02/11/2012 16:08 CEST - Personaggi

Jerzy Janowicz rivelazione del 2012?

TENNIS - Jerzy Janowicz ha battuto due top 20 e Murray uno dietro l'altro. Un sogno che nasce da lontano. I genitori hanno venduto case e negozi per aiutarlo. Quest'anno ha già guadagnato 150 posizioni nel ranking. Francesca Sarzetto

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Masters 1000 Bercy, Jerzy Janowicz (Getty Images Europe Dean Mouhtaropoulos)
Masters 1000 Bercy, Jerzy Janowicz (Getty Images Europe Dean Mouhtaropoulos)

In mezzo a tutti i vari Dimitrov, Harrison e Raonic, di cui si parla da un po', sta spuntando ora anche questo ragazzone polacco molto interessante. Ventidue anni tra due settimane, finalista di US Open e Roland Garros a livello juniores, ha iniziato la stagione poco fuori dai top 200, entrando nei top 100 a metà luglio grazie al terzo turno a Wimbledon (partendo dalle qualificazioni) e alla vittoria di due challenger consecutivi, portando a tre il totale stagionale. Ora è a ridosso dei top 60, e con questo risultato, avendo battuto i suoi primi top 20 in Kohlschreiber e Cilic, e ora Murray, dovrebbe raggiungere la posizione n.44.

Jerzy è alto 2.03 per 91 kg, e ha una faccia che ricorda un po' il Lurch della prima Famiglia Addams, mitigata comunque dagli occhi azzurri e un bel sorriso. Ha iniziato a giocare a cinque anni con la famiglia, "tradendo" la tradizione che vede i genitori entrambi giocatori professionisti di pallavolo, e tra le altre cose è un mago dei computer. Gli inizi della sua carriera sono stati duri, soprattutto per la mancanza di soldi: i suoi genitori hanno deciso di scommettere tutto su di lui per supportarlo, vendendo negozi e appartamenti. Tuttora fatica a trovare sponsor, ma questo sicuramente da oggi non sarà più un problema.

A inizio stagione giocava ancora nei futures, ma quest'anno ha portato grandi cambiamenti per lui. Una nuova racchetta che lo aiuta molto, un nuovo preparatore atletico che ha migliorato il suo fisico e soprattutto un diverso atteggiamento in campo: ora lotta su ogni colpo e non si lascia abbattere, pensa sempre a fare del suo meglio e mantenere il suo gioco aggressivo. Il servizio è sicuramente una delle sue armi migliori, a livello di Isner e Karlovic per intenderci: in un challenger ha registrato un servizio a 251 km/h, ma con palle più pesanti e veloci. A Parigi sta servendo sui 230 km/h, e si accontenta. Si è costruito grazie al duro lavoro nei tornei minori e nelle qualificazioni, visto che venendo da un paese fuori dal grande giro tennistico l'ultima wild card di cui ha usufruito (e ne ha avute solo tre in tutta la carriera) è stata più di due anni e mezzo fa.

Uno stile di gioco potente e aggressivo, a tutto campo: si apre la strada grazie a un ottimo servizio, ma è anche in grado di trovare angoli notevoli, e non disdegna soluzioni di fino come le smorzate. Come si è visto oggi con Murray , gioca anche senza timori reverenziali, e a parte qualche ingenuità tiene il campo con grande sicurezza. Magistrale l'ultimo gioco dell'incontro di oggi, in cui ha annullato due palle break con un ace e una smorzata perfetta, per poi chiudere l'incontro con un potente dritto anomalo che ha baciato la riga, crollando poi a terra incredulo e giustamente ebbro di felicità.

Janowicz è peraltro candidato al premio ATP come rivelazione dell'anno, insieme a Klizan, Goffin e Kuznetsov, e sicuramente i risultati di questa settimana gli daranno una grossa mano a conquistare questo premio. Dove potrà arrivare Jerzy? Riuscirà a raggiungere i livelli della sua connazionale Radwanska, o fare magari ancora meglio? Di certo le premesse sono molto buone, ma chissà se riuscirà a continuare ad essere all'altezza di questo exploit parigino.

Francesca Sarzetto

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