04/02/2013 15:22 CEST - DAVIS CUP

Italia da 8, Spagna senza voto e giocatori

TENNIS - Promossa a pieni voti la nostra formazione, anche se Seppi non merita più della sufficienza. Spagna sconfitta senza l'ombra di un titolare: come poter votarla? 5 all'assenteista Federer. Claudio Maglieri

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Albert Ramos
Albert Ramos

Non chiamatelo professore solo perché ha fatto due pagelle, direbbe il saggio. Ad ogni modo, sette giorni dopo i voti post Australian Open, eccoci ancora qui per dare un giudizio agli ultimi eventi tennistici maschili, in particolare la Coppa Davis: è stato indubbiamente un fine settimana carico di adrenalina, dove il bel gioco e le forti emozioni non sono mancate. A noi amanti del Belpaese fa sicuramente un immenso piacere la sofferta vittoria degli azzurri contro la Croazia: forse è stato più complicato del previsto, ad un certo punto ce la siamo vista brutta, ma ciò che conta è il risultato ed il fatto che l’Italia abbia finalmente passato il primo turno del World Group dopo 15 anni di sofferenze e di sconfitte incredibili. E ora sotto con il Canada, il prossimo avversario: giocheremo in casa loro (e quindi sul veloce, con molta probabilità), ma il pronostico non è affatto chiuso in partenza.

ITALIA-CROAZIA 3-2
ITALIA – voto 8

Se la squadra azzurra avesse perso in casa contro questa Croazia, in casa e sulla terra, allora avrebbe fatto meglio a recarsi a Medjugiorje per una benedizione. Battute a parte, l’occasione per tornare a passare un turno nel World Group era troppo golosa e i nostri non se la sono lasciata sfuggire: capitan Barazzutti ha mandato in campo tutti e quattro i giocatori (per cause di forza maggiore) e nessuno di loro ha deluso, pur con alti e bassi. L’avversario dei quarti di finale sarà il Canada di Milos Raonic: impegno difficile, considerando il fatto che giocheremo in trasferta, ma con un po’ di fortuna è una sfida che si può portare a casa. Le semifinali non sono poi un miraggio.

BARAZZUTTI – voto 8
Il capitano azzurro ha azzeccato tutte le scelte: mandare in campo Lorenzi contro Cilic poteva sembrare un azzardo e invece ha funzionato, al quinto set Paolo era con la lingua a penzoloni ma il croato ha dovuto sudare più del previsto per arrivare al successo. Se la scelta del doppio pareva scontata, non era così al momento di decidere chi schierare nel singolare decisivo: su Barazzutti sono piovute negli anni un sacco di critiche, ma in questo caso la gestione della sfida con i croati merita un bel voto in pagella.

SEPPI – voto 6
Forse è una valutazione troppo bassa, nel match contro Cilic il nostro non era in perfette condizioni fisiche, ma oltre alla sufficienza non si può andare. Nel primo singolare Andreas ha fatto il suo ma ha dovuto ricorrere al quarto parziale per sbarazzarsi di Dodig e nella partita con Cilic è proprio mancato: ok i problemi di stomaco (era successa una cosa simile anche nel 2009 contro Wawrinka, match di playoff con la Svizzera: che la Davis sia peggio di un hamburger avariato?), ma Seppi ha sprecato troppe occasioni e il terzo set avrebbe dovuto vincerlo. Non bocciato e ci mancherebbe, ma contro il Canada urge una prestazione di  livello più alto.

FOGNINI – voto 7,5
Messo ko al primo giorno di gare da un leggere stato influenzale, Fabio si è rifatto sabato giocando un buon doppio, ma soprattutto è salito in cattedra domenica nel singolare decisivo con Dodig: la differenza tecnica tra i due era evidente, ma spesso in Davis capitano brutte sorprese e Fognini è stato bravo a portare a casa un match rognoso. Dodig remava due metri dietro la riga di fondo e sbuffava come una ciminiera, il ligure è stato bravo a non demoralizzarsi dopo aver perso il primo set e a rimontare. A voler cercare il pelo nell’uovo si può dire che Fognini non ha disputato un match continuo, ci sono stati degli alti e bassi ma ciò che contava era la vittoria e il nostro non ha deluso le aspettative.

BOLELLI – voto 8
Ha disputato un doppio fantastico, inutile aggiungere altro. Se il tennis fosse uno sport che si gioca da fermi Simone sarebbe tra i primi 10 al mondo, considerando il braccio che ha: la forza e il talento non gli sono mai mancati, purtroppo per essere competitivi anche in singolare occorrono altre doti. Ad ogni modo il bolognese è stato impeccabile sabato, il sodalizio con Fognini funziona alla grande: avanti cosi! PS menzione speciale per la t-shirt con il teschio nero, forse un po’ pacchiana ma sicuramente molto aggressiva.

LORENZI – voto 7,5
Ok ha perso contro Cilic, ma quanti di voi avrebbero scommesso su una prestazione del genere? E’ ovvio che per sopperire alle lacune tecniche Paolo abbia disputato un match di solo cuore e corsa, nel quinto set la benzina era finita, ma onore ad un tennista generoso che in campo dà sempre tutto, anche contro i più forti. Con lui in squadra la nostra nazionale ha indubbiamente un validissimo rincalzo, un uomo che fa spogliatoio ma che soprattutto offre buone garanzie quando viene chiamato in causa.

CROAZIA – voto 6
Vedi Cilic e poi il nulla: Dodig è sicuramente un cagnaccio, ma definire la Croazia <squadra> è probabilmente esagerato. Una volta c’erano Ljubicic e Ancic, mentre ora…

KRAJAN – voto 7
Ha deciso di affidarsi esclusivamente ai due tennisti più quotati, senza chiamare in causa Pavic e Mektic. Con il suo aplomb ha sicuramente creato un clima di serenità all’interno del team croato, non lo si è mai visto corrucciato nemmeno nei momenti più duri: del resto quando sopravvivi dopo aver allenato una giocatrice come Dinara Safina allora puoi resistere anche ad un meteorite. Se poi consideriamo che non si è piegato in due dalle risate quando domenica gli hanno dedicato un comico happy birthday che sembrava registrato dai concorrenti di <Io canto>, allora il voto sale vertiginosamente.

CILIC – voto 6,5
Nei singolari è stato pressoché impeccabile, mentre in doppio si sentiva fuori posto proprio come un ballerino di hip hop ad un summit sul casatchok (“se vorrai ballare nella steppa…”). Da un numero 12 al mondo era lecito aspettarsi i due punti del singolare (piccola considerazione: se uno come Cilic è a ridosso della top ten allora il tennis maschile è proprio messo male) ma in doppio ne ha combinate di tutti i colori, facendo sembrare Dodig  un parente alla lontana di Rafter. Qualcuno gli insegni ad eseguire una voleé decorosa, che diamine…

DODIG – voto 6,5
Ha perso i due singolari contro giocatori più forti di lui, ma il coraggio di questo ragazzo è ammirevole. Dodig ha la stessa faccia di uno dei cattivi del film <Io vi troverò>, in campo ha le stesse movenze di un muratore, ma è il classico giocatore <balordo> che prima di regalarti la partita si spreme come un agrume. Seppi e Fognini hanno faticato per avere ragione di lui e in doppio ha provato in tutti i modi a rianimare un Cilic inguardabile. Bravo.

PAVIC, MEKTIC – senza voto
Carneadi, chi erano costoro?

LO SPOT DELLA TIC TAC – voto 0
Dopo la decima volta che l’hanno trasmesso, il sottoscritto ha pensato seriamente di dare fuoco al televisore. Quella musichetta è insopportabile, da oggi la Tic Tac ha un cliente in meno.

CANADA-SPAGNA 3-2
CANADA – voto 7

I nostri prossimi avversari si affidano esclusivamente a Milos Raonic e al suo gioco potentissimo, capace di fare i buchi nel campo. Sarà lui l’uomo da tenere d’occhio: bisognerà vedere se il capitano Laurendeau lo schiererà anche nel match di doppio. Il resto della squadra non pare invece irresistibile: Frank Dancevic sembrava in rampa di lancio qualche anno fa ma si è perso, ha un buon servizio e poco altro, Pospisil deve ancora esplodere mentre Nestor tra qualche anno giocherà il doppio con la dentiera (si scherza né). Battere la Spagna priva di tutti i giocatori più forti era obbligatorio ed il Canada ha timbrato il cartellino.

SPAGNA – senza voto
Mancavano Nadal, Ferrer, Verdasco, Feliciano Lopez e Almagro: praticamente tutti i migliori. La Juventus senza Pirlo, Vidal, Buffon e Marchisio sarebbe giudicabile? Considerando questa premessa la Spagna ha fatto quel che ha potuto, con giocatori discreti che normalmente scaldano la panchina. Ai playoff di settembre, con il rientro dei più forti, sarà tuttavia un’altra storia: chi si beccherà la Spagna di certo maledirà l’urna.

BELGIO-SERBIA 2-3
BELGIO – voto 6

Ce l’hanno messa tutta per rendere la scontata vittoria della Serbia meno semplice, a cominciare dalla scelta di un terreno di gioco che ricordava tanto le sabbie mobili del film <La storia infinita>. Goffin è un buon giovane e contro Troicki ha sfiorato il colpaccio, Rochus è piccolo ma sempre pericoloso, ma per fare male alla Serbia ci vuole ben altro e infatti sabato il discorso era giù chiuso.

SERBIA – voto 7
Dite che è un voto troppo basso? Forse, ma quando una Ferrari batte in velocità una Austin Metro le pagelle servono a poco. Ti piace vincere facile? Questo potrebbe essere lo slogan dei serbi: nel primo singolo Troicki ha dormito per due set prima di svegliarsi e compiere una bella rimonta, Djokovic ha liquidato Rochus mentre con la mano sinistra sorseggiava un daiquiri e poi il doppio ha messo il punto esclamativo sulla sfida. Il prossimo impegno contro gli Stati Uniti, in trasferta, sarà un test decisamente più impegnativo.

STATI UNITI-BRASILE 3-2
STATI UNITI – voto 7

Chi vince ha sempre ragione, ma in questo caso gli americani possono dire di essersela vista brutta. Sulla carta pareva un impegno morbido, in casa sul veloce contro il Brasile, i primi due singolari avevano confermato i pronostici, invece la situazione si è totalmente capovolta e per poco i verdeoro non hanno piazzato la sorpresona. Querrey ha fatto il proprio dovere vincendo i due singolari (tra cui quello decisivo), Isner si è fatto sorprendere in cinque set da Bellucci mentre i gemelli Bryan, reduci dal successo di Melbourne, hanno deluso non poco. Contro la Serbia servirà il weekend perfetto.

BRASILE – voto 8
Un voto così alto ad una formazione sconfitta? Certo che si può: i sudamericani hanno messo insieme un fine settimana da urlo ed hanno sfiorato una qualificazione ai quarti che avrebbe avuto del clamoroso. La rimonta è iniziata nel doppio, quando Melo e Soares hanno sgambettato al quinto i gemelli Bryan, poi Bellucci ha disputato un partitone contro Isner e Alves ha messo i brividi al favorito Querrey, prima di cedere al tie-break del quarto set. Nel Brasile non c’è più un campione come Kuerten, ma la squadra è omogenea ed è in grado di fare brutti scherzi a chiunque. Da evitare nei playoff.

FRANCIA-ISRAELE 5-0
FRANCIA – voto 7

Stesso discorso fatto per la Serbia: per perdere contro Israele i francesi avrebbero dovuto giocare gli incontri dopo essersi scolati litri di vodka. La forza in singolare di Tsonga e Gasquet la conosciamo tutti, Benneteau-Llodra è un doppio con i fiocchi: i quarti di finale in trasferta contro l’Argentina ci diranno qualcosa in più sulle reali chances di vittoria finale di questa squadra.

ISRAELE – voto 5
Non è mai bello essere travolti con un punteggio così severo. I valori in campo, del resto, erano troppo squilibrati: una volta il punto di forza di questa squadra era il doppio Erlich-Ram, ora che quest’ultimo non c’è più tutto è molto difficile. Weintraub ha tolto un set a Tsonga nel primo singolare: l’unico parziale vinto da Israele in tre giorni, decisamente troppo poco.

ARGENTINA-GERMANIA 5-0
ARGENTINA – voto 5

Starete pensando: lo scribacchino (o giornalaio se preferite) ha sbagliato voto. Invece no, avete letto bene: perché 5? Semplice: che voto dareste ad un modello supersexy che preferisce limonarsi Mariangela Fantozzi piuttosto che Blake Lively? L’Argentina rincorre la prima Davis della sua storia con ossessione e lascia a casa Del Potro per questioni <burocratiche>, preferendo Berlocq (che tra l’altro ha vinto il suo primo match grazie ad una botta di fortuna). I biancocelesti sono potenzialmente fortissimi, ma se vogliono battere la Serbia devono per forza mettere da parte i pensieri strani e richiamare Del Potro: con lui e Monaco come singolaristi ed il jolly Nalbandian il sogno Davis è fattibile.

GERMANIA – voto 5
Ha perso 5-0, che altro c’è da dire? Resta però un dubbio grosso come una casa: cosa sarebbe accaduto con un Kohlschreiber in piena forma? Il buon Philippe era ad un passo dal successo contro Berlocq e certamente avrebbe cambiato le carte in tavola nell’ultimo giorno di gare e, perché no, anche nel doppio. Poi si è infortunato sul più bello (un po’ come Andrea Gaudenzi nella finale Davis del ’98 contro la Svezia: ah che ricordi dolorosi) e buonanotte. Ad ogni modo la Germania potrà rifarsi ai playoff, anche se il sorteggio sarà determinante.

KAZAKHSTAN-AUSTRIA 3-1
KAZAKHSTAN – voto 7,5

I maligni diranno che la nazionale kazaka è composta da giocatori comprati al <tennis mercato>, ma sta di fatto che la squadra formata dai giocatori dal ranking più basso ha nuovamente realizzato una piccola impresa, demolendo l’Austria. Giocare ad Astana è sempre proibitivo, chiedere anche alla Svizzera per conferme: Golubev ha un potenziale incredibile ed è in grado di giocare a livelli altissimi, Korolev non è un fenomeno ma tira sempre forte e quando è in giornata sa essere pericoloso mentre Kukushkin, tennista per certi versi indecifrabile, sa anche lui maneggiare una racchetta. Nel prossimo turno con la Repubblica Ceca partiranno sfavoriti, ma giocheranno nuovamente davanti al proprio pubblico per cui aspettiamoci qualche sorpresa.

AUSTRIA – voto 5
Con Melzer ormai in fase discendente, il team biancorosso è praticamente alla deriva. Dietro Jurgen c’è il nulla, Knowle è un buon doppista ma non può bastare. Nel 2011 Melzer era il numero 8 del ranking mondiale: il suo livello attuale non è paragonabile a quello e le sconfitte in entrambi in singolari stanno lì a dimostrarlo.

SVIZZERA-REPUBBLICA CECA 2-3
SVIZZERA – voto 7

Hanno fatto quel che hanno potuto con il materiale a disposizione. Ormai Wawrinka è abbonato alle sconfitte eroiche: dopo il ko di Melbourne con Djokovic, Stanislas ha concesso il bis nel doppio di Davis e domenica non è riuscito ad arginare Berdych. Probabilmente gli è mancato qualcosa nei momenti chiave del match di sabato, ma il suo livello di gioco è stato ancora una volta elevato. Chiudinelli, da buon gregario, ha disputato un eccellente doppio perdendo solo una volta il servizio, purtroppo <quella> volta è coincisa con il match point da salvare ed un doppio fallo incredibile. Con Federer in squadra le cose sarebbero andate diversamente.

REPUBBLICA CECA – voto 7
Perché 7 e non un voto più alto? Questa squadra si regge fondamentalmente su due giocatori e quando uno dei due manca allora la faccenda si fa seria. Berdych è un signor tennista ma non può tirare la carretta in eterno mentre Stepanek va per i 35 anni. E il resto? Rosol si è confermato anche stavolta un tennista mediocre, quella volta a Wimbledon indovinò la partita della vita ma rimane sempre uno sparapalle e poco più. Gli altri? Poca roba. In sostanza i cechi hanno vinto grazie a Berdych, vincitore dei singolari e trascinatore nel doppio maratona di sabato. In Kazakhstan è fondamentale il recupero di Stepanek.

MENZIONE SPECIALE: IL DOPPIO DI SABATO – voto 8
Non è stata una partita granchè entusiasmante dal punto di vista tecnico, ma sette ore di partita (con tanto di record frantumati) è sempre un fatto straordinario, da sottolineare. I quattro in campo se le sono date di santa ragione, la Svizzera ha salvato una miriade di palle match e poi ha confezionato un incredibile harakiri con un doppio fallo, un po’ come fecero Verdasco (Australian Open 2009 contro Nadal) e Corretja (Us Open 1996 contro Sampras).

FEDERER – voto 5
Scatenate l’inferno: sette giorni fa il sottoscritto diede 5 al desaparecido Nadal, questa volta ecco il bis per il grande assente Roger. Come mai 5? Ecco il motivo, premesso che si tratta di una pura considerazione personale: un campione come Roger può e deve provare a vincere la Coppa Davis, per aggiungere un altro trionfo alla sua splendida bacheca. In passato la Svizzera era una formazione mediocre, ma oggi c’è un Wawrinka in grande spolvero ed un Chiudinelli che all’occorrenza sa fare il buon gregario: il 2013 poteva essere una ghiotta occasione per vincere l’insalatiera, con il Kazakhstan ai quarti e la Spagna fuori al primo turno, invece la nazionale elvetica ha perso una buona occasione e Federer ha di che sentirsi in colpa. Tutti i più grandi tennisti della storia hanno vinto almeno una volta la Coppa Davis e Roger dovrebbe almeno tentarci: che senso ha saltare il primo turno per poi ripresentarsi ai playoff di settembre? Ognuno ha la sua opinione, sia chiaro, lui si sarà fatto i suoi conti e conosce meglio di chiunque altro la propria situazione, ma Roger ha vinto quasi tutto in carriera, a parte la Davis e l’oro olimpico in singolare: i tifosi dello svizzero snobbano la Davis, ma riportano alla mente di chi li legge la favoletta della volpe e dell’uva. Ve lo immaginate una Federer che porta a casa anche la Coppa Davis? I titoli ad effetto e le iperboli a cascata si sprecherebbero…

Claudio Maglieri

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