02/02/2013 20:44 CEST - Coppa Davis

Fognini/Bolelli ci regalano il 2-1 Domani Seppi può chiudere

TENNIS - La coppia Fognini/Bolelli vince in rimonta sul duo Cilic/Dodig, 36 61 63 76, portando l'Italia sul 2-1. È la prima volta nella storia della competizione che l'Italia si trova a condurre 2-1 sulla Croazia. L'anno scorso chi ha vinto il doppio quando si era sull'1-1 ha sempre finito per vincere il match. Stefano Pentagallo

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L'abbraccio tra Fognini e Bolelli
L'abbraccio tra Fognini e Bolelli

Bistrattato durante l'anno perché snobbato dai migliori, cruciale in Coppa Davis. È il destino del doppio, vero spartiacque tra la sconfitta e la vittoria. Basti pensare che l'anno scorso su sette match chiusi sull'1-1 dopo la prima giornata, in sette occasioni chi ha conquistato il punto del doppio ha poi vinto il tie. Un piccolo portafortuna per i nostri ragazzi, usciti vittoriosi 36 61 63 76 dalla sfida contro i due migliori giocatori croati, Cilic e Dodig, ieri schierati anche in doppio.

Prima del match la buona notizia per gli azzurri riguarda Fognini, recuperato dallo stato febbrile che ne aveva messo in dubbio anche la partecipazione al match di doppio dopo esser già stato costretto a dare spazio a Lorenzi nel singolare di ieri. In coppia con lui c'è Bolelli, con cui ha raggiunto una sorprendente semifinale ai recenti Australian Open.

Con Dodig al servizio il match parte in sordina, senza particolari emozioni né occasioni. Almeno fino all'ottavo gioco, sul 4-3 Croazia, momento cruciale del set: Fognini serve senza mettere prime in campo e per i croati arrivano le prime tre palle break della partita, complici anche un paio di pasticci a rete di Bolelli. E' proprio grazie ad un tentativo di volée in entrata andato male da parte del tennista di Budrio che i nostri avversari si portano sul 5-3. Nel game seguente Fognini/Bolelli riescono a portare per la prima volta ai vantaggi Dodig/Cilic, senza però avere l'opportunità del controbreak. Salvati un paio di set point, la coppia azzurra è costretta a capitolare su una risposta di Fognini corretta dal nastro e finita fuori.

L'interpretazione del match da parte delle due formazioni in campo è ben diversa: i croati si affidano al serve&volley, mentre gli azzurri prediligono lo scambio da fondocampo.

Una scelta quella dei nostri due portacolori che viene premiata soltanto in avvio di secondo set quando sale in cattedra Fognini che con un paio di dritti vincenti ci regala il break, poi confermato, per il 3-0. Una situazione di punteggio che sembra minare le certezze del duo croato, presto sotto 5-1 a causa di un altro break subìto nel sesto gioco. Con Cilic in grossa difficoltà, i nostri ragazzi rompono il ghiaccio e ristabiliscono l'equilibrio chiudendo il secondo parziale sul 6-1.

Nel terzo i croati cercano di sparigliare le carte, di cambiare i riferimenti in risposta spostando Dodig sul lato destro e Cilic su quello sinistro. Non basta, soprattutto perché emergono le lacune a rete dell'allievo di Bob Brett e con lui il suo compagno diventa vulnerabile, si innervosisce e nel terzo gioco commette un doppio fallo pesante che consegna il break ai nostri, il terzo consecutivo con Dodig al servizio. Gli azzurri avrebbero l'occasione di infliggere il definitivo colpo del ko già sul 3-1 in proprio favore, con altre due palle break non sfruttate. Un ko rimandato solamente di qualche game. Arriva, infatti, sul 5-3 il break su Cilic che ci permette di passare a condurre due set ad uno.

L'inerzia del match ora è tutta in favore dei nostri portacolori che, nonostante un apparente equilibrio ad inizio di quarto set, danno l'impressione di poter far male da un momento all'altro, soprattutto con Bolelli in piena trance agonistica. Da incorniciare alcuni suoi punti a rete nel momento di maggior difficoltà per l'Italia, sul 2 pari, quando c'è stata da annullare anche una palla break. Dal possibile 3-2 Croazia al 4-2 Italia il passo è breve: Cilic sbaglia l'ennesima volée della sua partita concedendo una palla break immediatamente trasformata dai nostri. Il tennis, però, è bello anche per questo, quando tutto sembra finito accade l'impensabile. Fognini e Bolelli, in pieno dominio del match, accusano un inaspettato passaggio a vuoto che rimette in partita i cechi, riportatisi in parità sul 4-4. Non succede più nulla fino al tiebreak. A fine match Bolelli dirà: "Ad un certo punto non era più tennis ma lotta." E il tiebreak è proprio una lotta di testa, di nervi. Si arriva sul 5-5 con un minibreak per parte, prima di passare dal silenzio alle urla del Palavela di Torino con l'alternarsi dei set point - due - sciupati dai croati e dei match point, ben quattro, avuti dagli azzurri prima di quello decisivo: il quinto. Barazzutti indica la strada: "Tira fortissimo la prima". Il "Fogna" lo ascolta chiudendo con l'ace centrale. È il tripudio.

Verrebbe da dire "Italia, patria di doppisti" visti i risultati raggiunti proprio dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze ai recenti Australian Open. Sarebbe, però, ingiusto nei confronti di chi (Errani e Vinci su tutti in tempi recenti) ci ha regalato enormi soddisfazioni anche in singolare. E sarebbe forse ingiusto anche nei confronti di Seppi che, dopo aver raggiunto i quarti a Melbourne firmando il suo best ranking (18), domani nella sfida tra i rispettivi numeri uno può regalarci la gioia di approdare ai quarti di Davis dopo quindici lunghi anni.

Stefano Pentagallo

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