Un inizio magnifico e inatteso

NON SOLO TENNIS - Terzi nel medagliere a metà seconda giornata: non ci era mai successo. Speriamo di non fermarci qui. Rino Tommasi

LONDRA - Una partenza così brillante da parte della squadra italiana nessuno se l'aspettava.
Essere terzi nel medagliere a metà della seconda giornata dietro i due colossi Cina e Stati Uniti, che sono destinati a dominarlo, ha già ottenuto due risultati importanti.

Ha già assicurato alla spedizione azzurra una piccola base di partenza sulla quale si può costruire quello che si spera sia, alla fine, un ottimo risultato complessivo. Inoltre le prime medaglie dovrebbero positivamente influenzare tutti gli atleti azzurri che attendono di poter scendere in campo.

Se le medaglie della scherma fanno parte di quel tesoretto che lo sport italiano si porta dietro da quando Antonio Conte, nell’edizione parigina del 1900, ha conquistato - nella sciabola - il primo dei 191 ori che costituiscono il nostro patrimonio sportivo, quella conquistata dalla nostra squadra nel tiro con l'arco conferma gli straordinari progressi compiuti in una disciplina abbastanza nuova per noi e nella quale avevamo ottenuto la prima medaglia (di bronzo) nel 1976 a Montreal, con Giancarlo Ferrari.

Quella dell'arco è una medaglia che premia tutta una scuola e tutta una generazione, se si pensa che i tre protagonisti di questa impresa avevano già tutti raggiunto il podio nelle precedenti partecipazioni: Marco Galiazzo oro ad Atene nel 2004, Michele Frangilli argento nella prova a squadre nel 1996 ad Atlanta e nel 2000 a Sydney e Mauro Nespoli, insieme a Galiazzo nel 2008 a Pechino.

In quanto allo splendido tris del fioretto femminile, ce l’hanno regalato due esordienti come Elisa Di Francisca, ennesimo prodotto dell'inesauribile filone jesino, e la monzese Arianna Errigo, con il prezioso sostegno di Valentina Vezzali, 38 anni spesi a vincere medaglie in cinque diverse edizioni dei Giochi.

Le statistiche ci dicono che cinque medaglie nella prima giornata costituiscono un record, ma è lecito sperare che, prima dello spegnimento della fiamma olimpica, questo primato sarà già stato modificato e migliorato.

In attesa di una serata piena di gare e di speranze come quella di domenica, il nostro tesoretto si è arricchito di un bronzino importante perchè inatteso come quello conquistato nello judo dalla cosentina Rosalba Forciniti.

Rino Tommasi