19/01/2013 17:48 CEST - Interviste

R. Federer - 19.1.2013

Traduzione di Giulia Vai

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Q. Ti è sembrato un match tirato? Sembra che tu avessi sempre la risposta giusta.
ROGER FEDERER: Mi è sembrato un buon match in generale. L’intensità era buona, abbiamo avuto scambi duri. Il pubblico è stato grande. Mi sono molto divertito. Il risultato era quello che speravo ma non ne ero sicuro, quindi sono contento anche per come ho giocato. È importante per il proseguimento del torneo.

Q. Pensi sia migliorato dall’ultima volta che vi siete affrontati?
ROGER FEDERER: L’ultima volta era a Cincinnati: un campo veloce al meglio dei tre. È finito tutto velocemente, ho iniziato bene come oggi. Oggi ha giocato in modo diverso dagli ultimi nostri incontri. Il fatto che abbia giocato un tennis più offensivo è la prova che è migliorato ma che deve continuare a farlo. Sta avendo un buon momento. Spero che sappia cosa fare nei prossimi mesi e anni. Non è facile mantenere lo stesso livello d’intensità per 10-11 mesi all’anno. Mi aspetto di vederlo crescere in classifica, avere tabelloni migliori e andare più avanti nei tornei, giocare in modo continuo e aumentare la fiducia. Così si deve fare.

Q. Tomic ha fatto una dichiarazione importante su quello che pensa sia il suo potenziale. Pensi che un tennista dovrebbe essere più umile a questo punto?
ROGER FEDERER: Non ho letto o sentito molto ad essere onesti. È importante avere fiducia in sé stessi ma ovviamente anche rispettare il gioco e gli altri tennisti. Penso che lui mi rispetti. Ma io sono solo un giocatore, deve rispettare anche tutti gli altri perché ci rendiamo migliori sfidandoci l’un l’altro. Nel nostro sport siamo di solito carini e diciamo cose positive tra noi giocatori come nel golf ma diversamente da altri sport come la boxe. (sorride). È così il tennis e alla fine siamo tutti amici negli spogliatoi e nei ristoranti. Ci teniamo in contatto tra di noi. È un tour piacevole in cui giocare. Io non so cosa abbia detto ma dico che quando sei giovane non vedi queste cose, vedi l’avversario solo come quello che sta al di là della rete, lo giudichi solo per quello. Anch’io alla sua età ero così. Ho cambiato il mio approccio nel corso degli anni.

Q. Tomic dice che hai sempre parole d’incoraggiamento per lui. Perché?
ROGER FEDERER: Non ho detto molto, ma è vero. Uno o due anni fa Patrick Rafter mi ha chiesto dopo l’incredibile tie-break che avevamo giocato in Coppa Davis a Sydney di dare qualche dritta a Bernard. Gli ho parlato per 5-10 minuti e gli ho detto che cosa doveva migliorare secondo me. Le cose non sono andate bene dopo. Ma forse nel profondo mi ha ascoltato e vuole migliorare. Non sono un allenatore. Sono solo un giocatore che ha valutato i suoi colpi e il suo potenziale. È stato carino ad ascoltarmi. È importante che ascolti la sua squadra e faccia ciò che è meglio per sé stesso e la sua nazione.

Q.  Raonic al prossimo turno.
ROGER FEDERER: Ho giocato match molto tirati con lui in passato. Tutti al terzo set. alcuni di questi avrei dovuto perderli. A Indian Wells ero più in controllo rispetto agli altri due: a Madrid ero in difficoltà e anche ad Halle la partita è stata molto ravvicinata nel punteggio. Vedremo come sarà questa volta. Ha uno dei migliori servizi del circuito, e specialmente ad inizio stagione, senti che può essere migliorato ancora ed aver lavorato su alcune cose. Vedremo se avrà a disposizione nuove armi che non aveva l’ultima volta. Non vedo l’ora d’incontrarlo.

Q. Le tue idee su Lance Armstrong.
ROGER FEDERER: Non so cosa dire. È una cosa molto triste sapere che qualcuno l’ha fatto (imbrogliato) per così tanto tempo. Ovviamente ha fatto male al suo sport, anche se all’inizio l’ha aiutato. Ma il fardello sotto cui vivono gli atleti nello sport moderno è notevole. Anch’io a volte mi rendo conto che non è facile essere uno sportivo.

Q. Cosa ci puoi dire di Luke e di quello che fate in allenamento?
ROGER FEDERER: Ci siamo allenati bene qui in Australia. È un bravo ragazzo, gioca bene. Siamo rimasti in contatto attraverso i nostri coach. È stato disponibile a fare riscaldamento con me e a colpire qualche palla nei miei giorni di riposo. Mi piace giocare sempre con la stessa persona se mi trovo bene, anche se mi piace provare a giocare contro gli juniores nella seconda settimana. Penso abbia del potenziale. Come per Bernard, l’etica del lavoro, allenarsi tutti i giorni, la voglia di migliorare e il bisogno di emergere sono essenziali. Spero che riescano.

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