 6-3 6-4 7-5, nonostante fosse debilitato dalla sinusite. Llodra era invece reduce da una notte in bianco: la moglie lo sta per rendere padre per la terza volta.

Il match però era iniziato tutt’altro che bene. Interessante il contrasto di stili, con Llodra sempre all’attacco e l’azzurro chiamato a giocare numerosi passanti. C’è voluto un po’ prima che Fabio carburasse. All’inizio il francese gli toglieva il ritmo e ci si è messo anche un problema con le scarpe: Fognini le ha cambiate diverse volte nel primo parziale perso 6-3, visibilmente infastidito.

Poi però, man mano che il match proseguiva, l’azzurro si trovava sempre più a suo agio. Il ligure ha iniziato a rispondere sempre meglio, mentre il francese era costretto a giocare volée difficili in posizioni scomode, lontano dalla rete. E in un lampo il match si è ribaltato. Fognini ha preso in mano le redini della partita vincendo il secondo e il terzo. Un buon match, in cui i 16 ace di Llodra non sono stati determinanti; la chiave è stata limitare gli errori gratuiti (23 l’azzurro, ben 43 il transalpino, con praticamente lo stesso numero di vincenti).

Nel quarto set, il break sul 4-4 sembrava quello decisivo. Ma al momento di servire per il match, sul 5-4, Fabio ha mancato due matchpoint (rovescio in rete e dritto lungo), perdendo il servizio con un altro errore di dritto. Ma poi l’azzurro ha reagito con orgoglio, strappando a sua volta il servizio all’avversario e chiudendo meritatamente 7-5.

Istomin b Seppi 67 64 36 63 86

Commentando il sorteggio, era opinione comune che Andreas Seppi avrebbe potuto avere un accoppiamento più favorevole: l’uzbeko Istomin è un brutto pesce, soprattutto su questi campi. Ma la delusione è forte, come un pugno nello stomaco. Avevamo molta fiducia nel Seppi versione 2012, capace di far tremare Djokovic sul Centrale del Roland Garros. E poi l’altoatesino nel quinto set ha servito per il match sul 5-3: era 30-0, poi il match gli è sfuggito di mano e Istomin si è imposto 6-7 6-4 3-6 6-3 8-6.

E’ stata una dura battaglia da fondocampo, fin dal primo set, con Seppi che cercava il più possibile di esplodere il diritto, ma dall’altra parte trovava pane per i suoi denti. Il primo parziale si risolve così al tiebreak, dove l’equilibrio si rompe e Seppi prende il largo, volando presto sei punti a uno e chiudendo 7-2. Nel secondo parziale, però, è Istomin a prendere in mano la situazione ottenendo il break con il quale pareggia il conto dei set.

Si va a fasi alterne e quando sale di giri uno dei due, l’altro cala di tono. Nel terzo set, decisivo l’ottavo game, con Seppi avanti 4-3. Istomin al servizio va sotto 0-40, annulla le tre palle break, ma alla quinta cede: il suo rovescio finisce in rete e Andreas va 5-3. Nessun tremore al momento di servire per il set: con un ace firma il 6-3.

Nel quarto set, purtroppo, la storia si ripete ed è l’uzbeko fin da subito a fare corsa di testa, con un break al secondo game, preludio del 6-3. Il quinto è un romanzo che poteva avere un lieto fine se, come si diceva, Seppi avesse chiuso quando ha servito sul 5-3 (ed era 30-0). Qualche errore di troppo, però, allunga il match, sospeso per alcuni minuti sul 5-5.

Istomin era scivolato per l’ennesima volta e ha chiesto l’intervento del fisioterapista. Dopo il massaggio, è tornato come nuovo: serviva addirittura meglio di prima, mentre a Seppi la sosta forzata ha fatto tutt’altro che bene. Perde il ritmo e poi il servizio sul 6-6. E Istomin chiude così 8-6, tra infiniti rimpianti azzurri.   

Cervantes b Cipolla 26 67 63 62 61

Se Fognini era sfavorito contro Llodra, si pensava che Flavio Cipolla potesse avere la meglio sullo spagnolo Inigo Cervantes, proveniente dalle qualificazioni (e figlio di un ex portiere del Betis Siviglia). Il ragazzo di Barcellona non ha seguito le orme paterne: è uno specialista della terra battuta ed era dallo scorso gennaio che non abbandonava l’amato “rosso”.

Le prime battute del match sembravano confermare le aspettative. Cipolla era in controllo del match e le generose corse del “pedalatore” spagnolo non erano sufficienti. Bisogna considerare che prima di quest’anno, aveva giocato solo un solo match sull’erba, alle qualificazioni di Wimbledon 2010 perdendo da Soeda.

I casi della vita: era molto più probabile per lui entrare in tabellone al Roland Garros, invece ci è riuscito ai Championships. Ed è protagonista di una rimonta che non dimenticherà mai: Cipolla perde il terzo set 6-3 e il match gira. Il romano è sempre più alle corde e negli ultimi due set racimola solo tre game. 

Makarova b Brianti 62 36 63

Dà il massimo Alberta Brianti, che cede in tre set a Makarova, n.44 del mondo. Ha chiuso con il 74% di punti con la prima, ma ha pagato il modesto 30% con la seconda. Non sono bastati 6 vincenti in più, 26 a 20, hanno pesato di più i 4 gratuiti di differenza (17 a 13) e soprattutto il tasso di conversione delle palle break. 1 su 2 per Brianti, 3 su 3 per Makarova.

Petrova b Camerin 60 62

Dura appena 67 minuti il match di Maria Elena Camerin. Illusorio il controbreak del 2-4 nel secondo set. Decisamente troppa la differenza in campo con la russa fresca vincitrice del WTA di 's-Hertogenbosch.

 Janowicz b Bolelli 36 63 63 63

 Parte bene Bolelli, molto solido al servizio, conquista un break nel primo turno di battuta del polacco e chiude il primo set in 25 minuti. Nel secondo concede appena sei punti nei suoi game di servizio, ma bastano a perdere il servizio nel sesto game. Da qui Janowicz sale di tono con la prima. Apre il terzo conquistando 8 dei primi 9 punti e fa emergere le difficoltà di Bolelli alla risposta. Troppo pochi i 5 punti ottenuti contro la battuta di Janowicz: Simone salva quattro palle break ma deve cedere nuovamente il servizio e si ritrova sotto due set a uno. Il polacco converte la prima palla break anche nel quarto e praticamente chiude il match.

Alberto Giorni

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