16/12/2012 16:59 CEST - Personaggi

Maria Sanchez, nuova speranza made in Usa

TENNIS - Nel suo primo anno da professionista, Maria Sanchez ha guadagnato 550 posizioni nel ranking WTA. Ora è numero 127. Prima di passare pro si è laureata a Stanford. Alessandro Mastroluca

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Maria Sanchez parteciperà ai playoff USTA per una wild card agli Australian Open 2013
Maria Sanchez parteciperà ai playoff USTA per una wild card agli Australian Open 2013

Da stella del college a nuova promessa del tennis Usa il passo può essere breve. In un anno Maria Sanchez è passata dai titoli All-American (tre in singolo e doppio) con i Trojans, la squadra della University of Southern California, ai due titoli ITF e alla posizione numero 127 nel ranking WTA. Ne ha guadagnate 550 rispetto alla classifica di fine 2011 e sogna di debuttare in uno Slam in singolare l'anno prossimo. Quest'anno ha già assaporato l'atmosfera di un major agli Us Open, ma in doppio: con l'amica Irina Falconi hanno anche sfiorato un grande successo, perdendo solo 7-5 al terzo da Kirilenko e Petrova.

Maria era la seconda miglior classificata tra le otto giocatrici scelte dalla USTA per il playoff che mette in palio una wildcard agli Australian Open, in programma dal 14 al 16 dicembre a Norcross, appena fuori Atlanta. Ha citato ragioni precauzionali per una tendinite al ginocchio. Maria è stata sostituita da Grace Min (n.183) che si giocherà un posto con Mallory Burdette (No. 144), Julia Cohen (115), Irina Falconi (152), Alexa Glatch (124), Madison Keys (137), Bethanie Mattek-Sands (169), e Alison Riske (182).

“Ho cercato di non concentrarmi sulle aspettative” ha spiegato Maria, che è nata a Modesto e modesta lo è nella vita, “conoscevo il mio potenziale, sapevo che avrei potuto fare bene, ma nessuno dei miei risultati sembrava irraggiungibile”.

I primi segnali del suo talento arrivano al Bahamas Women's Open, torneo da 100 mila dollari, a febbraio: supera Urszula Radwańska e Eva Birnerová prima di perdere nei quarti da Bojana Jovanovski. Raggiunge poi la finale dell'Audi Melbourne Pro Tennis Classic ($50,000) e del playoff per la wild card al Roland Garros, battuta da Melanie Oudin. Poche settimane dopo festeggia il suo primo titolo in carriera, a Sacramento. Vince l'FSP Gold River Women's Challenger ($50,000) battendo in finale Jessica Pegula in tre set. Il bis a settembre, a Albuquerque: si aggiudica i Coleman Vision Championships ($75,000) lasciando in finale due game alla teenager Lauren Davis (6-1 6-1).

A livello NCAA, però, si fa sorprendere negli ottavi da Mallory Burdette, stellina di Stanford che perderà in finale contro Nicole Gibbs, la sua compagna di doppio con cui vincerà il titolo. La 21enne di Jackson, che già a luglio si era fatta notare mettendo in grande difficoltà Marion Bartoli nel torneo di casa (al suo primo match WTA), è arrivata fino al terzo turno agli US Open. Ma è tornata all'università, per completare gli studi e laurearsi in psicologia. Per questo ha dovuto mantenere lo status di dilettante e rinunciare a tutti i prize money, compresi i 65 mila dollari che le sarebbero spettati per il traguardo raggiunto a Flushing Meadows.

Maria, che ama il rap, influenzata in questo dai suoi quattro fratelli che ne hanno forgiato anche lo spirito competitivo, e “Desperate Housewives”, che tifa per i Giants e i 49ers (squadre di baseball e football di San Francisco) sa che passare dal tennis di college ai tornei WTA è come passare da un universo all'altro. Le qualità tecniche che servono per emergere sono le stesse, ma è la capacità di adattamento a fare la differenza.

“Il livello pro è un gradino sopra in ogni aspetto” ha detto. “Non ci sono partite facili, tutte sono più preparate fisicamente e più solide mentalmente”. Il college non è stata affatto, aggiunge, una scelta di ripiego. “Sapevo esattamente cosa volevo fare: andare al college, finire gli studi e poi passare professionista”. E ha seguito esattamente il programma: si è laureata in Real Estate (il programma accademico serve a formare professionisti del settore immobiliare, sia dal punto di vista tecnico che economico e gestionale) e ha avviato la sua carriera nel circuito WTA.

Credo che essere già numero 127 dopo un anno mi dimostra che sono sulla strada giusta, che ho il potenziale per far bene. Guardare la classifica mi incoraggia a arrivare ancora più in alto”.

Nella transizione da un universo all'altro è stata senza dubbio aiutata dal suo agente Jordan Butler e da un mentore d'eccezione. Al World Team Tennis, il torneo-esibizione misto a squadre ideato da Billie Jean King, la nota Chris Evert, che le apre le porte della sua accademia a Boca Raton. “Chris mi è stata molto vicina” ha raccontato, “siamo diventate amiche. Mi ha dato consigli straordinari sulla forza mentale, mi ha aiutato ad affrontare ogni partita nel modo giusto. Mi ha insegnato a non perdere la calma, ad avere fiducia in me stessa e lottare su ogni punto”.

 

Alessandro Mastroluca

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