02/08/2012 00:50 CEST - Interviste

Serena Williams: "Meglio l'oro in doppio che in singolare"

TENNIS - Lunga intervista a Serena Williams dopo la vittoria a Zvonareva. "Stare alle Olimpiadi è incredibile. E' come se fossimo tutti parte di una stessa squadra". "Rivalità conVenus? Fra dieci anni non conterà, ma saremo sempre sorelle"

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Serena e Venus Williams (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
Serena e Venus Williams (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Hai mantenuto il picco di gioco che è iniziato quando hai vinto Wimbledon?
Secondo me oggi, e anche al secondo turno, ho giocato meglio di qualunque match a Wimbledon. Oggi è stato incredibile. Mi sentivo bene, rilassata. Pensavo: sai com’è, sono qui per divertirmi, non ho niente da perdere, nessuna pressione.

Te lo sentivi che oggi sarebbe stato uno di quei giorni in cui tutto avrebbe funzionato a perfezione?
No. Ero nervosa prima della partita, non parlavo a nessuno. Mi sono allenata male. Non avevo idea che avrei giocato così. Mi sono un po’ sorpresa.

Quattro ace in un game.
Sì, sto cercando di farlo almeno una volta in ogni torneo. Non mi sembra di esserci riuscita a Stanford, ma due volte negli ultimi 3 tornei direi che non è male.

Hai giocato tre partite, questo torneo ti sembra un Wimbledon normale o c’è qualcosa di diverso?
Mi sento come se avessi giocato nove partite e, oh dio, sono solo nei quarti. Ma sarà perché sto giocando anche il doppio. Ho giocato qui da non troppo tempo. Mi sento bene, sono felice di essere qui.

Ora Errani e Vinci in doppio. Cosa conoscete di loro due?
Sono teste di serie numero 2. E’ una partita dura.

Sull’erba, suvvia.
Sai, sarà comunque una partita difficile. Perciò vedremo. Speriamo di vincere. Abbiamo giocato un doppio difficile, caspita, stiamo giocando tutti i giorni. Almeno loro hanno avuto più riposo.

Chi è la migliore di voi?
Non lo so.

Loro dicono che sei tu.
Bene, così forse giocheranno su Venus e mi potrò rilassare. E qui sta l’errore.

Nel badminton, quattro coppie sono state squalificate per aver perso volontariamente. Hai sperimentato qualcosa di simile nel tennis?
Nel tennis è diverso. Nessuno vuole perdere punti, nessuno vuole perdere apposta. Lo faccio sempre in allenamento (ride), ma mai in un torneo. Penso che sia una buona notizia: un paio di atleti sono stati espulsi, ora questo. Vuol dire che il Cio sta prendendo le cose sul serio e lo apprezzo molto perché è un onore essere qui alle Olimpiadi. Non importa contro chi giochi, tu vai là fuori e cerchi di dare il meglio.

Hai mai perso il senso di ammirazione dopo tutte le volte che sei stata qui?
No, anzi, ne ho di più. Quest’anno, come dire, mi sento come, Oh Dio queste sono le Olimpiadi? Che succede? Voglio scambiare i pins, andare al villaggio, vedere altri atleti, altre gare. Naturalmente non è ancora successo, ma sono contento di avere la prossima settimana libera. A Pechino non sono potuta restare, dovevo partire suibito per gli Us Open.

Dove andrai la prossima settimana?
Certamente vedrò qualche gara di atletica, non l’ho mai fatto. Credo che la ginnastica sarà finita. Tutto quello che sarà rimasto.

Sei stata al Villaggio Olimpico?
No.

Tu e tua sorella siete compagne in doppio e rivali in singolare. Parlaci di questo.
È dura, soprattutto quando Serena gioca come sta ha fatto qui e come spero continuerà a fare. Lei mi ha ispirato, la guardavo giocare e mi dicevo, Serena devi giocare o sarà lei a vincere l’oro. Credo che ognuna di noi sia stata di ispirazione per l’altra.

Cosa preferiresti, l’oro in singolo o in doppio?
Ad essere del tutto onesta, un oro in doppio. Mi piacerebbe da morire vincerlo in singolare, ma se dovessi scegliere, sceglierei il doppio.

Tieni le medaglie d’oro con gli altri trofei?
Le tengo con la mia collezione di pins, ne ho una fantastica, perciò...

Come va lo scambio qui?
Bene. Devo andare al villaggio, sarà dura.

Sai che molti giovani ti ammirano, ti rispettano, si ispirano a te. Cosa e chi ti motiva qui alle Olimpiadi?
Penso che quello che hanno fatto le ragazze della ginnastica per gli Usa sia stato incredibile. Tutti sono stati eccezionali, io mi sono emozionata, avevo gli occhi lucidi, ero felicissima.
Vedere Phelps vincere la 19ma medaglia. Sono molto amica con Ryan Lochte e tutti i giorni gli mando messaggi per fargli i complimenti. È come se tutti fossimo parte di una stessa squadra. Anche se loro sono lì a Londra e noi qui, giochiamo tutti per la stessa nazione. Non potrei sentirmi meglio.

Nessun orgoglio particolare nel vedere Gabby Douglas, un’afro-americana, essere la migliore?
Quanto è stato incredibile? È la migliore del mondo. Ho ancora il magone se ne parlo. Quante persone, quantio bambini, quanti afro-americani guarderanno a lei adesso? È incredibile, sono emozionatissima. Mi piace Gabby, l’ho vista qualche tempo fa. Mi ha impressionato, è in formissima. Mi piace davvero molto.

Cosa conta di più, trattare con onore il tuo sport o vincere a ogni costo?
Vincere a ogni costo non significa niente, se vincessi barando non potrei mai sentirmi a posto...
 
Quanto appoggeresti l’idea di un’Olimpiade in Africa e dove?
Sarebbe bello. Naturalmente non ci sarei ma sarebbe davvero bello.

Hai qualche idea del perché le giocatrici più giovani fanno così fatica a stare al passo con te?
Non so. Ci pensavo. Io lavoro duro, non so. Una cosa posso fare, l’ho detto prima: posso non essere brava nelle relazioni, ma una cosa la so fare bene, so giocare bene a tennis. È questo il mio talento. Se non avessi avuto questi infortuni, sarebbe stato meglio. Ma le cose succedono per una ragione. Non mi sto lamentando, sono felice di stare bene adesso.

È diverso provare battere Venus uno contro uno?
Odio allenarmi con lei. L’altro giorno ci stavamo allemando sul campo 4. Mi ha ucciso. Sono uscita dal campo e ho detto a Mary Joe: non posso allenarmi con lei. Tirava vincenti a destra e sinistra, le ho detto: Ma fai sul serio? E me ne sono andata. Era troppo.

Che ci dici della situazione competitiva?
È un po’ difficile. Ma l’abbiamo fatto per così tanto tempo. Letteralmente non ci penso, non la guardo. Mi dico, fra dieci anni importerà ancora qualcosa? Saremo ancora sorelle, perciò fatemi pensare a quello che sarà fra dieci anni.

C’è stato un tempo in cui il tennis non era sport olimpico. Cosa ha aggiunto l’esperienza olimpica alla tua carriera?
È bello che nella mia carriera io abbia avuto l’opportunità di giocare alle Olimpiadi. Vorrei che molti altri che sono venuti prima di me avessero avuto questa chance.

Hai urlato un c’mon oggi?
Uno? Ho cercato di restare rilassata. Ho fatto una roba più da ballerina. Pensavo: se dico ‘c’mon’ troppo spesso, perdo la concentrazione.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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