20/08/2012 10:27 CEST - Rassegna Stampa del 20 Agosto 2012

Federer immenso, lezione a Djokovic con vista su New York (Crivelli, De Martino, Azzolini, Palizzotto, Tommasi, Giorni)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Federer immenso, lezione a Djokovic con vista su New York

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 20.08.2012

Quando comanda il talento, anche le domande più complicate si sciolgono nella semplicità. Prima di Wimbledon, quindi solo quaranta giorni fa, la parabola di Federer viveva dei ricordi abbaglianti di qualche anno prima. Con le solite questioni: vince ancora, ma quando mai ci riuscirà di nuovo in uno Slam? Resta il più dotato, ma a trent'anni suonati fisicamente può reggere all'urto delle furie Nadal, Djokovic e Murray? Sembrava il declino nobilissimo di un antico sovrano. Che lezione Ma se sei il più grande di sempre, le cose possono cambiare in fretta. Così, dopo aver dominato a Cincinnati senza aver perso un set e neppure un servizio, aver sollevato il sesto trofeo stagionale (non gli accadeva dal 2007) e aver inflitto il primo 6-0 di sempre nelle sfide a Djokovic, l'aura che adesso circonda Roger è quella di un fenomeno tornato imbattibile, malgrado lo stop olimpico. Senza l'infermo Nadal, con Nole ancora troppo alterno e Murray come sempre in altalena soprattutto mentale, quanto è destinata a durare la sua permanenza al numero uno? Soprattutto: chi potrà batterlo agli Us Open? Dopo quel primo set in cui Federer, in venti minuti, ha dato una lezione di gioco e personalità al serbo, con un servizio intoccabile e 25 punti a 10 complessivi, togliendo tre volte la battuta a Novak che non l'aveva mai persa nel torneo, la risposta pareva facilissima: Roger all'infinito. Come ha riconosciuto anche il numero due del mondo: «Il clima quest'anno qui è buono, il campo è veloce e lui migliora ad ogni partita che gioca: sono le sue condizioni ideali»…..Poi nel tiebreak vede l'avversario iniziare con una favolosa demivolée di rovescio e poi salire 3-1 epperò non si scoraggia, annullando un match point sul 6-5 e procurandosi un set point sul 7-6, vanificato da una discesa a rete con smash di Federer, che sul secondo match point sfonda con il dritto per il 9-7 e i121 Masters 1000 in carriera, eguagliando Nadal, mentre le cinque perle a Cincinnati gli fanno superare Wilander che si era fermato a quattro. A New York, è vero, si giocherà di nuovo al meglio dei cinque, quindi più tempo e più fatica, ma Roger sembra ringiovanito: «Sto vivendo un'estate magica. E' stato un torneo perfetto, è sempre bello affrontare un grandissimo giocatore come Novak e quindi sono felice. Ma non affrettate troppo i tempi, gli Us Open saranno un'altra cosa, si riparte tutti da zero». Tutti tranne uno. Il re tornato sul trono.
I NUMERI 3 I Masters Series vinti da Federer quest’anno: Indian Wells. Madrid e Cincinnati 4 Le finali perse da Djokovic a Cincinnati: nel 2008 e nel 2011 da Murray, nel 2009 e nel 2012 da Federer 5 Le finali giocate e vinte da Federer a Cincinnati: 2005, 2007, 2009. 2010, 2011 16 Le vittorie di Federer contro Djokovic nodi scontri diretti, con 12 sconfitte 22 Le volte in cui Federer ha giocato da numero 1 contro il numero 2, con un bilancio di 12-10 (tutte le sconfitte con Nadal, non ha mai perso da Roddick, Hewitt, Murray e Djokovic) 76 I tornei vinti in carriera da Federer, quarto di tutti i tempi: davanti a lui solo McEnroe con 77, Lendl 94 e Connors 109 292 Settimane (da domani) in testa alla classifica per Federer, primo di ogni tempo: rimarrà numero uno almeno fino agli Us Open

Federer da sogno Djokovic travolto

Marco De Martino, il messaggero del 20.08.2012

Così si gioca solo sulla Via Lattea. Roger Federer sorvola etereo il torneo di Cincinnati e in un'ora e venti minuti di delizie, ricami, decorazioni e ceselli batte in finale anche il povero Novak Djokovic, che sarebbe pur sempre il numero 2 del mondo, con un punteggio da infarto 6-07-6 (tie-break 9-7). Il primo set dura 21 minuti netti ed è il primo 6-0 che Roger sbatte in faccia al rivale in 28 testa a testa, roba forte. Il secondo si chiude 7-6 con Federer che annulla al rivale un set-point e poi chiude al tie-break con tre prodezze in sequenza. Tre piccoli numeri, tanto per dare la reale portata dell'evento: Federer vince il torneo senza perdere un set; Federer vince il torneo senza aver mai perso il servizio; Federer vince la finale senza aver concesso al rivale nemmeno mezza palla break. Sempre più numero 1, dunque, e una carriera che continua ad allungarsi verso la leggenda, quinto titolo a Cincinnati come nessuno, 76 torneo vinto in carriera e sesto trofeo dell'anno (a 31 anni!) dopo Rotterdam, Doha, Indian Wells, Madrid e Wimbledon. Federer, in grandissima forma, è dunque il super favorito degli US Open, ultimo major dell'anno, che comincia lunedì 27 agosto a New York.

E Federer conobbe anche la perfezione

Daniele Azzolini, tuttosport del 20.08.2012

Il tempo non è passato invano se allo scoccare dei 31 anni Roger Federer può permettersi questa considerazione. È possibile che vittorie come quelle di Mason, Cincinnati, non aggiungano granché al valore di un tennista che gioca ormai nella sua stessa leggenda, ma offrono un quadro ancora più ricco di sfumature della nuova dimensione tecnica raggiunta dal più forte, nella volontà di avvicinare la perfezione.
21 MINUTI Non si dà 6-0 a Djokovic in 21' solo sfruttando errori altrui. E non basta nemmeno lasciarsi sospingere da quelle umanissime frustrazioni che emergono quando uno dei due tennisti giunge a usare l'altro come un punching-ba11. Ce di più: l'approdo di Federer a una dimensione più alta del suo gioco, laddove le sue voglie di rivincita si coagulano ai buoni consigli del suo staff (Paul Annacone in testa), aiutandolo a uscire da quegli schemi impeccabili che gli avevano permesso di fare man bassa di titoli ma che non apparivano più appropriati contro i concorrenti più forti, Djokovic e Nadal su tutti. VARIANTI Il tempo non è passato invano se nei due anni di attesa serviti a Federer per ricongiungerai con la vittoria in uno Slam (da Melbourne 2010 a Wimbledon 2012), Roger ha aggiunto alla sua abituale capacità di prendere campo in avanzamento, e all'altissima qualità dei colpi base, quella felice determinazione a cambiare i pesi e i volumi del suo tennis, diventando micidiale in tutte le fasi del gioco, fino a stordire gli avversari con sequenze di attacco a rete e volée smorzata, odi rovesci misti, in back, piatti e in top spin, come gli attacchi sulla seconda di servizio e le conclusioni in demi volée, morbidi svolazzi che non credevamo possibili nell'odierno gioco 'violento". Con queste varianti ha costretto alla resa a Cincinnati un Djokovic che pure veniva dalla vittoria di Toronto e che in Ohio, per suo stesso dire, aveva giocato il miglior tennis da cemento della sua stagione. Meglio che a Melbourne, il suo ultimo Slam conquistato. TIE BREAK Considerazioni che ai spingono al secondo set di Federer, vinto in un tie break in bilico fino all'ultimo, nel quale Djokovic ha ritrovato fiducia nei suoi colpi, fino a permettersi due dritti in diagonale che avrebbero strappato fiducia a ogni possibile avversario che non fosse Federer. Li Roger ha gestito il servizio con efficacia, senza concedere una sola palla break in tutto l'incontro. E nel tie break, specchio fedele del secondo set, lo svizzero non ha traballato, ha fallito un primo match-point sul 6-5, ha annullato una palla-set sul 6-7, e ha chiuso con tre colpi vincenti in l ora e2 '. DJOKOVIC -Fa piacere vincere davanti a gente che apprezza il bel tennis», il commento di Federer, al quinto successo a Cincinnati, un record. -Io e Djoko siamo i primi due della classifica, ho giocato un buon tennis, spero di continuare a farla. In vista ci sono gli Us Open. Senza Nadal l'altro candidato è Djokovic.

Comanda Federer Djokovic s'inchina

Daniele Palizzotto, il tempo del 20.08.2012

Un anno straordinario, strepitoso, mirabolante, ma in fin dei conti illusorio. Questo è sta-to il 2011 targato Novak Djokovic: per qualcuno un definitivo passaggio di consegne dopo la lunga diarchia FedererNadal, in realtà una breve e fisiologica parentesi nell'indiscusso impero dello svizzero, cominciato otto anni fa e interrotto solo a tratti dal guerriero di Manacor. Il re è sempre Roger, come Djokovic avrà ben capito nella finale del Masters 1000 di Cincinnati, dominata 6-0 7-6 dal numero uno del ranking. Che Federer avesse riconquistato lo scettro mondiale si era capito già lo scorso mese, quando il fenomeno di Basilea aveva riposto in bacheca il 7 Wimbledon e riagguantato la leadership in classifica, superando in un sol colpo Djokovic e Nadal. Che, però, il divario tra mister 17 Slam e il dominatore del 2011 tennistico fosse così ampio, neppure la semifinale giocata un mese e mezzo fa sul Centre Court dell'All England Club poteva dimostrarlo. A Wimbledon, è vero, Federer vinse altrettanto nettamente, ma a Cincinnati si giocava sul cemento, superficie sulla quale Djokovic aveva vinto gli ultimi quattro confronti diretti contro lo svizzero. E invece nell'Ohio non c'è stata partita. Federer ha letteralmente spazzato via la peraltro tenue resistenza del serbo, quasi irriconoscibile rispetto ai fasti della scorsa stagione. La differenza è soprattutto mentale: invincibile nel 2011 - quando non avrebbe mai preso un simile 6-0 ma soprattutto non avrebbe perso in volata il secondo set - Djokovic sembra oggi quasi timoroso nell'affrontare lo svizzero. Ma andiamo per gradi. Sul primo set, per la verità, c'è poco da dire: troppo bello Federer (5 ace e tanti vincenti, alla fine saranno 28 contro 12), troppo brutto Djokovic (4 doppi falli e appena 10 punti raccolti su 35 giocati). Poi, com'era prevedibile, la partita è diventata equilibrata perché il serbo ha ridotto il numero degli errori. Mai, però, Federer ha avuto cedimenti importanti, mai ha permesso all'avversario di poter sperare in un break. E allora tutto si è deciso al tie-break, fedele istantanea dell'attuale differenza tra i primi due giocatori al mondo. Indietro 0-3, Djokovic ha avuto un sussulto d'orgoglio e annullato un match point sul 5-6. Poco dopo, però, il serbo ha sprecato un fondamentale set point mancando un semplice pallonetto. Un'occasione irripetibile, come dimostrato con irrisoria semplicità da Federer: due diritti vincenti e braccia al cielo per festeggiare il 76 titolo in carriera, il 5 trionfo a Cincinnati e il 21 Masters 1000 come solo l'eterno rivale Nadal. E poi una certezza: qualunque cosa accada agli Us Open - al via lunedì prossimo senza gli infortunati Bolelli e Starace -nessuno potrà scalzare Federer dalla vetta mondiale. Ulteriore dimostrazione dell'incredibile 2012 dello svizzero: 6 titoli (Rotterdam, Dubai, Indian Wells, Madrid, Wimbledon e ora Cincinnati), due finali perse ad Halle e ai Giochi Olimpici, le semifinali raggiunte all'Australian Open e al Roland Garros, per un totale di 56 vittorie e appena 7 sconfitte, record sconosciuti addirittura dal 2007. «Roger è stato il migliore in campo e merita questa vittoria», ha riconosciuto Djokovic. «Non mi aspettavo di vincere», ha replicato Federer. Ma chi può credergli?
Nel torneo femminile - depauperato dalle assenze delle prime due del ranking, Azarenka e Sharapova - il successo è andato alla ritrovata Li Na, indietro 1-61-3 contro la tedesca Kerber ma poi spietata nel conquistare 9 game di fila prima del 1-6 6-3 6-1 finale. Per la cinese - numero 9 mondiale - si tratta del primo trionfo dal Roland Garros 2011 dopo le finali perse quest'anno a Sydney, Roma e Montreal. Un'ulteriore sorpresa nel torneo delle sorprese, con Venus Williams ritrovata semifinalista e la sorella Serena eliminata nei quarti proprio dalla Kerber. Agli Us Open, però, la storia sarà diversa. Talento La cinese Li Na ha vinto il tabellone femminile a Cincinnati.

Djokovic a lezione dal maestro Federer

Rino Tommasi, la gazzetta del mezzogiorno del 20.08.2012

Ora che è tornato al vertice della classifica mondiale dopo che in molti pensavano che fosse iniziato il suo declino, Roger Federer ha tutte le intenzioni di difendere il posto che per tanti anni è stato suo. E possibile che la motivazione supplementare del titolo olimpico che mancava nella sua straordinaria collezione lo abbia aiutato a mantenere una condizione che anche nella forale di ieri si è dimostrata splendida. Fedeli al ruolo assegnato loro dalla classifica mondiale Federer e Djokovic si sono puntualmente qualificati per la finale del Masters Serie di Cincinnati senza perdere un set, dopo di che le partita ha avuto un inizio davvero sorprendente. Mai nella storia della loro intensa rivalità un set si era concluso, come il primo di ieri, con un 6-0 che peraltro è apparso quasi inevitabile considerata la precisione dimostrata nel servizio e nei colpi a rimbalzo dal campione svizzero. Federer non ha concesso nemmeno una palla break e non ha consentito al suo avversario di entrare in partita anche perché Djokovic ha avuto problemi con il servizio, l'arma che gli serviva per tenere lontano dalla rete il suo avversario. Fortunatamente per il pubblico di Cincinnati e per coloro che hanno seguito l'incontro in TV i due campioni, quasi consapevoli che stavano tradendo le attese del pubblico si sono riscattati giocando in alcuni momenti del secondo set il loro tennis migliore. Nemmeno uno svantaggio di O a 3 nel tie-break ha scoraggiato Djokovic che è coraggiosamente rimasto aggrappato alla partita prendendo i rischi necessari per arginare Federer ma è riuscito soltanto ad allungare la partita di qualche minuto perché gli ultimi punti sono stati dello svizzero che ha chiuso il match in un'ora e 18 minuti. La rivincita all'Open degli Stati Uniti che inizia il 27 settembre.

Super Federer domina Djokovic e vince il suo quinto master di Cincinnati

Alberto Giorni, il giorno del 20.08.2012

Federer serve il pokerissimo. E' il primo nella storia a imporsi per cinque volte sul cemento di Cincinnati, in Ohio (staccato Mats Wilander), ma soprattutto rafforza la leadership mondiale. Superato 6-0 7-6 Novak Djokovic, a cui a Wimbledon lo svizzero aveva strappato la prima posizione nel ranking. E' il sesto titolo stagionale per Federer, il 21 «Masters 1000» e il coronani fa, deve dire addio alla doppietta. Il primo set è stato una lezione di tennis. Federer ha ottenuto il break in apertura impedendo al serbo di entrare in partita e in soli venti minuti è maturato un umiliante 6-0 (clamoroso lo scarto di punti: 25 a 10 per lo svizzero). Più equilibrato il secondo l'parziale, che ha seguito alternarsi dei servizi e si è deciso al tiebreak. Sul 6-5 Federer ha man- mento di una settimana di tennis stellare: nel corso del torneo non ha perso un set e non ha mai ceduto it servizio. Il fuoriclasse di Basilea si è ripreso alla grande dopo la delusione per la sconfitta con Andy Murray nella finale del torneo oliml'ico: a 31 anni, compiuti 8 agosto, sarà il favorito agli US Open che scattano a New York tra una settimana. Per Djokovic invece Cincinnati resta tabù. Ha perso la quarta finale qui; dopo il successo a Toronto di sette giorcato un matchpoint, sul 6-7 ha annullato un setpoint al serbo con uno smash prima di chiudere 9-7 con l'ennesimo dritto vincente. «E' stato fantastico - ha commentato Roger -, conquistare un torneo come questo è sempre difficile. Complimenti a Novak per aver giocato così bene per due settimane di fila». Sportivo anche Djokovic: «Nel secondo set ho avuto le mie chance, ma lui ha meritato». Appuntamento a New York.
 

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