20/01/2013 14:07 CEST - Australian Open

Sharapova da record, ora Makarova. Avanti Li

TENNIS - Dopo l'exploit del 2012 la Makarova sigla la sorpresa del giorno battendo la Kerber. Nei quarti sarà rivincita del quarto di finale del 2012 con Sharapova. Nessun problema per Li Na con la Goerges. Da Melbourne, Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina e Roberto Salerno

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Australian Open 2013, Angelique Kerber
Australian Open 2013, Angelique Kerber

Makarova - Kerber 75 64

Ops, l'ha fatto di nuovo. Makarova è nei quarti di finale per il secondo anno consecutivo. Questa volta ha battuto la Kerber in due set. La tedesca ha accusato qualche problema alla schiena all'inizio del secondo set e nel quinto game ha richiesto un medical time out, allontanandosi dal campo per qualche minuto, ma non si può dire che sia stata questa la causa della sconfitta. La russa ha condotto il match dall'inizio alla fine costringendo la Kerber a rincorrere sempre nel punteggio. Nel primo set la Makarova va avanti un break e si fa recuperare al momento di chuiudere al decimo game. Poco dopo però Ekaterina si riporta avanti di un break e nonostante un paio di set point sciupati riesce a chiudere sulla propria battuta. La russa non ha mai sofferto la pressione da fondo della tedesca ed ha preso l'iniziativa anche in avvio di secondo set. Dopo la pausa per MTO della Kerber il gioco ha seguito i servizi fino al nono gioco quando la russa ha conquistato il break decisivo grazie ad un errore di dritto della Kerber. Arrivato il momento di chiudere la makarova non ha tremato ed ha finito la partita al primo match point con un ace. (Daniele Malafarina)

Audio Kerber

Sharapova-Flipkens 61 60

La Sharapova continua ad inanellare record su record. Non era mai capitato all'Australian Open che una giocatrice arrivasse ai quarti di finale smarrendo la miseria di 5 games in 4 partite (il record degli slam appartiene a Mary Pierce che nel 1994 perse solo 4 games in 4 turni), senza neanche considerare il fatto che se non fosse stata presa dall'angoscia nella partita con Venus i game persi potevano essere di meno. Anche oggi la partita è durata 4 game, non di più. Soprattutto il quarto è stato interminabile ed è lì che la partita è finita. La Flipkens era persino passata in vantaggio quando al dodicesimo punto del primo game Maria si stufava e mandava in corridoio un dritto non certo irresistibile. Ma poi la siberiana teneva il servizio senza problemi, brekkava grazie anche all'aiuto di due doppi falli consecutivi della belga e nell'interminabile quarto game al dicottesimo punto chidueva game e partita con un dritto incrociato che la Flipkens non riusciva - finalmente! - a mandare dall'altra parte. 25 minuti e 3-1. Per fortuna Maria nel secondo ci ha evitato questo strazio e dopo meno di un'ora e dieci minuti ha chiuso al primo match point. Al prossimo turno la Makarova. Che dire?   

(Roberto Salerno)

Li - Goerges 76(6) 61

Una partita in un punto. La tedesca Goerges non partiva certo favorita con la Lì, finalista qui nel 2011 ma per un set è stat capace di fare partita pari. Dopo aver conquistato il break al primo gioco la tedesca subisce 4 giochi consecutivi ma è brava a reagire e conquistare il controbreak al settimo gioco. Dal quattro pari entrambe le giocatrici tengono i propri game di servizio a quindici approdando così al tie break. Nel gioco decisivo è la tedesca a portarsi avanti sfruttando un errore della cinese per andare 6 a 5 e set point. È il punto decisivo che cambia il corso della partita. Dopo uno scambio con ribaltamenti di fronte la Lì tira su una palla lenta a metà campo che dovrebbe essere un pallonetto. La Goerges ci arriva facilmente ma affossa il rovescio in rete sciupando così l'occasione di portarsi avanti un set. Fine partita. Julia subisce il contraccolpo e perde quattro game di fila, compreso un parziale di 15 punti a 3. Sotto 3 a 0 la Goerges non sfrutta due palle break e recuperare da 4 a 0 è troppo difficile. La cinese chiude il set 61 con un altro break al settimo gioco in un'ora e 26 minuti di gioco ed approda ai quarti di finale per la terza volta in quattro anni. Nei quarti aspetta la vincente di Ivanovic - Radwanska.

La Lì ha capitalizzato un match più solido mentre la Goerges ha pagato i troppi errori gratuiti, 22 contro 16, specie nel secondo set e l'incapacità di sfruttare le occasioni che le si son presentate, 5 palle break sfruttate su 5 per la Lì mentre solo 2 su 5 per la tedesca. Una nota curiosa viene dalla tribuna stampa dove tutti i giornalisti tedeschi eran equipaggiati di taccuino mentre quelli cinesi scrivevano su ipad e macbook air.

In conferenza stampa la Goerges appare dispiaciuta ma consapevole di essere sulla buona strada: "Quando giochi alla pari con una top 10 e vai avanti nel torneo vuol dire che stai facendo le cose giuste. Oggi sono delusa perchè per un punto avrei potuto essere un set ed allora chissà come sarebbe potuta andare."

Audio Goerges

(Daniele Malafarina)

Radwanska - Ivanovic 6-2 6-4

Radwanska – Ivanovic doveva essere l’ottavo più bello della giornata: è stata di certo una buona partita, alla quale è però mancato il pathos dell’incertezza. Troppo solida la Radwanska, depositaria dell’intelligenza tennistica più brillante della WTA, troppo fallosa la Ivanovic che però ha giocato come doveva: rischiando tutto per sfuggire dalla ragnatela polacca, cercando di tirare il vincente entro i primi 5-6 colpi dello scambio.

La Rod Laver Arena è addobbata a festa aspettando Djokovic. Ci sono tanti supporters serbi per la bella Ana ma anche molti tifosi polacchi, sempre ben rappresentati qui a Melbourne Park. Gli unici a non essere interessati alla partita sembrano essere i simpaticissimi giornalisti polacchi che fanno caciara come una scolaresca in gita al parco zoologico: l’impressione è che non abbiano seguito più di tre o quattro scambi.


Un’occhiata veloce ai precedenti dice Aga in vantaggio 4-3, con Ivanovic che ha vinto i primi tre confronti per poi essere sempre più nettamente sconfitta dalla giocatrice polacca. Aga arriva a questa partita con una striscia di dodici vittorie consecutive, la più lunga della sua carriera, che al momento le ha fruttato due tornei e una serenità nei propri mezzi che affonda radici nella sconfitta con Serena Williams nella finale di Wimbledon, dove la ventitreenne polacca ha trovato la convinzione di poter essere competitiva anche contro giocatrici estremamente più potenti di lei.

Nel primo set la Radwanska si porta subito sul 2-0 proponendo sin dai primi scambi un tennis vario e lavorato, di difficile lettura per la bella serba. E’ da subito evidente che per la Ivanovic sia di fondamentale importanza servire bene e riuscire ad attaccare profondo con il dritto, per spingere Aga lontano dalla linea di fondo e togliere spazio alle sue trame. La Ivanovic ne è perfettamente consapevole e prova ad accorciare gli scambi, trovando spesso il vincente e andando a palla break nel quarto gioco. Aga però non trema, prima trova un gran rovescio, poi costringe Ana all’errore di dritto e chiude il game con un servizio vincente. Nel prosieguo del set Ivanovic continua a rischiare moltissimo, gioca profondo ma trova un pessimo game di servizio sul 5-2, chiuso con un doppio fallo. La serba si innervosisce: tre gratuiti e un ace sul set-point e il primo parziale va in archivio con il punteggio di 6-2.

Nel secondo set, così come nel primo, la Radwanska vola subito 2-0, poi arriva la reazione della Ivanovic che nel quarto game non sfrutta due palle break e con due errori di dritto toglie le castagne dal fuoco ad una Radwanska apparsa per la prima volta in difficoltà. Stesso copione nel sesto gioco, Ivanovic che spreca una palla break e Aga che si salva con il servizio. E’ l’ultima opportunità per la Ivanovic: Aga tiene gli ultimi due servizi a zero e chiude con un ace, approdando ai quarti di finale dove troverà Li Na.

A fine gara sono impressionanti i soli quattro errori gratuiti della Radwanska che ha sorpreso con una grande solidità al servizio (7 ace e 71% di prime in campo). Ana Ivanovic chiude con un bilancio vincenti/gratuiti positivo (35-34) ma paga l’incapacità di alternative tattiche e i troppi errori nei punti importanti del match.

(Angelo Lo Conte)

Da Melbourne, Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina e Roberto Salerno

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