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04/07/2012 01:08 CEST - WIMBLEDON 2012

Un’altra giornata di ordinaria paura

TENNIS - Un Federer infortunato e quindi a mezzo servizio basta per avere la meglio di Malisse e accedere ai quarti di finale di Wimbledon. Ma ora la domanda è: si ristabilirà dal problema alla schiena in tempo per mercoledì? Claudio Giuliani

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Roger Federer esce dal campo per il MTO (Photo by Clive Rose/Getty Images)
Roger Federer esce dal campo per il MTO (Photo by Clive Rose/Getty Images)

Primo match in programma sul centrale, con gli organizzatori che fortemente vogliono che si giochi come Wimbledon è, ovvero all’aria aperta. Il pubblico è in attesa per saggiare le condizioni di Roger Federer, uscito indenne dalle forche caudine francesi che rispondono al nome di Bennetau. Fin dai primi scambi si ha l’idea di un tennista ancora non perfettamente centrato ma sicuramente più a suo agio con il rovescio. Malisse comunque c’è, gioca in maniera solida e fa partita. Si procura tre palle break nei primi due turni di servizio dello svizzero, bravo comunque ad annullarle in maniera agevole. Si arriva quindi sul quattro a tre. Al cambio di campo Federer inizia a mangiare una banana e si capisce subito che qualcosa non va: arrivano i medici e dopo un breve consulto si decide per l’uscita dal campo di Federer per un “off court medical time out” su imbeccata dello stesso giocatore rivolto ai medici. Non è chiaro dove il giocatore abbia il problema fisico. Si parla della schiena. Passano 8 minuti e mezzo e Roger torna in campo. Si riparte con quattro punti a zero per Malisse che conclude un game meraviglioso con Federer che sembra stordito. Sul cinque a quattro, quindici pari, lo svizzero gioca tre tagli di rovescio magnifici. Ma sugli spostamenti sul lato destro, qualcosa non va. Sul cinque pari Federer cede il servizio a quindici ma chiamato a concretizzare la prima partita, Malisse si ritrova in sequenza: un tocco delizioso a riprendere una fortuita volèe stoppata, un Roger che palleggia a velocità di torneo seconda categoria e un rovescio incrociato chiuso da sotto la rete in maniera deliziosa. Il belga annulla la prima con un efficace serve and volley ma sull’attacco a rete corto di Federer sulla seconda, scaglia un diritto violento sul lato sinistro dello svizzero che non fa una piega: il polso si flette il giusto per ammansire la palla in maniera deliziosa, depositandola pochi centimetri dopo il net: è tiebreak. Sul sei pari non c’è più partita. Malisse fa un solo punti nonostante Federer giochi di mestiere, con prime di servizio piazzate e mai velocissime, colpi di rimbalzo più lenti ma profondi e angolati. Qualcosa e cambiato nella testa del belga e la smorzata di Roger sul 6 a 1 vede Malisse scivolare a terra, assaggiando l’erba inglese. Il fisioterapista torna ad occuparsi di lui. Inizia a piovere e si va in pausa. Non si chiude il campo e dopo un quarto d’ora circa si rientra in campo con il pensiero che, ancora una volta, le leggi (ovvero il regolamento) si applicano ai nemici ma si interpretano per gli amici.

Nel secondo set si riparte e le condizioni dei due giocatori sono quelle pre-pausa pioggia. Federer ottiene il break al terzo gioco ma è evidente dal linguaggio del corpo che Malisse è (temporaneamente?) uscito dalla partita. Sguardo corrucciato quello del belga mentre il volto di Federer ha i lineamenti della sofferenza, a limite del fastidio.
Lo svizzero gioca i suoi colpi, specie il diritto, con meno forza ma con più ricercatezza. Coglie gli angoli, come sul tre a uno quando il suo rovescio passante incrociato apre la strada al secondo break del set, conquistato con una volée stoppata che ha ricordato quella di Sampras. Il tennista belga non riesce a organizzare una strategia di gioco decente, quantomeno per profittare dell’handicap fisico del suo avversario che visibilmente fa fatica a correre, specie sul lato destro. Di qui al 6-1 la via è breve e costellata di deliziosi tocchi sotto rete e di passanti didascalici. Non servono le marce alte per avere la meglio sul belga a Federer.

Nel terzo set Malisse gioca con piglio, rialza la testa e conquista subito un break di vantaggio. La partita torna una competizione, bilanciata fra l’handicap dell’elvetico e un Malisse che psicologicamente si è risollevato grazie al dazio pagato nel secondo set. Tiene il break di vantaggio conquistato nel primo gioco fino alla conclusione della terza partita sotto gli sguardi preoccupati del clan svizzero. A questo la sensazione è che per Federer sarà dura venire a capo dell’incontro.

Il quarto parziale inizia con Malisse determinato alla rimonta, o, a limite, al ko tecnico. Ora il belga è tornato il giocatore del primo set fino allo stop. Gli riesce tutto, osa, e strappa facilmente il servizio al suo avversario nel primo gioco. Federer è visibilmente incapace di competere ma si aggrappa alla sua infinita classe per capitalizzare al meglio i suoi minimi spostamenti sull’erba. Così facendo recupera il break per portarsi sul due a due. Malisse riaccusa il colpo sul piano mentale: in pochi minuti perde di nuovo sicurezza e Federer allunga improvvisamente in pochi minuti, portandosi sul 5 a 2. Il colpo di coda del Re scorpione si materializza con un ace che sancisce la decima vittoria sul belga in carriera. Ma lo sguardo del numero tre del mondo a fine gara è sconsolato, come a tradire un infortunio di non lieve entità.

Da una parte il lieve infortunio ha offerto se vogliamo un risvolto positivo: si è visto in campo il Federer che molti fan, e anche tantissimi ex campioni e addetti ai lavori invocano: un giocatore più aggressivo, più rapido nell’accorciare gli scambi e soprattutto più frequente nei pressi della rete. Oggi lo svizzero aveva necessità di accorciare la partita rischiando tutto per via dell’infortuni e dall’altra parte c’era un avversario che psicologicamente non ha saputo approfittare di questo infortunio. Ma nei prossimi incontri non sarà così.

Intervistato immediatamente, Federer dirà a fine partita: “Mi sono sentito meglio andando avanti nel match. Sono contento di avercela fatta. Un infortunio del genere può capitare. Certo uno spera che non accada proprio in un incontro importante come questo. Decisamente mi ha aiutato il massaggio alla fine del prime set. Ad ogni modo se questa è la cosa peggiore che mi poteva succedere a livello di infortunio sono contento. Spero di essere al 100% mercoledì”.

Claudio Giuliani

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