03/08/2012 12:26 CEST - Rassegna nazionale

Il naufragio del tennis italiano nel torneo olimpico più bello (Tommasi); Vinci-Errani ko con le Williams L'Italia s'affida al doppio misto (Azzolini); Il verde colorato più sbiadito di Wimbledon (Caverzan)

3.8.2012

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Rubrica a cura di Stefano Pentagallo

Il naufragio del tennis italiano nel torneo olimpico più bello

Rino Tommasi, La Gazzetta dello Sport del 3.8.2012

Il tennis italiano si era abituato da tempo a vivere sulle spalle delle nostre giocatrici, ma in questa edizione del torneo olimpico l'apporto non è stato sufficiente a rendere accettabile il bilancio complessivo. Nel singolare femminile, dove avevamo in campo quattro giocatrici, abbiamo registrato tre sconfitte al primo turno, mentre la sola Pennetta è riuscita a superare due turni abbastanza facili prima di essere bruscamente eliminata dalla ceca Petra Kvitova, che vantando un titolo a Wimbledon (2011) doveva essere considerata praticamente imbattibile sull'erba. Il punteggio è stato più duro del previsto. Ma non vale la pena sottilizzare per un paio di game. Piuttosto è più importante notare come Sara Errani, Francesca Schiavone e Roberta Vinci sono state tutte sconfitte, senza conquistare un set, da avversarie di classifica inferiore. E vero che le valutazioni del computer non sempre interpretano fedelmente i valori. Ad esempio è difficile sostenere che la Vinci (n. 27) dovesse essere favorita nei confronti di Kim Clijsters (n. 36), oppure che Sara Errani (n. 9) potesse battere Venus Williams, che sugli stessi campi di Wimbledon ha vinto cinque volte il titolo del singolare. E anche vero che le nostre giocatrici valgono la loro classifica soprattutto sulla terra e forse sul cemento, non sull'erba. Ci rimaneva la carta del doppio, che nei tornei del circuito ci aveva dato qualche soddisfazione. Purtroppo col doppio 6-1 delle sorelle Williams su Erra-ni-Vinci ieri sera è sceso il buio.

Il bilancio del nostro tennis olimpico non migliora se vi aggiungiamo i risultati dei nostri giocatori, che hanno comunque la giustificazione di aver perso (Fognini da Djokovic e Seppi da Del Potro) da avversari di categoria superiore. Non so se è stato l'effetto Wimbledon, ma sicuramente questa edizione del torneo olimpico di tennis è la migliore da quando (1988) il tennis è tornato nel programma dei Giochi. La qualità è la stessa di un torneo del Grande Slam e questo - si spera - potrà giovare sia alla causa del tennis che a quella delle Olimpiadi

Vinci-Errani ko con le Williams L'Italia s'affida al doppio misto

Daniele Azzolini, Tuttosport del 3.8.2012

LONDRA. Cento anni fa, il misto era un gioco terribilmente serio. Garantiva divertimento e corteggiamento, confronto sociale, ingresso nei salotti buoni, in qualche caso ottimi matrimoni. Lo è tutt'oggi un gioco serio, ma per altri motivi, e solo nei confini olimpici. Lo è per noi italiani, inguaribili ottimisti che vedevamo possibili medaglie su ogni tabellone, appese come calze della Befana. Siamo in gara solo lì. Lo è per le molte nazioni prive di tennisti di prima fila, dato che nelle gare che contano di più, la Wimbledon olimpica sta esprimendo sentenze già ampiamente conosciute e ribadite.

SORPRESA KIRILENKO Ci vanno i soliti noti in zona medaglia. Federer e Del Potro, Djokovic e Murray. Ci va Serena Williams, che sembra ancora più in forma che nelle recenti, vittoriose giornate ai Championships. E con lei Azarenka e Sharapova, per dire che le numero uno (attuali ed ex) in queste semifinali saranno tre. Con l'aggiunta della russa Kirilenko, l'unica sorpresa, che ha fatto con la Kvitova esattamente quello che non è riuscita a fare la Pennetta. Le ha giocato strano, cambiando spesso la trama, e all'altra è venuto il mal di pancia (in effetti, ce l'aveva un po' anche prima?).

MENO DI UN'ORA Noi, invece, perdiamo per strada la coppia cui attribuivamo le maggiori possibilità. Vinci ed Errani. Ma anche qui - un classico degli italiani lamentarsi della sfortuna - il sorteggio non è stato davvero tenero. Due turni possibili, poi le Williams, che non sono nemmeno teste di serie, ma sono (per l'appunto) le Williams. Primo set, ventuno minuti. Il secondo, trentadue. Pratica chiusa in meno di un'ora.

GRINTA DJOKOVIC Visto un Federer attento e rilassato, molto buono persino nella risposta (e con Isner non è facile). Visto anche un Djokovic motivato, che ha messo subito in riga Tsonga. Vista una Serena vorace già prima del doppio, papparsi una Wozniacki con un tremendo 6-0 iniziale. Oggi torniamo in campo con la Vinci e Daniele Bracciali contro i tedeschi Lisicki e Kas, che ci hanno fatto il piacere di battere Huber-Bryan, statunitensi sulla carta più forti. Qualche speranza di finire in semifinale, dunque, c'è. E lì di giocarsi una medaglia. Il misto ha messo in piedi un tabellone di appena sedici coppie. Ma che colpa ne hanno i nostri se, finiti gli anni del corteggiamento e dei salotti buoni, nessuno lo vuole più giocare?

Il verde colorato più sbiadito di Wimbledon

Maurizio Caverzan, il Giornale 3.8.2012

Siamo a Olimpia, anzi, a Tele-Olimpia, però stavolta il tempio è normalizzato. Il tempio è quello del tennis, il verde di Wimbledon, luogo sacro per i cultori. Chi ama questo sport attende l'appuntamento annuale come il clou della stagione. Il regno della tradizione. Bianco obbligatorio per le tenute dei giocatori, inchino all'ingresso e all'uscita dal campo in presenza dei reali inglesi. Siamo abituati a vederlo cosi il verde dell'AA England Lawn Tennis and Croquet Club, il circolo dove si gioca il più prestigioso torneo del mondo. E dove ora Federer e Djokovic e la Sharapova e Serena Williams si contenderanno la medaglia d'oro finale. Notizie tennistiche dalla Rai ne arrivano pochine. In casa Sky, anche se finora il commentatore principe Paolo Bertolucci non è pervenuto, le cronache di Elena Pero e Raffaella Reggi, di Luca Boschetto e Laura Golarsa sono professionali e competenti come al solito. Ma è proprio quel come al solito il punto dolente. Il Cio ha voluto imprimere un cambiamento consentendo ai tennisti di vestire le divise colorate delle nazioni di appartenenza. E cosi, mentre l'erba dei campi è già spelacchiata e il verde sbiadisce, le tinte delle divise lo rendono variopinto. Rispetto allo Slam di Wimbledon è una differenza. Rischia di essere l'unica. Come nel torneo, c'è stato anche il match-maratona e gli italiani sono usciti ai primi turni. I giocatori non sembrano patire pressioni particolari per il fatto di rappresentare il proprio Paese. Purtroppo, anche i commenti non rivelano l'eccezionalità dei cinque cerchi e il verde dei Giochi è un po' più pallido di quello del solito Wimbledon.

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