11/12/2012 17:50 CEST - ATP

Djokovic e Federer, 9 in pagella!

TENNIS - Nelle pagelle 2012 massimo dei voti per i primi due del mondo. Ferrer in un certo senso meglio di Nadal, Tsonga il top10 più deludente. Federico Romagnoli
 

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Novak Djokovic e Roger Federer (Photo by Julian Finney & Michael Regan/Getty Images)
Novak Djokovic e Roger Federer (Photo by Julian Finney & Michael Regan/Getty Images)

La stagione è ampiamente conclusa, e quest'anno il tempo morto da riempire è pure maggiore del solito. Come fare? Come non fare? Sicuramente, una delle occupazioni più divertenti, e che darebbe un risultato diverso per ogni penna che vi si cimentasse, risiede nello stilare il pagellone stagionale. Dunque prendiamo in considerazione i primi dieci e procediamo...

NOVAK DJOKOVIC: 9
Meno dominante del 2011, ma più solido nella fase conclusiva (in tanti espressero rammarico per lo scorso finale di stagione, una piccola macchia su un'impresa comunque stellare), Novak Djokovic rimane il dominatore del tennis attuale. Più finali Slam di tutti (l'unico a non essere mai uscito prima di una semifinale), più finali Masters 1000 di tutti (tre vinti), un Masters finale vinto da imbattuto. La classifica dice il vero e chiunque ami il tennis non può che applaudire, anche considerando che il Nostro ha vissuto vicende personali tutt'altro che facili nel lasso di tempo in questione (la morte del nonno, i vociferati problemi di salute del padre, e via dicendo).

ROGER FEDERER: 9
Ha fatto meno di Nole a livello di costanza nei tornei di grande peso (ha meno finali nei tornei dai Masters 1000 a salire), ma a livello di titoli portati a casa gli è praticamente stato alla pari fino alla fine, con uno Slam e tre Masters 1000. La grossa differenza l'ha fatta la partita alla O2 Arena. E quando a 31 anni riesci a tenere il risultato in bilico fino all'ultimo minuto, contro un numero 1 ben più giovane e fresco, non c'è molto altro da aggiungere. Non si arrabbino i tifosi del serbo se mettiamo allo svizzero lo stesso voto, Nole rimane il numero 1, però ormai Federer è un povero vecchio, e quando un povero vecchio riesce ancora (seppur meno frequentemente che in passato) a bastonare un esercito di giovani rampanti, cosa si può fare se non inchinarsi? E a detta di chi scrive non è finita qui: la fame di Federer è virtualmente incolmabile. Non mi stupirei se vincesse uno Slam anche nel 2013, altro che ritiro e ritiro...

ANDY MURRAY: 8
Da Indian Wells a Roma è stato un pastrocchio dietro l'altro. E non ha certo finito la stagione al meglio: al Cern stanno ancora calcolando il numero esatto di match points che Nole gli ha annullato a Shanghai. Senza contare le sconfitte con Raonic a Tokyo e Janowicz a Parigi. Però negli Slam è stato il più continuo subito dopo Nole. E l'estate è stata formidabile: finale a Wimbledon, oro olimpico, e vittoria epica dello US Open nel giro di un paio di mesi. Negli ultimi quattro anni aveva sempre portato a casa un paio di Masters 1000 l'anno, quest'anno neanche uno, ma qualcosa ci dice che non scambierebbe questa stagione con le ultime quattro messe insieme. Sperando che non sia un fuoco di paglia, un 8 ci pare più che meritato.

RAFAEL NADAL: 7.5
Ha dominato la stagione su terra rossa in maniera imbarazzante, come forse neanche ai tempi d'oro. Quattro tornei vinti senza alcuno sforzo, a parte la nevrotica finale di Parigi. Quest'anno però il passaggio all'erba è apparso traumatico, con due sconfitte alquanto premature. E' sembrato di vedere un terraiolo anni Novanta scomparire non appena messo piede sul manto verde: non esattamente roba da uno che ha raggiunto cinque finali consecutive a Wimbledon (benché la sconfitta inaspettata sia sempre dietro l'angolo: anche Federer ci è andato vicino contro Benneteau). Dopodiché il ritiro e la stagione dimezzata. Nonostante il Roland-Garros, Monte-Carlo e Roma, siamo convinti che Rafa non la metterebbe fra le sue annate più gloriose.

DAVID FERRER: 8
Contando i risultati di peso, un Nadal dimezzato ha comunque fatto meglio di Ferrer, come mostrato anche dalla classifica. Tuttavia se si trattasse di seguire semplicemente la classifica, non staremmo manco a farlo, questo malvagio giochino. Ferrer ha fatto il massimo che potesse fare: a trent'anni, ha vinto sette tornei (di cui un Masters 1000) fra erba, terra, cemento e indoor. Ha inoltre raggiunto due semifinali Slam e chiuso la stagione di Davis imbattuto, portando la sua squadra in finale, dove ha vinto entrambi gli incontri che lo hanno visto protagonista. Cosa chiedergli più di così?

TOMAS BERDYCH: 7+
Una bella stagioncina per Tommaso, suvvia. Smettiamola di chiamarlo Perdich, non tutti possono essere campioni epocali, la storia del tennis è fatta anche dei vari Tanner, Leconte, Pioline e via dicendo. Giocatori fortissimi, in giornata capaci anche di battere i numeri 1, ma non abbastanza costanti da poter entrare nell'Olimpo, fine dei discorsi. Per Berdych abbiamo due 250, una finale Masters 1000, una semifinale Slam ottenuta battendo Federer, e la vittoria della Davis in coppia con il fido Radek. Potrebbe addirittura considerarla la miglior stagione della sua carriera. Peccato solo per quel primo turno di Wimbledon.

JUAN MARTIN DEL POTRO: 7
Quattro tornei vinti, quarti di Slam raggiunti in tre occasioni, e un paio di vittorie contro Federer, che avrebbero anche potuto essere tre, se a Parigi non fosse riemerso il dolore al ginocchio. Certo non saranno i “se” a fare la storia, benché si sia sicuramente trattato della sua stagione più solida, magico 2009 a parte. Margini di miglioramento? Forse, ma solo se il fisico reggerà, e quest'anno ha fatto le bizze in più di un momento chiave, purtroppo per il buon gigante argentino.

JO-WILFRIED TSONGA: 6-
Un paio di 250 e un ottimo Wimbledon (benché contro Murray abbia giocato bene solo negli ultimi due set). Poco per uno che nel corso della stagione è arrivato a toccare anche il numero 5, ai danni del ben più solido Ferrer. Le sconfitte contro Nishikori all'Australian Open e contro Klizan allo US Open lo avranno deluso non poco, così come non aver sfruttato nessuno dei centocinquanta match points contro Djokovic a Parigi, così come non aver raggiunto neanche una semifinale nei Masters 1000, così come aver recitato la parte del materasso al Masters di fine anno. Un po' troppe delusioni...

JANKO TIPSAREVIC: 6+
Il voto superiore a Tsonga segue grossomodo le dinamiche del rapporto Ferrer-Nadal: si è tentato di mettere in conto anche le possibilità del tennista preso in analisi. Tipsarevic non è un mostro, e per mostro non si intendono solo i primi quattro, ma anche i quattro successivi. Per il tennista filosofo il solo occupare un posto in top-10 appaga probabilmente tutte le brame di conquista: del resto non brilla né per resistenza fisica né per genio tennistico. Ha dalla sua il 250 di Stoccarda e un match, quello con Ferrer a Flushing Meadows, che è già diventato un piccolo grande classico. Insomma, ha fatto il suo compito.

RICHARD GASQUET: 6.5
Mister bel rovescio ha raggiunto gli ottavi in tutti gli Slam, ha vinto il 250 di Bangkok (non ne vinceva uno da due anni), ha raggiunto una finale Masters 1000 (non ci riusciva da sei anni) e ha chiuso la stagione in top-10 per la seconda volta in carriera (non gli riusciva da cinque anni), registrando un +9 rispetto al 2011. Considerando che non conquisterà mai più tanto (chi scrive gli concede al massimo una magia davisiana alla Stepanek), vogliamo premiare questa piccola dimostrazione di solidità.

Federico Romagnoli

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