16/01/2013 12:59 CEST - Australian Open donne

Radwanska ok, Li rischia, Stosur out

TENNIS - Il torneo femminile perde la favorita di casa che non sfrutta due break di vantaggio al terzo set e cede alla cinese Zheng. Masha deve ancora perdere un game nel torneo, altra bicicletta alla Doi. Da Melbourne Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina e Roberto Salerno

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Australian Open 2013, Agnieszka Radwanska
Australian Open 2013, Agnieszka Radwanska

Radwanska - Begu 63 63

E’ una Rod Laver Arena insolitamente silenziosa quella che accoglie Agnieszka Radwanska e Irina Begu per il primo match della terza giornata degli Australian Open. La Radwanska arriva a questo secondo turno forte di una striscia di undici vittorie consecutive, che comprendono i titoli di Auckland e Sydney e il primo turno vinto 7-5 6-0 contro la wild card australiana Bojana Bobusic.

Come due giorni fa Aga cede il servizio in apertura, ma è brava ad innalzare il livello del suo gioco ricamando la consueta trama di variazioni e mandando fuori giri la Begu che si ritrova sotto 5-1 in poco meno di trenta minuti. La giocatrice rumena prova a rientrare nel parziale facendosi molto aggressiva, recuperando un break e infiammando il sonnacchioso pubblico australiano con un paio di dritti fulminanti. La Radwanska però non trema, tiene a zero e si aggiudica il primo parziale con il punteggio di 6-3. L’impressione è che per fare partita la Begu debba rischiare molto, forzando lo scambio ed evitando di essere imbrigliata nelle trame della numero quattro del mondo che sembra in totale controllo del match sebbene soffra leggermente sulla diagonale di rovescio.

Un medical time-out chiamato dalla Begu per un problema alla spalla destra fa da preludio ad un secondo set che si apre con un nuovo break della Radwanska, che si porta velocemente sul 3-1 prima di subire la rimonta della ventiduenne rumena che impatta sul 3-3 prima di spegnersi improvvisamente, affossata da una risposta di dritto di Aga che gira l’inerzia del match. La giocatrice polacca conquista così la dodicesima vittoria consecutiva e attende al terzo turno la vincente dell’incontro tra Heather Watson e la kazaka Ksenia Pervak.

A fine partita, molto divertente il consueto siparietto con Todd Woodbridge nel quale la Radwanska ha scherzato su un suo goffo tentativo di tweener nel secondo set e parlato con entusiasmo della sua carriera universitaria che sembra procedere a gonfie vele: Aga studia scienze del turismo presso l'Università di Cracovia.

(Angelo Lo Conte)

Zheng - Stosur 64 16 75

Che l'australiana non fosse al top della forma si sapeva e che la Zheng, semifinalista qui nel 2010, potesse costituire un pericolo anche si sapeva. Ma quando Samantha è andata a servire per il match sul 5-2 del terzo set dopo aver infilato 11 game a 3 dall'inizio del secondo set la partita sembrava finita. E invece con Sam non si può mai dare nulla per scontato. In particolare se gioca davanti al proprio pubblico, che come noto la rende ulteriormente nervosa.
Il primo set fila sulle corde dei servizi fino al nono gioco quando la beniamina di casa cede il servizio con due doppi falli ed un errore gratuito dopo aver avuto la palla del 5 a 4. La Zheng ringrazia e non si fa pregare a chiudere il set per 64. O meglio non si fa pregare ad andare 40-0 con tre errori gratuiti dell'australiana ma si complica un po' la vita commettendo anch;ella tre errori che potrebbero rimettere Sam in corsa. Alla fine altri due errori dell'australiana le danno il set all'ottavo set point.
Nel secondo set la Stosur sembra prendere in mano le redini del gioco infilando cinque giochi consecutivi dall'uno pari e nel terzo, come detto, sembra che la partita sia ampiamente alla sua portata. Nonostante un break subito al secondo gioco, quando era avanti 1-0, la Stosur si porta rapidamente 5-2 e servizio. E lì il suicidio. Il game se ne va con un doppio fallo e due errori non forzati. Sul servizio della Zheng la cinese si porta 40-0, si fa rimontare sul 40 pari solo per poi assistere a due nuovi errori gratuiti dell'austrliana. La Stosur va comunque a servire per il match una seconda volta sul 5-4 ma non riesce ad andare a più di due punti dalla vittoria. 'Cinque pari, tutto da rifare.' La Zheng tiene il servizio grazie a quattro errori gratuiti della Stosur, la quale completa la frittata cedendo per la terza volta consecutiva il servizio con un doppio fallo. Degna conclusione per un match durato 2 ore e 42 minuti e caratterizzato da 99 errori gratuiti (56 della Stosur).

La cinese affronterà ora Julia Goerges, che per il secondo anno consecutivo ha eliminato Romina Oprandi agli Australian Open. L'anno scorso era finita in tre set, quest'anno 63 62 in 64 minuti. Goerges, che ha concluso il match con 28 vincenti (compresi 7 ace) è salita subito 4-2, grazie anche agli 11 gratuiti dell'ex italiana, ora svizzera, nei primi sei game. Oprandi non migliora il trend, saranno 24 gli errori a fine partita, e con soli due vincenti messi a segno non può certo fare molta strada. "Sono molto contenta di aver vinto in due set, ho giocato molto meglio rispetto al primo turno" ha detto Goerges.

(Daniele Malafarina)

Sharapova b. Doi 60 60

Cronaca di un massacro  e di una partita francamente noiosa. La Sharapova va sul 24 a zero eguagliando il record dell'australiana Wendy Turnbull che nel 1985 riuscì a realizzare la stessa impresa, superando le connazionali Susan Leo e Liz Smylie. La partita era cominciata in modo abbastanza equilibrato, grazie anche ad un doppio fallo di Maria, ma dopo 3 games tutto sommato equilibrati la russa ha rotto gli argini della povera Misaki, ridotta ad un chiaro avvilimento alla fine del set, costretta a subire un terribile parziale di 11 a zero. Il pubblico della Hisense perdeva un po' la pazienza ed accennava qualche fischio ed era sommamente ingeneroso quando esplodeva in un simil boato per il primo punto del secondo set conquistato dalla giapponese. I due doppi falli consecutivi della Doi rimettevano le cose a posto, Maria infilava un altro parziale di 7 punti a zero non permettendo mai all'avversaria di arrivare a 40 e consentendole un misero 30 solo sull'ultimo game. In questo quadro di mediocrità generale - non certo per colpa di Maria, sostenuta in tribuna stampa da un numero di signore russe che francamente non denunciavano familiarità con la penna - ci si mettevano pure i giudici di linea e il pessimo giudice di sedia incapace di overrule abbastanza semplici. L'invenzione di occhio di falco è stata sicuramente un bene per il tennis.

(Roberto Salerno)

Williams b. Cornet 6/3 6/3

La Sharapova può dormire sogni tranquilli. Certo, difficilmente ripeterà il duplice 6/0 dei primi due turni ma non si vede in che modo la Venere nero, al secolo Venus Williams possa impensierirla. E' bastata una Cornet lontana parente della promessa che fu, per metterla in qualche difficoltà. Niente di serio, ma quanto basta per capire che la corsa della più grande delle Williams non sarà molto lunga.
Ciononostante, dopo una partenza col freno a mano tirato che le costava persino il break nel servizio di apertura, Venus cambiava marcia e riusciva a prendere in mano la situazione. Prima controbrekkava immediatamente l'avversaria portandosi sul due pari e poi grazie ad un ulteriore break andando sul 3-2 e servizio. Qui solo un ace e un nastro impediscono alla Cornet di riequilibrare le sorti del set e a nulla vale la palla break che la francese spreca malamente tirando un dritto in corridoio. Stavolta Venus non perdonava e si portava sul 4-2. Da lì in poi il primo set filava via liscio e il terzo break del set con annesso doppio fallo sul set point consegnava il primo parziale all'americana..
Il secondo iniziava in modo un po' più regolare, con le due che tenevamo agevolmente il servizio anche se al terzo gioco Venus si distraeva e andava sullo 0-40. Ancora una volta la Cornet si giocava molto male le proprie chances anche se molto aiutata da un paio di prime di servizio di Venus.
Un disastroso quinto game riportava la Cornet avanti di un break. La Williams esordiva con due doppi falli di fila e poi gettava malamente via un dritto e stavolta la prima non salvava l'americana: break a zero. Ma non c'era neanche il tempo di pregustare il vantaggio per la francese che pensava bene di restituire il favore cedendo anche lei a zero la battuta. .
Il nono gioco è quello decisivo: la Williams va in forcing già dalla risposta e si conquista due palle break. La prima viene annullata da una gran servizio della francese, ma la seconda è quella giusta: scambio tenuto appena più profondo di Venus e dritto affondato in rete dalla Cornet. Venus andava a servire per il match e nonostante un doppio fallo chiudeva in un'ora e 17 minuti grazie all'ennesimo dritto in rete della Cornet. Partita molto brutta che ha messo a dura prova persino il ben disposto pubblico della Rod Laver Arena, che ha applaudito sonoramente le poche cose buone del match. Speriamo che la Sharapova lo ricompensi.

(Roberto Salerno)

 

Altri match

Dopo una partenza leggermente rallentata, Angelique Kerber ha chiuso 63 61 su Lucie Hradecka. Nel primo set, durato 47 minuti, ha salvato tutte le cinque palle break concesse ma ha ceduto il servizio nel settimo game, sul 5-2. Ma Hradecka ha immediatamente ceduto il controbreak, con un doppio fallo a conclusione del setg, e la partita non ha avuto più storia. La ceca ha perso il secondo in 22 minuti conquistando appena 10 punti.

La Kerber ha così completato la sesta vittoria su sei confronti diretti con un potente dritto lungolinea. Dopo i quarti a Brisbane e le semifinali a Sydney, Kerber eguaglia il suo miglior risultato agli Australian Open, il terzo turno raggiunto nel 2010. Affronterà la sorprendente 17enne Madison Keys, che ha lasciato tre game a Tamira Paszek, 62 61.

Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno

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