09/11/2012 23:24 CEST - ATP FINALS

Djokovic passa da imbattuto

TENNIS - Djokovic supera Berdych 62 76. Il ceco era avanti 5-1 e ha sprecato tre set point nel tiebreak. Berdych: "Se vincessi la Davis, sarebbe il momento migliore della stagione". Da Londra, Laura Guidobaldi

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Novak Djokovic (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
Novak Djokovic (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Berdych doveva assolutamente vincere il match di oggi contro Djokovic (e sperare nella vittoria di Tsonga su Murray) per poter accedere alle semifinali del Masters 2012. E, invece, il ceco ha giocato la partita solo a metà, entrando nel match soltanto nel secondo set e facendosi surclassare alla fine da un Djoker come al solito solidissimo e inesorabile nei momenti che contano. Infatti, tutto lo sforzo messo in atto nel secondo set, così come i 3 setpoint a disposizione, svaniscono in una bolla di sapone ed è invece Nole a trionfare sul Central Court della O2 Arena e a qualificarsi per le semifinali.

La prossima settimana, in un'altra O2 Arena, a Praga, Berdych giocherà la finale di Coppa Davis. E in Spagna molti si stanno lamentando della superficie, temono sia troppo veloce. "Vuol dire che non sanno le regole. Non puoi fare un cmpo veloce quanto ti pare. Esistono delle regole e la superficie rispetta i parametri". Giocare match così impegnativi, a una settimana di distanza dalla finale di Davis, "non conta. E' solo un altro grande evento alla fine della stagione. Sono un po' più stanco, tutto qua. Sto cercando di prepararmi al meglio. Comunque penso sia meglio avere una settimana così che giocare un torneo più piccolo".

"Dovessi vincere" conclude, "sarebbe il momento migliore del 2012 per me".

Come da copione, entrambi cominciano a picchiare duro, cercando le righe e rubando prima possibile il tempo all'altro. Subito aggressivo Tomas che serve per primo e ottiene il game d'apertura a 15. Il serbo non è da meno. Anzi. Senza colpo ferire, vince a zero il proprio turno di battuta. Si capisce fin da subito quindi che il servizio sarà fondamentale per l'andamento del match. Ma ecco che al terzo gioco, Nole ha subito 3 palle break, grazie soprattuto a un dritto in corsa fulminante che coglie di sorpresa il ceco. Questi però reagisce prontamente poiché, grazie al servizio, le annulla tutte. Nole se ne procura un'altra e, grazie ad un facile rovescio cacciato a rete da Berdych, sale 2-1 e servizio, dando l'impressione di essere più concreto e preciso da fondocampo. E infatti, Tomas sbaglia davvero troppo. Il serbo sale 3-1, con l'avversario che colpisce troppo rigido sulle gambe facendo finire inesorabilmente a rete troppi dritti e rovesci.

Novak è precisissimo e inesorabile negli improvvisi cambi di direzione e, anche con una palla pesante, profonda e angolata come quella del ceco, riesce a sorprenderlo e a spiazzarlo colpendo in corsa. Niente da fare per Berdych che si ritrova rapidamente sotto 1-4. Il serbo è puntualissimo con le gambe e copre il campo con elasticità felina, piazzando la palla nel punto desiderato. Tomas, per il momento, sbaglia troppo (con errori a rete e palle lunghe) e non sembra trovare il bandolo della matassa per contrastare Novak che si aggiudica imperterrito il primo parziale con lo score di 6/2.


All'inizio del secondo set, tuttavia, Tomas reagisce e, come all'inizio del match, si aggiudica il primo gioco grazie a un buon servizio. Ma Nole è lì e, non solo si assicura il gioco successivo, ma ottiene il break e sale 2-1, esattamente come nella prima frazione. Non una bella partita finora, con Berdych che sbaglia di tutto e Djoko che si limita a tenere il suo livello di gioco. Anche il pubblico dell'Arena sembra essersi un po' addormentato dall'andamento monocorde e opaco della partita. Finalmente Berdych sembra volersi svegliare e pensa bene di sorprendere Djokovic presentandosi a rete. La nuova risoluzione lo ripaga perché il ceco si assicura il controbreak e pareggia 2-2. Un giornalista italiano seduto accanto a me in tribuna mi dice : "Adesso fa ace", riferendosi a Berdych che sta per servire sul 30-40. Ed ha ragione. Che intuito ! Tomas piazza un bella prima lasciando Nole completamente immobile. Alla fine il ceco tiene la battuta e sale 3-2. Ma, ancora una volta, il serbo reagisce subito e il 3-3 è immediato.

Ora sembra che Tomas sia più reattivo e, quindi, più competitivo. Fa ancora un passo in avanti, 4-3 per lui. Ma anche Djoker è più sveglio che mai, vincendo subito a zero il game successivo. Il ceco comincia ad essere tonico, tiene meglio gli scambi da fondo, proponendo una palla più incisiva e angolata. E difatti il 5-4 è suo. E i due continuano così in perfetto equilibrio fino al tie-break. Tomas ottiene un minibreak e sale 2-0 ancora scendendo a rete. 3-0 per lui attaccando ancora. Il ceco adesso è nettamente lanciato, allunga le distanze fino a 5-1. Nole reagisce e riesce ad accorciare un po' lo scarto portandosi sul 3-5. Momento della verità: con un ace Berdych si assicura 3 setpoint. Ma Nole, come di consueto ha nove vite come i gatti, e non solo li annulla tutti e 3 (ace, servizio vincente e rovescio affossato a rete di Berdych) ma, con un ennesimo incauto errore del ceco, si procura il matchpoint che trasforma immediatamente. Dopo 1h37 minuti, con il punteggio di 6/2 7/6, il match è suo. E anche l'ingresso in semifinale.

A fine match, Djokovic ha partecipato all'omaggio a Juan Carlos Ferrero. “È nella storia del nostro sport, è stato numero 1 del mondo, ha vinto una Davis e uno Slam, è un atleta molto apprezzato e rispettato. E poi è davvero una persona gentile, mi ha sempre trattato bene nei primi anni in cui ero nel circuito, e non lo dimenticherò mai”.

Dopo l'omaggio al campione che si ritira, arrivano le considerazioni sul nuovo che avanza. “Ci sono giovani di valore. Janowicz è appena arrivato in finale a Bercy. È un bene per il nostro sport. Tomic, naturalmente, poi Raonic. Tomic ha fatto quarti a Wimbledon, gli manca un po' di continuità, ma è questa la sfida che devi superare quando sei giovane e non così esperto”.

L'australiano non sta certo attraversando il miglior momento della sua carriera. “Non gli ho parlato” ha detto Djokovic, “ma ho visto quello che ha fatto. Le cose non gli stanno andando bene. Ha bisogno di trovare il modo di concentrarsi sul tennis se vuole diventare uno dei migliori al mondo. Penso, e l'ha dimostrato, che ha l'abilità, ha le qualità, ha un grande talento. Ma non basta il talento per giocare ad alto livello”.

E' comunque più difficile che in passato emergere per un teenager. “Forse oggi il tennis è più competitivo, più fisico. Poi è cambiato il sistema di attribuzione dei punti, è più duro svoltare per un giocatore di bassa classifica”.

Novak ha parlato anche delle condizioni di salute di suo padre. “Le vittorie contano sempre molto, ma ci sono cose più importanti nella vita, e la salute è una di queste. Per me è stato difficile restare concentrato sul tennis in questi giorni. Ma per fortuna arrivano notizie, papà sta meglio, e questo mi rende felice e più tranquillo in campo”.

Stasera, visto l'esito dell'incontro, all'idolo di casa Andy Murray basterà aggiudicarsi solo un set contro Tsonga per assicurarsi il posto tra i magnifici quattro.
 

Da Londra, Laura Guidobaldi

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