07/10/2012 10:51 CEST - I tornei ATP

Murray e Djokovic in semi, Nishikori elimina Berdych

TENNIS - Andy Murray firma la cinquantesima vittoria stagionale battendo Stan Wawrinka al terzo. Va fuori Berdych contro Nishikori, mentre Raonic vince salvando un match point. Vincono facile Djokovic e Tsonga. Stefano Pentagallo

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Andy Murray (Koji Watanabe, Getty Images)
Andy Murray (Koji Watanabe, Getty Images)

ATP TOKYO

L'appetito vien mangiando. Lo sa bene Andy Murray, che con la vittoria odierna su Stanislas Wawrinka piazza la decima vittoria consecutiva, la cinquantesima di quella che è la miglior stagione della sua carriera. Ultima sconfitta quella con Jeremy Chardy a Cincinnati. Da allora la sua corsa, passata attraverso la vittoria agli Us Open, non conosce ostacoli. Neanche lo svizzero meno famoso, che pure qualche bella soddisfazione contro Murray se l'è tolta - come dimenticare la vittoria agli Us Open del 2010 ai sedicesimi di finale, una sconfitta poi mitigata col tempo e con qualche rivincita importante (Olimpiadi) - è riuscito ad arginare la furia agonistica dello scozzese, finalmente consapevole dei propri mezzi non più a sprazzi ma con continuità.

L'inizio di partita non è incoraggiante per Wawrinka: lo svizzero concede immediatamente tre palle break consecutive e sulla terza sbaglia col dritto. Il secondo game è già fondamentale nell'economia del set, ma questo Wawrinka non può saperlo. Soltanto dopo maledirà quelle quattro palle del contro-break non sfruttate sull'1-0, poiché da lì in poi occasioni Murray non gliene concederà più. Persa la prima frazione 6-2, con Murray che perde soltanto due punti quando mette la prima in campo, Wawrinka approfitta di un calo dello scozzese: nel quarto gioco Murray colleziona quattro errori che regalano il break allo svizzero. È 3-1. Come accaduto nel primo set con Wawrinka, anche Murray avrebbe l'opportunità di strappare immediatamente il servizio all'avversario ma Wawrinka salva due palle break, andando a vincere con relativa scioltezza il secondo parziale per 6-3. Nel ultimo set emerge la classe del campione. La metà dei giochi va ai vantaggi e ad aggiudicarseli tutti è il numero tre del mondo, che nei suoi turni di servizio non concede a Wawrinka neanche un'occasione per rientrare in partita. Murray chiude al primo match point: 6-2.

Un incontro chiuso in poco più di due ore e che fa il paio con quello vinto dal prossimo avversario in semifinale di Murray, Milos Raonic. Il canadese ha avuto bisogno di 2h43' per avere ragion di Janko Tipsarevic con il punteggio di 6-7(5), 6-2, 7-6(7). Un match lottato sino all'ultimo punto, tant'è che Raonic ha dovuto annullare un match point con un dritto vincente sul 6-5 del tiebreak decisivo, prima di chiudere sul 9-7 con il 24esimo ace della sua partita. Al termine dell'incontro Raonic si è detto soddisfatto per il modo in cui ha giocato i punti importanti e, più in generale, per il suo gioco da fondocampo. Con questa sconfitta Tipsarevic perde l'opportunità di accumulare punti importanti per la race, dov'è nono, ma niente è perduto. Le residue speranze di qualificazione di Raonic, ora quattordicesimo, passano, invece, dal prossimo impegno con Murray e dagli ultimi tornei della stagione.

A contendersi l'altro posto in finale saranno Marcos Baghdatis e Kei Nishikori. Il cipriota, dopo aver sconfitto Juan Monaco, uno dei giocatori più caldi del momento, si è liberato agevolmente anche di Dimitry Tursunov col punteggio di 6-2, 6-4.

Decisamente più difficile, invece, il match che ha visto impegnato Kei Nishikori contro la testa di serie numero 2, Tomas Berdych. Questione di affinità, non amorosa bensì tecnica, se Nishikori è alla sua terza vittoria in quattro incontri contro il ceco. L'aveva già battuto a Brisbane nel 2009 e a Basilea l'anno scorso, entrambe le volte sul duro, prima di perderci quest'anno a Monte-Carlo sulla terra rossa. A quanto pare i colpi piatti e potenti non destano preoccupazione al giapponese, che sembra un maestro nell'arte dell'appoggiarsi alle bordate del più potente avversario. Quasi come se fosse un giocatore di ping pong, che contrariamente a quanto si pensa non è nato né in Cina né in Giappone ma piuttosto in Inghilterra, bravo a rispondere colpo su colpo con quei suoi cross stretti di puro polso che a più riprese hanno messo in difficoltà Berdych. Eppure il ceco ha disputato una buona partita, perdendo il primo parziale 7-5 e non sfruttando il vantaggio di un break nel secondo dove a sua volta di break ne ha concessi due, finendo per arrendersi 6-4. A pesare sono le 13 opportunità concesse da Berdych, troppe per uno come lui. Nishikori raggiunge la sua seconda semifinale consecutiva, la prima nel torneo di casa, e "vede" la sua quarta finale in carriera, dopo quelle perse l'anno scorso a Houston e Basilea e quella vinta nel lontano 2008, a soli 17 anni, a Delray Beach.

ATP BEIJING

Nel giorno del suo 29esimo compleanno Florian Mayer crea un dispiacere al pubblico cinese, che ha visto uscire di scena il proprio beniamino Ze Zhang. Zhang, che ieri si era reso protagonista della sorpresa di giornata eliminando Richard Gasquet, si è dovuto arrendere di fronte al gioco senza peso del tedesco. Con i suoi continui cambi di ritmo, Mayer ha lavorato ai fianchi il suo avversario senza dargli un attimo di tregua. Il risultato finale di 6-3, 6-4 non rende comunque giustizia al cinese, incapace di sfruttare dieci delle undici palle break avute nell'arco del match. Per Zhang resta la soddisfazione nell'essere il primo cinese dai tempi Bing Pan nel 1995 a raggiungere i quarti di finale in un torneo ATP.

Per Mayer in semifinale ci sarà il numero due del mondo, Nole Djokovic. Il serbo, nel match che ha chiuso il programma contro Jurgen Melzer, ha sfoggiato una prestazione monstre, lasciando al malcapitato austriaco la misera di tre giochi: 6-1, 6-2. Nei 53 minuti di partita, Nole ha piazzato 12 aces e sfruttato tutte le palle break a propria disposizione (4/4).

Il quadro delle semifinali è completato da Tsonga-Lopez. Una vittoria pesante quella del francese che aggiunge altri novanta punti alla sua classifica in chiave Masters. Impotente Youzhny di fronte all'ottima prestazione al servizio del suo avversario (77% con la prima di servizio e 58% con la seconda), abile a sfruttare tre palle break su cinque e a chiudere sul 6-3, 6-2. Jo bissa così la semifinale raggiunta l'anno scorso e in cui perse contro Berdych. Questa volta tra lui e la finale ci sarà lo spagnolo Lopez, che ha battuto in rimonta Sam Querrey, 4-6, 6-4, 6-4, in un match equilibratissimo, chiuso dall'americano addirittura con un punto in più vinto. Querrey paga a caro prezzo le tante palle break sciupate nella terza partita (1/9), persa cedendo il servizio sul 5-4.

Stefano Pentagallo

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