10/09/2012 12:56 CEST - Us Open

Serena, orgoglio di campionessa

TENNIS - 15mo Slam per Serena, al termine di una finale Slam molto emozionante, finita 62 26 75. Azarenka serve per il match sul 5-4 nel terzo ma da lì non vince più un game. Da New York, Ubaldo Scanagatta

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Serena Williams (Photo by Al Bello/Getty Images)
Serena Williams (Photo by Al Bello/Getty Images)

Serena Williams b. Azarenka 62 26 75

Per la prima volta dal 1995 una finale femminile all’US open ha richiesto tre set. Serena Williams dopo due Wimbledon nell’arco di un mese (singolare e doppio) ha vinto anche l’US Open e si conferma la più forte tennista del mondo.

Però Vika Azarenka ha dimostrato di essere la sua più fiera contendente, nonostante ci avesse perso 9 volte su 10. L’ha trascinata al terzo set e, avanti 5-3 nel set decisivo, è stata a due punti dal match e dal vincere il secondo Slam nel 2012 dopo quello vinto trionfalmente in Australia. E ha dimostrato così che se non ci fosse Serena, la n.1 del mondo sarebbe lei non solo per il computer WTA.

E’ finita con Serena impazzita di gioia che ballava e cantava sul campo centrale, quasi fosse la prima volta e non la quarta qui, quindici in tutto.E’ stata una partita piena di suspence, perché Vika è riuscita a far match pari approfittando di una giornata in cui Serena era particolarmente fallosa, in particolare con il dritto a partire dal secondo set, e in vena di regali: 45 errori gratuiti eppure ha vinto lo stesso.

Ma anche il numero notevolissimo di vincenti, 44, dice che Serena ha preso i suoi rischi, ha tirato quel che poteva tirare contro la bielorussa che sarà anche poco simpatica, e ai limiti della sopportabilità per tutti quegli urli, ma ha gran carattere e non ha fatto un metro indietro stasera.

Appena 4 doppi falli per lei, insomma non ha tremato come in altre occasioni. Non mi pare che abbia regalato il match anche se è stata avanti 5-3 e sul 30 pari a due punti dal match (ma serviva Serena) e ricorderà magari questa partita come una grande occasione perduta. Ha tirato forte come poteva, ma anche lei non è riuscita con la prima a tirare forte come serena con la seconda.
Serena ha fatto 63 aces nel torneo, e 17 doppi falli e su su 324 servizi e le avversarie non sono riuscite a ributtare la palla di là dalla rete 141 volte. Quasi la metà.

E’ difficile battere una donna che serva a quel modo, sempre intorno ai 200 km l’ora. La Azarenka almeno c’è andata vicina. Serena poi è una front-runner pazzesca: quando vince il primo set non perde mai. In 49 match le era accaduto una sola volta di perdere dopo aver vinto il primo set, con la Razzano a Parigi, ma aveva vinto tuttu gli altri 48 match. Oggi ha rischiato che si ripetesse la vicenda di Parigi. La Azarenka ha meritato di strapparle il primo set di questo torneo letteralmente dominato da Serena fino alla finale quando, finalmente, ha dovuto soffrire. E la gioia esplosiva, incontenibile di Serena a fine partita dimostra quanto avesse temuto la sconfitta.

Diciamo che è quasi incredibile che dopo un’estate così Serena resti ancora soltanto n.4 del mondo. Fra lei e la Radwanska n.3 c’è un abisso, in termini tecnici. E non perché la Vinci l’altro giorno abbia ridicolizzato la polacca.. Serena vince questo torneo 13 anni dopo aver vinto il primo e fa quindi meglio anche di Chris Evert che aveva vinto il suo settimo Roland Garros a 12 anni di distanza dal primo (1974-1986) e di Martina Navratilova che aveva vinto il suo nono Wimbledon nel ’90, 12 anni dopo il primo nel ‘78.

Con 15 Slam al suo attivo Serena si avvicina a Chris Evert e Martina Navratilova, entrambe a quota 18, e alla Helen Wills Moody, 19, ma resta lontana dalle 22 vittorie di Steffi Graf, dalle 24 di Margaret Court Smith (che 11 però le colse a casa sua, in Australia, e non sempre a fronte di una grandissima concorrenza).

A 30 anni Serena non è più una bambina. Avrebbe potuto vincere molto di più se non fosse stata appiedata da diversi infortuni: dal ’97 a oggi ha saltato, per un motivo o per l’altro, 11 Slam: quanti avrebbe potuto vincerne di quelli? Metà? Mi pare una previsione equilibrata. E con 5 Slam in più sarebbe davanti a Chris e Martina, a due passi da Steffi Graf. E oggi si parlerebbe di lei come di una delle più forti tenniste di tutti i tempi, la famosa GOAT. Quella parola che non si può usare perché non è giusto confrontare epoche diverse, ma che a livello di divertissement tanti amano invece affrontare.

Ok, sono cambiati gli attrezzi, ma una cosa è sicura: nessuna delle migliori ha mai servito così, come lei. Serena _ ha ragione la nostra Sara Errani _ è una delle poche donne che potrebbe giocare alla pari anche con qualche ometto non male. Non uno dei primi 100 _ io c’ero a Melbourne quando le due sorelle sfidarono Karsten Braasch, quel tedesco che serviva come Mr Hulot e le ridicolizzò _ ma basterebbe scendere un pochino più giù e partita ci sarebbe eccome. Anche perché Serena con gli anni è migliorata.

La finale è durata 2h e 18, nonostante che i primi due set si siano chiusi con punteggi piuttosto netti, 6-2 per Serena, 6-2 rovesciato per Vika. Ma nel primo, 3-0,4-1,5-2 e poi 6-2 non c’è stata proprio gara e sembrava che non ci sarebbe stata neppure dopo.

Invece nel secondo, anche se Vika è partita con un break all’avvio, 2-0, sono stati diversi i games combattuti. Vika ha salvato una pallabreak per il 2 pari ed è passata avanti 3-1, ma soprattutto il game successivo di 10 punti, con Serena che ha salvato 3 pallebreak prima di arrendersi alla quarta, è stato combattutissimo e ha richiesta un decina di minuti.

Nel finale di quel game, e poi di quel set, Serena appariva un po’ confusa, frastornata, e dopo aver mancato nel secondo game del terzo set due palle per il 2-0 ed aver perso successivamente il servizio consentendo a Vika di salire 2-1 e 40-15 sul servizio:  lì la bielorussa avrebbe dovuto scagliare il colpo del ko. Ha avuto anche una terza palla game per il 3-1 ma non è riuscita a chiuderla nonostante un gran punto concluso da uno splendido smash che le aveva dato appunto quella terza palla game.

Fino al 3 pari c’è stato equilibrio, con due games tenuti a 15 per ciascuna, poi quando Serena ha perso il settimo game, addirittura a zero, sembrava che la svolta cruciale tipica del settimo "crucial game" fosse arrivata. Vika ha salvato due pallebreak nell’ottavo gioco, è salita sul 5-3, ma ha perso a 30 il game di battuita di Serena dopo essere stata avanti 15-30 (quindi 2 volte a due punti dal match considerando anche il 30 pari), mentre nel suo turno di battuta è andata subito sotto 0-40 ma più per la bravura di Serena in questo caso che per colpa sua (come invece nel game precedente).

Salvo il clan di Serena speravano tutti nel tiebreak finale _ sarebbe stata la conclusione più giusta _ invece Vika, perduto a 15 il game di battuta di Serena, nel dodicesimo game è stata avanti 30-15 e anche 40-30 ma al tiebreak non è arrivata. Non direi che abbia commesso errori spaventosi. E’ stata brava Serena a ritirar fuori gli artigli. Semmai a Vika ha tremato un po' il braccino in qualche situazione precedente. Ma non è facile giocare tranquilli contro Serena, soprattutto contro una Serna che ti ha battuto nove volte su dieci.

61 61 alla Vandenweghe, 62 64 alla Martinez Sanchez che con i suoi attacchi un pochino l’ha confusa, 64 60 allA Makarova, 60 60 alla Hlavackova, 61 63 alla Ivanovic, 61 62 alla nostra Errani. Erano state tutte passeggiate, fin troppo. Almeno in finale per guadagnare il suo 1.900.000 dollari Serena ha dovuto sudare, e anche un po’ soffrire: 62 26 75 in 2h e 18 minuti.

Ma va bene che abbia vinto il torneo la tennista indiscutinbilmente più forte. Giustamente Vika Azarenka può essere orgogliosa della sua difesa. Non so se non si rimprovererà qualcosa, forse sì. Tutti i giocatori hanno sempre qualche piccolo rimpianto. Ma aver perso da Serena non può essere mai un disonore. Io spero soltanto che a questo punto il computer di affretti a registrare altri successi di Serena, per mettere a posto una classifica che stride, e più per la n.2 Sharapova e la n.3 Radwanska, a questo punto, che per la n.1 Azarenka che merita tutta la nostra ammirazione.

Serena  Williams (mi informa il solito duo Rosato-Tirone) ottiene il quarantacinquesimo titolo della sua carriera su 157 tornei disputati ; il sesto dell'anno nonché degli ultimi dieci giocati. Vince inoltre il quindicesimo Slam su 49 giocati; il secondo degli ultimi quattro.

Più tardi, in conferenza stampa, Serena Williams risponde a un paio di domande di Ubaldo (ascolta l'audio">audio della conferenza integrale):

Ubaldo: E’ quasi meglio quando si vincono partite così dure no?

Serena: “Se ci fossi riuscita avrei voluto vincere più facile, però alla fine sono queste partite così combattute quelle che _ anche quando ne riguardi le clips _ sono quelle che ti entusiasmano ed eccitano di più”.

Ubaldo: Hai vinto 45 tornei su 157, 15 Slam su 49, ma dal ’99 a oggi hai dovuto saltare 10 Slam…se anche tu ne avessi vinti solo la metà sarest a quota 20, due più di Chris e Martina, due meno di Steffi, ci hai mai pensato?

Serena: “Penso a quelli che ho, sono già molti più di quelli che mi aspettavo. Mi piace guardare avanti, pensare semmai di vincerne ancora, ma non penso a quello che avrei potuto fare…”

AZARENKA (ascolta l'audio): " Sono sicuramente delusa ma devo metabolizzare al più presto questa sconfitta. Dopo il primo set ho iniziato a giocare meglio, nel terzo ho avuto diverse occasioni che però non sono riuscita a sfruttare per pochissimo. Lei comunque nel complesso ha giocato meglio ed ha meritato la vittoria. E’ una tennista che stimo, tra di noi non ci sono state tensioni e alla fine abbiamo scherzato durante la premiazione. "


 

Da New York, Ubaldo Scanagatta

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