13/11/2012 12:18 CEST - TENNIS FLASH

Henman: "Vi spiego perché Djokovic merita il n.1"

13 novembre 2012

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Nessuno pensava ai fastissimi del 2011, alle 41 vinte di fila, ai tre quarti di Slam e così via. E il primo a non crederci è stato proprio Novak Djokovic, con grande realismo. Ma non crederci, ed essere realisti, non significa non avere fiducia nei propri mezzi, provarci. E a testa bassa il serbo ha provato, chiudendo così in crescendo un anno complicato, grazie al successo del Masters londinese. Un anno scandito da tante sorprese nel circuito: dal grave infortunio di Nadal, a Murray che dopo anni a singhiozzo spicca il volo, e non senza un Federer sempre pronto a tornare alla carica, con il suo talento infinito. Un anno per intenderci in cui Nole ha anche faticato: meno titoli, la numero uno che ti scappa dalle mani per una quindicina di settimane, la sensazione in quel del Roland Garros di essere quasi cotto.

Ora però la sua leadership sembra piuttosto salda, e Tim Henman, per conto di BBC Sport, ce ne fa un profilo, in vista di una stagione lontana solo un mesetto, dal nostro piccolo orizzonte: "A me sinceramente impressiona di più il 2012 che il 2011: il gioco è sempre più esigente, devi sempre essere al top, costante, e Novak alla lunga ha superato gli altri, arrivati un pochino spenti a questo appuntamento".

L'ex n.4 del mondo però non nega che: "I margini oggi tra Nole, Roger, Andy e Rafa sono minimi, e sono sicuro che nei loro confronti tutto si baserà su pochi punti chiave. Il più bravo è quello che lì vince, e fino a questo momento il serbo è stato il più lucido in quelle fasi".

Il tutto è anche frutto di un grande miglioramento tattico e mentale, secondo la vecchia gloria del tennis unioni-jacked: "Oggi sa di poter contare sempre sul rovescio e sempre sul servizio: pensa sempre di più a cosa fare con la palla anzichè a come colpirla. Lo ricordo a fine 2010, con i problemi della racchetta, la difficoltà a servire, mettere la palla in campo, o tenerla bassa...sembra essere passati da un'era all'altra".

C'è infine un ultimo nella lista dei meriti, per il tre volte campione di Melbourne: "Ha programmato molto bene durante la stagione, e non ha mai forzato, diversamente dall'anno scorso o due anni fa, senza cedere alle richieste di organizzatori e sponsor".

Cosa ne pensate?

Davide Uccella

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