01/02/2013 23:39 CEST - COPPA DAVIS

Pari in Svizzera, impresa kazaka. Francia e Serbia sul 2-0

TENNIS - Pari a Ginevra tra Svizzera e cechi, Tsonga e Gasquet senza problemi contro Israele. Grande Troicki in Belgio, dove Djokovic vince facile per il 2-0. Il Kazakhstan realizza la sorpresa del giorno e grazie a Golubev e Korolev è 2-0 sull'Austria. Stefano Tarantino

| | condividi
Novak Djokovic dà il 2-0 alla Serbia
Novak Djokovic dà il 2-0 alla Serbia

KAZAKHSTAN-AUSTRIA 2-0

Pensare che dopo la prima giornata il Kazakhstan potesse essere avanti 2-0 contro l'Austria era quasi impossibile ed invece la realtà ha superato (come spesso accade in Davis) l'immaginazione.

Se sulla carta ci poteva stare la vittoria di Golubev, russo naturalizzato (come tutti i suoi compagni) kazako ma che si allena in Italia, su Andreas Haider-Maurer, crediamo che pochi avrebbero scommesso sulla vittoria di Evgeny Korolev (nr. 201 Atp, che rimpiazzava un malconcio Kukushkin) su Jurgen Melzer, nr. 30 del ranking ma sicuramente più esperto ed avvezzo a certe sfide dell'avversario.
Invece Korolev ha lettralmente subbissato l'avversario, tirando una marea di vincenti dall'inizio alla fine e sciogliendo il braccio man mano che il match andava avanti senza avvertire mai la paura di vincere.

Melzer ha provato a reagire, ma il tennista austriaco non è stato mai capace di rovesciare l'inerzia del match e dopo aver perso il primo set al tie break, ha ceduto gradualmente nel prosieguo della sfida mostrandosi impotente di fronte alle accelerazioni continue dell'avversario e lasciandosi spesso andare al nervosismo figlio naturalmente di una impotenza agonistica evidente.

Kazakhstan sul 2-0 e molto vicino al passaggio del secondo turno, l'Austria spera ora nei doppisti Marach e Knowle, ma se Korolev (53 vincenti) ripeterà la prova odierna ci sarà ben poco da fare.

Golubev- Haider Maurer 76(2) 63 76(5)

Ad Astana Kazakhstan in vantaggio contro l'Austria dopo il pirmo singolare della sfida valida per gli ottavi di finale di Coppa Davis.

Buona prova di Andrey Golubev che ribalta i valori della classifica e vince in tre set su Andreas Haider-Maurer (nr. 187 il kazako, nr. 107 del ranking l'austriaco). Troppo remissivo il tennsita austriaco, premiata alla fine la spregiudicatezza di Golubev che ccomunque ha fatto la partita, nel bene e nel male.

Tutto regolare sino al 2 pari nel primo set poi Golubev si procura 3 palle break nel quinto game. Il suo avversario annulla le prime due ma capitola sulla terza.
La gioia kazaka per il break dura lo spazio di un game, immediato controbreak di Haider-Maurer per il 3 pari.
Dei due tennisti Golubev è quello che cerca di fare la partita, la terra rossa di Astana molto veloce facilita le sue accelerazioni sia di diritto che di rovescio (davvero bello, il suo colpo migliore). Ma stiamo comunque parlando del nr. 187 del ranking ed i gratuiti superano di gran lunga i vincenti.
Haider Maurer prova a reggere da fondo campo, l'austriaco prende poco l'iniziativa ma è abbastanza solido al servizio e così si va al tie break anche se Golubev spreca nel corso del set altre tre palle break.
Il tie break è a senso unico e il kazako lo vince facilmente 7-2.

Sull'onda dell'entusiasmo Golubev gioca un secondo set molto più lineare, Haider-Maurer si limita  a remare da fondo campo ed alla prima palla break concessa va irrimediabilemente sotto.
Il kazako centra il break e poi chiude tranquillamente il set 6-3.

Ad inzio di terzo set ci sono un po' di fuochi d'artificio. Prima Golubev spreca due palle per andare subito avanti di un break, poi nel game successivo è l'austriaco che non ne sfrutta 3.
Si prosegue regolari sino al 2 pari, poi Haider-Maurer nel quinto game si fa rimontare da 40-15 e con un gratuito di diritto manda avanti di un break il suo avversario.
Golubev ha addirittura il colpo del ko nel settimo game, quando si procura una palla break per il 5-2 “pesante”, ma stavolta l'austriaco rimedia e tiene la battuta.
Sul più bello il kazako si affloscia, game degli orrori per lui l'ottavo del set, 4 gratuiti, break subito a zero e nuova parità sul 4 pari.
Ora Haider-Maurer prende coraggio, l'austriaco addirittura viene più spesso anche a rete (dove mostra ottime doti da giocatore di volo, non si capisce perché non scenda di più) e sul 6-5 in suo favore si porta anche a due punti dal set.
Golubev riesce però a tenere la battuta e si va al tie break.

La tensione è molto alta, il kazako va due volte avanti di un minibreak ma li spreca con altrettanti gratuiti. Golubev però sul 6-5 ha un match point che Haider-Maurer fronteggia nella peggiore maniera possibile, diritto a campo aperto di due metri in corridoio.
Kazakhstan avanti 1-0 così dopo due ore e 50 minuti, partita con molti errori ma vinta da chi ha cercato di fare qualcosa in più (48-70 il saldo vincenti-gratuiti di Golubev, 24-49 quello dell'austriaco). Scadenti per entrambi la percentuale di punti con la seconda (47% il kazako, 36% il suo avversario).
 

Korolev-Melzer 76(4) 63 62

Il leit motiv è lo stesso del primo singolare, Korolev (che ha rimpiazzato in questa sfida un malconcio Kukushkin) tira alla prima occasione, Melzer è a fondo campo che prova a tener botta. Rispetto al primo singolare però c'è da dire che Korolev sbaglia molto di meno e Melzer ha la classe e la qualità per ribattere in  maniera incisiva alle accelerazioni del suo avversario, insomma ne guadagna lo spettacolo.

Il primo set è molto equilibrato, Melzer ai punti lo meriterebbe ma l'austriaco non sfrutta a dovere le occasioni propizie (1 palla break su 5 nella fase iniziale del match) e dopo uno scambio di break a metà set rischia nel finale.
Korolev infatti strappa nuovamente la battuta al suo avversario nell'undicesimo gioco e va a servire sul 6-5. Qui Melzer gioca con molta attenzione, annulla due set point ed alla seconda occasione ottiene il controbreak con un magnifico diritto lungolinea. Si va così al tie break.

Korolev è una furia, senza remore tira l'impossibile da ogni dove e mette alle corde il più quotato avversario, che si difende come può ma alla fine deve soccombere. Il kazako infatti indovina una risposta fortuita a pallonetto che scende proprio sulla linea di fondo campo ed ottiene un minibreak sul 5-4 che sarà quello decisivo. Korolev sfrutta a dovere i due servizi successivi e chiude 7-4.
Le statistiche ci dicono che i numeri al servizio sono quasi similari e che il saldo vincenti-gratuiti è favorevole all'austriaco (che chiude con 16-10 contro il 23-22 dell'avversario), ma Korolev probabilmente è stato più cinico nei momenti decisivi.

Inizia il secondo set e ci si aspetta una reazione di Melzer, invece succede l'esatto contrario, Korolev galvanizzato diventa praticamente ingiocabile, parte a razzo e sale subito 3-0.
Melzer si innervosisce non poco, annulla una palla del 4-0, commette molti gratuiti, spacca una racchetta in preda ad una totale impotenza di fronte alle randellate dell'avversario che chiude il secondo set 6-3 con una bordata di rovescio incrociato.

L'austriaco non sa che pesci prendere e cede nuovamente la battuta ad inizio terzo set. Sembra finita ma Korolev rifiata un attimo e concede l'immediato controbreak a Melzer che sembra reagire.
Ma è un fuoco di paglia, terzo break consecutivo nel set con Melzer che si fa recuperare dal 30-0, sbaglia una comoda voleé alta di rovescio e concede una palla break, che Korolev trasforma subito grazie ad un azzardato serve & volley dell'avversario.
La partita finisce praticamente qui, Korolev continua a “fotografare” Melzer con le sue accelerazioni, strappa nuovamente il servizio all'avversario nel quinto gioco e manda il Kazakhstan su un importantissimo 2-0 chiudendo 6-2 al terzo match point.

 

SVIZZERA-R.CECA 1-1


Finisce secondo pronostico a Ginevra la prima giornata tra la Svizzera padrona di casa e i campioni in carica della Repubblica Ceca.
Non sbaglia il nr. 1 elvetico Wawrinka che liquida in tre set Lukas Rosol, salito agli onori della cronaca per essere stato l'ultimo nel circuito a incontare e battere Rafa Nadal.
Non sbaglia (anche se fatica oltre il dovuto) Tomas Berdych, che piega in 4 set il giovane e volenteroso Laaksonen (che comunque non ha sfigurato) e porta in parità la sfida.
Più che mai decisivo il doppio di domani, Wawrinka-Chiudinelli sicuri per i padroni di cassa, qualche dubbio per la formazione ceca. Chi giocherà al fianco di Berdych?

Wawrinka-Rosol 64 63 64

I due contendenti iniziano abbastanza sicuri al servizio. Sul 3-2 Wawrinka, il ceco spreca 3 palle per il 3 pari e poi concede una palla break all'avversario. Rosol si riprende subito, 3 ace di fila e servizio mantenuto per il 3 pari.

Wawrinka per un attimo si distrae, commette qualche gratuito di troppo (2 rovesci di seguito) e Rosol ne approfitta subito centrando il break. Il ceco però non dà seguito al buon momento, mette poche prime nel game successivo e subisce le risposte profonde dello svizzero. Arriva così immediato il controbreak per il 4 pari.

Non lo si capisce subito, ma questa è la svolta del match. Wawrinka inizia a muovere in lungo e in largo il suo avversario che palesa evidenti difficoltà negli spostamenti laterali. Oltretutto il ceco scende con il servizio e facilita l'avversario che appena può prende in mano l'iniziativa dello scambio.
Wawrinka infila 6 game di seguito, chiude il primo parziale 6-4 e sale subito 3-0 nel secondo. Rosol ritrova un po' di prime ma alla risposta può davvero ben poco, lo svizzero non concede palle break e si aggiudica il secondo set 6-3.

Rosol non è il giocatore capace di cambiare il piano iniziale con uno alternativo, segue sempre la stessa tattica e così spiana la strada a Wawrinka che ad inizio terzo set mette una seria ipoteca sul successo finale centrando subito un break.
Rosol prova a rientrare in partita, in verità più aiutato dal suo avversario (che per un attimo tira il fiato) che per meriti propri. Nel secondo game il ceco si procura due palle per l'immediato controbreak sul 15-40 (grazie anche ad un'incredibile voleé comoda che Wawrinka sparacchia in rete per troppa foga) ma lo svizzero è bravissimo a rimediare grazie ad un gratuito dell'avversario ed al proprio servizio (un ace ed un servizio vincente).
Lo svizzero tiene così il game e vola indisturbato (con l'aiuto del suo fantasstico rovescio e di un servizio più solido che mai) sino al successo finale che viene certificato al decimo gioco dal 6-4 finale.

 

Berdych-Laaksonen 63 62 67(5) 61

Berdych scende in campo da campione in carica ed affronta l'esordiente Laaksonen, nr. 289 Atp, appena 20 anni, preferito al più esperto Lammer che ha dieci anni in più. Ma il ragionamento di Luthi non fa una piega, visto che chiunque partirebbe da sfavorito contro il nr.1 ceco, meglio far fare esperienza al più giovane.

Berdych gioca con molta attenzione ad inizio match e non prende sotto gamba l'impegno, puntuale arriva il break ed il ceco va a servire per il set sul 5-3.
Qui Laaksonen con beata sfrontatezza si fa minaccioso e si procura una palla break con una grandissima risposta di diritto incrociata (sarà l'unica palla break del match per lo svizzero). Berdych è bravo a rimediare con un servizio vincente e poi porta a casa il set.
I numeri testimoniano quanto detto, attento Berdych (17 vincenti e appena 5 gratuiti), rivedibile Laaksonen le cui ci fre sono però di tutto rispetto (15-16 il suo saldo).

Lo svizzero però va subito sotto ad inizio secondo set e perde fiducia (probabilmente temendo la figuraccia), Berdych allunga facilmente sino al 4-0 e poi chiude 6-2.
Il match sembra ormai segnato anche perché nel primo game del terzo set il nr.1 ceco si procura tre palle break per andare subito avanti. Ma Berdych non sfrutta le tre opportunità, scende fisicamente e rimette almeno agonisticamente in partita il giovane avversario, che con le unghie rimane attaccato al match e non molla.
Nel settimo game Laaksonen deve fronteggiare una palla break sul 30-40 ma la annulla con un servizio vincente e poi tiene la battuta. Berdych non riesce più ad essere pericoloso alla risposta ma non concede palle break, logica conclusione del set il tie break.

Qui se ne vedono di tutti i colori, Berdych è un po' stanco e sbaglia qualcosa di troppo, Laaksonen di riffa e di raffo non si stacca. Lo svizzero va subito avanti di un minibreak (2-0), poi prende tre punti di fila, ma Berdych sbaglia un diritto e subisce un nastro fortunoso dell'avversario che si porta sul 4-3 e serve. Ancora gratuito dello svizzero e nuova parità, poi Laaksonen allunga di nuovo sul 6-4 e chiude con autorità mettendo un'ottima prima seguita da un vincente di diritto.
Incredibile, Berdych senza concedere palle break è riuscito a perdere il set (queste pause sono il suo vero tallone d'achille).

Ad inizio quarto set però i valori si ristabiliscono, Berdych non vuole più scherzare mentre Laaksonen incosciamente sa di aver già fatto un'impresa.
Il nr.1 ceco va subito avanti di un break sul 3-0 e ne trova un altro per il 5-1. Una formalità chiudere nel game successivo per l'1 pari dopo la prima giornata.

 

 

FRANCIA-ISRAELE 2-0

Tutto come da pronostico a Rouen dopo la prima giornata tra Francia e Israele.

Padroni di casa in vantaggio tanquilalmente 2-0 e pronti domani a chiudere i conti con il doppio.

Se Tsonga ha avuto i suoi problemi a portare il primo punto a casa, opposto ad un coriaceo Amir Weintraub, troppo superiore si è dimostrato Richard Gasquet che ha letteralmente travolto Dudi Sela.

Tsonga ha dominato il suo match per due set prima di mostrare un po' la corda a livello fisico e favorire il rientro del suo avversario che ha vinto il terzo parziale e rischiato di portare il match al quinto.
Gasquet ha invece sofferto solo 5 giochi prima di prendere in mano le redini del match e portare a casa una brillante vittoria condita dal solito ottimo rovescio e soprattutto da una buona condizione fisica.

Tsonga-Weintraub 63 63 46 75

Si seguono i servizi sino al 3-2 nel primo set anche se Tsonga spreca due palle break, una nel secondo game e una nel quarto. Nel sesto game però finalmente centra il break, anche se solo al terzo tentativo, grazie ad un diritto vincente.
Il francese tiene senza problemi la battuta (concede 1 solo punto alla risposta nel primo set) e chiude tranquillamente 6-3 il primo parziale.

La musica non cambia nel secondo set, subito break in avvio di Tsonga che poi nel quinto game ha anche l'occasione per il 4-1 "pesante", ma stavolta Weintraub riesce a rimediare e tiene la battuta per il 2-3.
Tsonga comunque procede sempre spedito alla battuta e chiude con un altro 6-3 il secondo parziale.

In avvio di terzo set l'israeliano decide che è il momento di provarci, cerca di scambiare di più e di muovere il suo avversario, che accusa un po' di fatica, si pianta con le gambe e per la prima volta cede il servizio nel terzo game.
Weintraub inizia a trovare anche qualche buona accelerazione, allunga fino al 4-2 ed approfttando di un game al servizio pessimo di Tsonga (un paio di gratuiti ed un doppio fallo) centra un nuovo break (fantastico rovescio lungolinea) che lo porta a servire per il set sul 5-2.
Un po' reagisce Tsonga, un po' trema il braccio a Weintraub, il francese recupera uno dei break di svantaggio e risale sino al 4-5, ma l'israeliano nel decimo gioco non spreca l'occasione e chiude il terzo set 6-4.

La partita ora è molto equilibrata con tutte le difficoltà del caso per Tsonga, che concede di nuovo poco al servizio ma non riesce mai ad impensierire Weintraub.
Tutto regolare sino al 5 pari, nell'undicesimo gioco Tsonga va sotto 0-30 ed un piccolo brivido percorre la schiena dell'esordiente Clement sulla panchina francese, ma il nr.1 transalpino riesce anche grazie ad un ace a tenere la battuta.
Weintraub serve per la seconda volta per restare nel match, sale 30-0, poi sul 30 pari non chiude un rovescio abbastanza comodo e sul pallonetto difensivo di Tsonga smasha fuori di due metri.
Siamo al match point, la tensione si sente, gratuito di rovescio di Weintraub e Tsonga con qualche patema porta la Francia sull'1-0.

Gasquet-Sela 63 62 62

Il match inizia in maniera soporifera, i due palleggiano lungamente da fondo campo e commettono molti gratuiti.
Parte malissimo Gasquet che subisce subito il break, ma Sela lo restituisce nel quarto game per il 2 pari.
I due iniziano finalmente a sciogliersi e naturalmente viene fuori la classe di Gasquet che dipinge il campo con il suo fantastico rovescio anche se pure quello dell'israeliano non è male.
Nel sesto game Sela si viene a trovarsi di nuovo in difficoltà sul 15-40 dopo un gran rovescio lungolinea del francese, l'israeliano sente che la tensione e concede di nuovo il break con un doppio fallo.

Ora Gasquet va come un treno, comanda il gioco e trova delle accelerazioni molto profonde che mettono in crisi il suo avversario. Nel settimo game Richard va un attimo in sofferenza sullo 0-30 ma poi rimedia, tiene la battuta e chiude il primo set al nono gioco sul 6-3.

I due giocano quasi a specchio e scambiano molto sulla diagonale del rovescio, ma quando si tratta di imprimere una svolta allo scambio ci riesce molto di più Gasquet rispetto a Sela.
Nel secondo set il francese non accenna ad abbassare il suo livello di gioco e parte di gran carriera salendo in un niente 4-0.
Sela prova a fare quel che può, ma l'israeliano non tiene il ritmo incessante del suo avversario che chiude 6-2.

Il match è ovviamente nelle mani di Gasquet che quando vuole accelera e stacca l'israeliano. Cosa che puntualmente avviene anche nel terzo set.
Tutto regolare sino al 2 pari (anche se ogni game è molto combattuto ma non ci sono palle break) poi il francese strappa nuovamente il servizio all'avversario nel quinto gioco grazie ad un fantastico rovescio lungolinea.
Sela non ne ha più ed alza bandiera bianca, l'israeliano perde di nuovo il servizio nel settimo gioco (incredibile rovescio incrociato di Gasquet sul recupero di un drop shot) ed il francese dà il 2-0 ai padroni di casa chiudendo anche il terzo set 6-2.

Domani toccherà con ogni probabilità a Benneteau e Llodra chiudere la pratica Israele.

 

BELGIO-SERBIA 0-2


Troicki-Goffin 16 36 76(5) 64 64 in 3h51’
Sul rosso indoor dello Spiroudome de Charleroi (campo che ha creato qualche polemica ed ha richiesto un sopralluogo nella giornata di giovedì), la sfida tra Belgio e Serbia è stata aperta dal match tra il 22enne di Rocourt David Goffin (50 ATP) ed il tennista di Belgrado Viktor Troicki (39), che compirà 27 anni il 10 febbraio. In Davis, Goffin ha esordito nella scorsa stagione ed è stato subito protagonista. Contro la Gran Bretagna, perso il doppio, ha vinto il suo singolare, mentre nello spareggio-promozione contro la Svezia, ha portato alla causa i due punti contro Vinciguerra ed Eriksson. Maggior esperienza per Troicki, in nazionale dal 2008, (11-8 in singolare, ma 1-4 sul rosso), eroe nel 2010, quando vinse il match decisivo contro Llodra, nel 3-2 alla Francia che diede la storica coppa alla Serbia. Fino ad oggi, i due si erano affrontati solo una volta, lo scorso anno sul cemento di Winston Salem, dove Goffin si impose 3-6 6-4 7-5. Quindi, ci si poteva attendere un match abbastanza equilibrato, ma così non è stato.
Il belga parte meglio, strappando a 15 il servizio d’apertura e mantenendo il proprio. Troicki “entra in campo” nel terzo game, conquistato a zero. Ma il serbo non riesce a chiudere per tre volte il quinto game, annullata di rovescio la prima palla-break, ma alla seconda occasione cede ed è 4-1 Belgio. Goffin dimostra di crederci di più e chiude 6-1 in meno di 35 minuti, col secondo break nel settimo game. Pare tutto facile per il padrone di casa, ma stavolta è Troicki ad aprire il set con un break. Si è svegliato? No, solo un fuoco di paglia, visto che il serbo riperde a 15 il suo servizio, spreca due palle break nel terzo game, tiene a fatica sia il quarto che il sesto gioco (salvando un break point), ma cede il servizio mandando Goffin a servire per il secondo set sul 5-3. Il belga non si fa pregare e dopo 1h26’, è già avanti di due set (6-1 6-3). L’avvio di terzo set è di pura marca serba, con Troicki che strappa il servizio al belga nel secondo game, salva due palle-break e vola sul 3-0. Ma sul 4-2, Goffin trova il controbreak, serve sul 3-4 e riaggancia il serbo. Troicki capisce di aver perso il treno giusto e cede ancora una volta il servizio. Tutto finito? Neanche per sogno! Stavolta è il belga a tremare ed arriva il 5-5. Troicki mantiene il servizio partendo da 0-30, Goffin lo tiene facilmente a zero ed il verdetto è rimandato al tie-break. Anche in avvio di tie-break il servizio non è un’arma favorevole. Poi Goffin si issa sul 4-2 e servizio, ma subisce un parziale di quattro punti e si trova a servire il primo set point contro sul 4-6. Il belga lo annulla, ma sul secondo, Troicki trova il pallonetto che lo manda al quarto set. Goffin riparte tenendo il servizio a zero, ma nel terzo game, da 40-30, cede l’1-2 a Troicki. Il vento pare soffiare favorevole alla Serbia, ma il belga si porta sullo 0-40 ed alla terza occasione trova il controbreak. Servizi rispettati fino al 4-4, quando Troicki è bravo a costruirsi la possibilità di servire per mandare il match al quinto set. Servizio mantenuto e 6-4 per il serbo. Dopo 3h02’, è tutto da rifare. Goffin mantiene il servizio in apertura e non concretizza una palla-break nel gioco successivo. I turni di servizio scandiscono il risultato senza grandi emozioni fino al nono gioco, quando Troicki mette a segno il break che lo manda a servire per il match sul 5-4. L’ultimo game non porta sorprese ed il serbo consegna il primo punto alla sua nazione dopo 3h51’ di gioco.

 

 

N.Djokovic-O.Rochus 63 62 62 in 1h39’
A seguire, il numero 1 del mondo Novak Djokovic giocherà contro Olivier Rochus. A discapito della classifica (Rochus è 127esimo, peggior ranking del quartetto, anche rispetto a Steve Darcis, 96, ed a Ruben Bemelmans, 119), capitan Johan Van Herck ha puntato sull’esperienza del tennista di Namur, che ha compiuto 32 anni il 18 gennaio scorso ed ha un saldo favorevole contro il serbo: 3-2. Saldo appesantito dalla doppia vittoria di Rochus nel 2005 (6-3 al quinto in Davis, sul rosso di Belgrado e 7-6 7-5 sul tappeto di Lione). Djokovic trovò la vittoria sull’erba di Halle nel 2009 (7-6 6-4). Doppio confronto nel 2010: 6-2 6-7 6-4 Rochus sul cemento di Miami, 4-6 6-2 3-6 6-4 6-2 Djokovic a Wimbledon, nell’ultimo confronto tra i due giocatori.

Il primo strappo del match arriva nel sesto gioco, quando Nole si costruisce le prime palla break e strappa il servizio al belga al terzo tentativo, mettendo a segno il break che, di fatto, decide il set. Tenuto il successivo servizio, il serbo vola sul 15-40, ma subisce il ritorno di Rochus, che firma quattro punti consecutivi e si salva sul 3-5. Il destino del primo set pare segnato, ma il belga non ci sta ed annulla un altro set point al serbo, che chiude comunque tenendo il servizio a 30 e chiudendo sul 6-3 in 44’. Nel secondo set, il fresco campione degli Australian Open spreca una palla break nel terzo game, ma non si lascia scappare l’occasione nel quinto, andando in vantaggio sul 3-2 e servizio. Djokovic prende in mano anche questo parziale, mantenendo il servizio e rubando nuovamente quello di Rochus, volando sul 5-2 ed andando a servire per chiudere anche il secondo set. Archiviato vittoriosamente anche il secondo parziale (6-3 6-2 in 1h11’), il serbo non si ferma e brekka il belga anche nel terzo game del terzo set. E’ la fine anticipata del match, visto che il monologo di Djokovic lo vede aggiudicarsi rapidamente cinque giochi di fila, fino al 5-1 e 0-30 servizio Rochus. A questo punto, il belga ha un colpo di coda e con quattro punti di fila si conquista il game, rimandando il verdetto del match. Verdetto che arriva implacabile nel game successivo, con Nole che tiene il servizio a zero e chiude sul 6-3 6-2 6-2 in 1h39’.

ARGENTINA-GERMANIA 1-0

Berlocq b Kohlschreiber  3-6 7-5 2-6 6-4 4-5 Rit.

Drammatico primo incontro a Buenos Aires nella sfida tra Argentina e Germania; nella consueta cornice dalla Parque Roca su terra battuta, Carlos Berlocq approfitta del ritiro di Philipp Kohlschreiber nel decimo gioco del quinto set sul 5-4 per il tedesco; fatale un indurimento alla coscia destra patito nell’ottavo gioco del set decisivo.

Dopo aver chiamato il MTO, il tedesco resiste pochi minuti, ormai incapace di muoversi sul campo: l’incidente decisivo è accaduto in seguito alla rincorsa del tedesco su una palla corta del suo avversario.

Singolare e particolare il fatto che il ritiro sia avvenuto con il giocatore infortunato virtualmente a pochi punti dalla vittoria; il tedesco ha di che recriminare visto che è stato per 2 volte avanti di un set ed ha dimostrato per larghi tratti la sua superiorità tecnica nei confronti del suo volenteroso avversario. Spreca però 3 palle break sia nel quarto che nel quinto set dopo che aveva tolto il servizio all’avversario 5 volte nell’arco del match.

L’argentino non si è interessato al protocollo delle circostante e dopo il ritiro del suo avversario, si è strappato la maglietta di dosso in totale esaltazione agonistica, dopo 4 ore e 6 minuti di battaglia.
Non ci sono stati break nel quinto set prima del ritiro ed è assolutamente notevole il fatto che alla fine entrambi i giocatori abbiano vinto lo stesso numero di punti, 155 a testa.

Un’autentica battaglia da arena chiusa nel modo meno bello, sportivamente parlando, ma che premia l’orgoglio di un giocatore disposto a versare lacrime e sangue per la sua nazionale.
Sono in campo Florian Mayer e Juan Monaco nel secondo incontro della giornata; una vittoria di Pico metterebbe un’ipoteca sulla qualificazione al turno primaverile. (Luca De Gaspari)

 


 

Stefano Tarantino

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti