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08/07/2012 13:12 CEST - Wimbledon

"Lendl può far vincere Murray"

TENNIS – Quando giocava, Pat Cash non poteva sopportare Ivan e l’ha fatto soffrire negandogli il titolo di Wimbledon. Ma ora lo ammira come coach: “Sta facendo un buon lavoro, può finalmente portare Andy al successo”. Da Wimbledon, Alberto Giorni

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Se cambiare idea è sintomo di saggezza, Pat Cash è un uomo intelligente, che sa andare oltre i pregiudizi. Come quelli che nutriva nei confronti di Ivan Lendl, quando erano rivali sul campo.

“Se c’era un giocatore che non potevo sopportare, quello era Ivan – ha spiegato l’australiano senza giri di parole ai microfoni della Bbc –. Mi sono rimasti impressin il suo volto spietato e i suoi occhi di ghiaccio che mi sfidavano dall’altra parte della rete. Wimbledon era il toreo che lo ossessionava e io godevo nel farlo soffrire. Batterlo in finale tre set a zero, 25 anni fa in finale, è stata una soddisfazione doppia”.

Il tempo però addolcisce i ricordi e Cash quasi si sorprende nel tessere l’elogio del rivale: “Può sembrare strano detto da me però, nonostante l’antipatia a pelle, avevo grande rispetto di Ivan. Apprezzavo i suoi allenamenti meticolosi e il fatto che avesse introdotto nuovi elementi nel mondo del tennis, riguardo alla preparazione fisica e all’alimentazione. Devo ammettere che è stato il primo grande professionista del nostro sport”.

Sono sei mesi che Lendl si messo in gioco con un nuovo ruolo, quello di allenatore, e i risultati iniziano a vedersi. Sarebbe curioso se finalmente sfatasse il tabù di Wimbledon guidando Murray al successo. “Ormai è un po’ che lavorano insieme – osserva Cash –. E vedo che l’antica determinazione di Ivan si sta trasferendo nel suo allievo. Ho incontrato Lendl in alcuni tornei Senior, ci siamo scambiati alcune impressioni. Gli è piaciuta molto la prestazione di Andy agli Australian Open, quando in semifinale è andato vicino a battere Djokovic. Mentre so per certo che non è rimasto soddisfatto del suo atteggiamento al Roland Garros, quando si è lamentato troppo per i problemi alla schiena”.

E ora allo scozzese manca solo un gradino per entrare nell’immortalità tennistica. “Lendl gli sta aggiungendo quello che manca – prosegue Cash. Non tanto dal punto di vista tecnico: oltre ai primi tre, solo Berdych colpisce la palla in modo più pulito rispetto a Murray. Bensì sotto l’aspetto mentale, che fa la differenza”. Parola di uno che sa come si vince Wimbledon.

Alberto Giorni

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