11/02/2013 18:07 CEST - Personaggi

FIT e MCA, un matrimonio che funziona

TENNIS - Dopo il successo della Grande Sfida, Ernesto De Filippis è riuscito a riempire il 105 Stadium di Rimini per Italia-Usa di Fed Cup. Anche senza Pennetta, Schiavone e le Williams. Con la sua MCA vorrebbe creare un progetto stabile per l'organizzazione dei grandi eventi in collaborazione con la FIT. Alessandro Mastroluca

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Vista del 105 Stadium di Rimini
Vista del 105 Stadium di Rimini

Serena e Venus Williams, Pennetta e Schiavone. Con loro, Ernesto De Filippis ha riportato l'entusiasmo per il tennis a Milano grazie alla prima edizione della “Grande Sfida”. Senza di loro, ha saputo comunque riempire il 105 Stadium di Rimini, gestito dalla sua MCA Events così come l'omonima arena di Genova, per l'incontro di Fed Cup tra Italia e Stati Uniti.

La sua società, che ha sostenuto tutti i costi organizzativi di questo match, ha così rafforzato la partnership con la federazione e con gli sponsor. Ha mantenuto il legame con Energy T.I. gas&power, già partner commerciale della Grande Sfida, e con BNP Baribas, brand storicamente legato alla Fed Cup (oltre che alla Davis e al mondo del tennis), con Peugeot, Adecco, Bosco, Golfetta e Gazzetta dello Sport.

Ma senza l'innegabile appeal che le “sorellone” avrebbero portato, non era facile immaginare che l'arena sarebbe stata riempita da quasi 10 mila spettatori in due giorni: 4517 sabato e 4446 domenica per un incasso di 159.449 euro.

Un mese fa, nemmeno De Filippis l'avrebbe creduto possibile. “La preventita andava a rilento” ha spiegato, “temevo che non ci fosse grande interesse”. Ma nonostante qualche imprevisto (le 4 lampade da 5 mila watt fatte arrivate in fretta e furia dall'azienda che supporta MCA nell'organizzazione dei concerti) Rimini ha potuto vivere un grande evento.

De Filippis, che è stato direttore generale di Milano Sport dal 2000 al 2009 e ha organizzato tornei ATP con Franco Bartoni, Cino Marchese e Sergio Palmieri (quando lavorava per IMG) tra il 1986 e il 2005, vorrebbe costruire una squadra, una struttura per i grandi eventi insieme alla federazione.

Dal punto di vista dell'organizzazione, e della stessa federazione, l'iniziativa porterebbe degli innegabili vantaggi: la crescita di un gruppo di lavoro stabile che vedrebbe aumentare le capacità e le competenze, un metodo e una routine consolidati, una macchina ben oliata, insomma, con positivi ritorni di immagine.

E a proposito di immagine, la partnership con RCS, che pure qualche controindicazione dal punto di vista dei giornalisti la crea, è un asset pregiato dal lato organizzativo, perché fa guadagnare molto in termini di visibilità, consente un notevole battage senza far lievitare i costi.

In un'eventuale “struttura grandi eventi”, RCS potrebbe anche rimanere come partner fisso in un'ottica di suddivisione meglio definita degli specifici ruoli e settori di competenza. E la FIT non avrebbe più bisogno di presentare, e poi ritirare, un bando ma sceglierebbe direttamente la sede in cui ospitare gli incontri.

Per quest'anno, intanto, De Filippis ha confermato la “Grande Sfida” e annunciato il sogno di un evento anche al maschile, magari con Gianluigi Quinzi.

Alessandro Mastroluca

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