31/10/2012 22:40 CEST - WTA SOFIA

Wozniacki di un'altra categoria, Vinci ko

TENNIS - Al "Masterino" di Sofia Roberta Vinci (audio) nulla può contro la freschezza atletica e tennistica di una ritrovata Wozniacki, che vince 63 61 per poi confermare: "sì, mio padre è tornato a farmi da coach". Nuziale e da Sofia Mrankov

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Caroline Wozniacki (Photo by Adam Pretty/Getty Images)
Caroline Wozniacki (Photo by Adam Pretty/Getty Images)

C. Wozniacki b R. Vinci 63 61

Che le gambe di gazzella immobile di Daniela Hantuchova sarebbero state sostituite da gambe di velocissima lepre lo si sapeva. Che l'unico precedente (Toronto 2011, vittoria per 64 75) era da dimenticare in fretta in quanto non veritiero del valore dell'avversaria, pure. Ma Caroline Wozniacki ha oggi (e in generale negli ultimi tempi) dimostrato di voler quanto prima tornare a livelli e scenari che più le competono - e questo pseudoMasters non lo è - giocando una partita pressoché perfetta, ai danni di una Roberta Vinci che ha disputato un buon primo set, ma che è stata pian piano, costantemente ed inesorabilmente sbriciolata dalla freschezza dell'ex numero 1, che ha neutralizzato il gioco particolare dell'azzurra.

Se nel match con l'Hantuchova infatti Roberta otteneva tranquillamente il punto al massimo al secondo back, alla minima variazione di ritmo, a causa della disastrosa mobilità della slovacca, oggi ha trovato di fronte una giocatrice che è stata ben poco infastidita dai suoi tagli e dalle sue volee. Solida al servizio, infallibile con il rovescio sia in fase difensiva che di spinta, inizialmente imprecisa con il dritto ma nel corso del match migliorata anche con questo fondamentale, la Wozniacki ha costretto la Vinci ad un'esasperante, laboriosa costruzione del punto, portandola a colpire la palla spesso ad un palmo dalla linea di fondo.

La prima piccola chance del match è stata per Roberta, autrice nel quinto gioco di una meravigliosa combinazione smorzata-volee incrociata per il 15-30, ma la Wozniacki non ha tremato, chiudendo il gioco addirittura con un ace di seconda. Il game successivo, il sesto, è stato non solo quello chiave per il primo set, ma anche quello che di fatto ha ammazzato la partita. Partita benissimo al servizio (10 prime su 11), la Vinci ha pian piano smarrito quest'arma, vedendosi costretta a sudarsi ogni punto. Così nel sesto gioco, game dal basso livello tecnico, con gravi errori da parte di entrambe (due banali risposte sbagliate su altrettante palle break da parte della Wozniacki, due gratuiti di dritto su altrettante parità da parte della Vinci), la bella Caroline ha rotto l'equilibrio alla quinta palla utile con un rovescio sulla riga che ha portato l'avversaria all'errore, scappando poi con il servizio sul 5-2.

La possibilità di rientrare nel set la Vinci l'ha avuta nel nono game dove, avanti 0-30, ha sbagliato un facile smash e dove, avanti 15-40, ha subito la rimonta della Wozniacki.

Il secondo set è stato quasi una formalità, con una Wozniacki ormai totalmente padrona del campo e una Vinci progressivamente sfiduciata. Il parziale poteva essere ancora più deprimente se nel game d'apertura Roberta, che nulla ha potuto sul fenomenale passante di rovescio lungolinea dell'avversaria valevole per il 30-40, non fosse stata brava ad annullare la palla break con una prima vincente e a partire in testa per la prima e unica volta nel match.

La resistenza all'assalto danese è infatti fallita nel terzo gioco, dove la Vinci, recuperato lo svantaggio di 15-40, ha commesso due per lei insoliti erroracci al volo (entrambi schiaffi di dritto) che hanno concesso il break alla Wozniacki. A tradire Roberta nel quinto gioco, sul 30-40, è stato il back di rovescio lungolinea, morto in corridoio.

Nel settimo gioco un falco mal chiamato dalla Vinci per il 15-40 e uno stupendo pallonetto sulla riga della Wozniacki nel punto successivo hanno chiuso l'incontro.

Wozniacki che in conferenza stampa ha confermato che non vedeva Johansson dallo US Open, anche per impegni dello svedese come direttore del torneo di Stoccolma e che suo padre (non a caso più volte inquadrato dalle telecamere durante il match) è tornato ad essere il suo coach e che lo sarebbe stato anche l'anno prossimo.

Il motivo, ha affermato l'ex numero 1, è che suo padre è la persona che in assoluto la conosce meglio, sul piano umano e sportivo, e che quindi e' colui meglio di ogni altro valorizza le sue qualità. Aggiungendo che "ormai sono una giocatrice con un gioco impostato in una certa maniera e quindi devo seguire la strada che mi ha portato i migliori successi". Opinione da rispettare, ma che lascia perplessi: l'essere costantemente aperti a nuove soluzioni tecnico-tattiche è la chiave per rimanere tra i/le grandi per lungo tempo. Fossilizzarsi in un tipo di concepire il gioco può essere alquanto dannoso (come certamente, allo stesso tempo, non bisogna mai perdere la propria identità tennistica).

Domani la Vinci si giocherà le residue speranze di qualificazione contro Su-Wei Hsieh, contro la quale ha vinto quest'anno a Dallas l'unico precedente per 62 62.

Nei due precedenti incontri odierni, lo scontro tra "wildcard clandestine" Kirilenko-Pironkova se l'è aggiudicato nettamente la russa, partita in entrambi i set con un break di svantaggio, ma poi protagonista di una prova ineccepibile, per il 61 64 finale, mentre Nadia Petrova ha avuto vita facile con la Zheng: doppio 63.

Riccardo Nuziale e Ivan Mrankov

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