26/07/2012 10:34 CEST - LONDRA 2012

I Giochi non sono gli Slam

TENNIS - Storicamente le Olimpiadi sono tappa non fondamentale per il mondo del tennis, di sicuro non paragonabile a una prova dello Slam. Il forfait di Nadal prova come i big non reputino l'oro al pari dei major. Rino Tommasi

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Nadal
Nadal

Sarebbe una bestemmia considerare le Olimpiadi un elemento di disturbo nel calendario tennistico, ma è certo che svolgendosi una volta ogni quattro anni i Giochi inevitabilmente interferiscono con l’attività tennistica tradizionale.

Negli ultimi anni si era già determinata una situazione anomala per cui il tennis non era più lo sport dell’estate nel senso che tra Wimbledon e l’Open degli Stati Uniti erano diminuiti gli appuntamenti meritevoli di attenzione, solo parzialmente sostituiti dai due tornei di Cincinnati e l’Open del Canada.

Per quanto riguarda le Olimpiadi, che quest’anno si svolgeranno – per quanto riguarda il tennis – nel giardino di Wimbledon, si è creata una situazione di parziale confusione e di apparente antagonismo.

Non ci sarà mai un tennista che preferirà vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi piuttosto che un torneo dello Slam; basta dare un’occhiata anche superficiale al libro d’oro dei Giochi per scoprire dei nomi (Mecir, Rosset, Massu) che non avrebbero mai potuto vincere una prova dello Slam. Giova anche ricordare che nel 1996 la medaglia d’oro la vinse Andre Agassi solo perché le Olimpiadi si svolsero ad Atlanta.

Tutto questo ragionamento merita però delle modifiche imposte dalla vicinanza come sede e come data tra Wimbledon, le Olimpiadi e l’Open degli Stati Uniti.
Una chiave di lettura importante l’ha fornita Rafael Nadal che, avendo capito di dover alleggerire il proprio programma, non ha avuto alcuna esitazione nel sacrificare i Giochi a favore di Flushing Meadows.

Nadal ha già pagato il suo debito con il Comitato Olimpico del suo Paese vincendo la medaglia d’oro a Pechino. Inoltre si è già tolto per due volte la soddisfazione di dimostrare di essere capace di vincere anche sull’erba per cui, soprattutto dopo aver perso da Rosol a Wimbledon, aveva poca voglia di sottoporsi ad un altro esame sulla superficie che ama di meno.

Infine, ma qui il discorso non riguarda Nadal, ci sono altri aspetti che impediscono al torneo olimpico di avere lo stesso valore tecnico delle più classifiche prove tennistiche. Ai Giochi il singolare maschile avrà un tabellone di 64 giocatori e non di 128, inoltre – ma questo aspetto è tecnicamente il più importante - gli incontri si giocheranno al limite dei tre set e non dei cinque.

Con questo non voglio dire che vincere ai Giochi non avrà valore, al limite per alcuni giocatori e per alcuni Paesi la medaglia d’oro potrà avere un valore anche superiore ma la storia non si può cambiare e quella del tennis non comprende le Olimpiadi come tappa principale.

Rino Tommasi

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