04/03/2013 22:02 CEST - Il diario di Rino Tommasi
TENNIS - La programmazione è diventata quasi più importante della preparazione. Errani e Nadal hanno trionfato ad Acapulco mentre Federer ha perso a Dubai. Ma prima di ritirarsi vuole aggiungere trofei alla sua bacheca. Rino Tommasi
Nel tennis moderno ci sono due modi per utilizzare al meglio i meccanismi delle classifiche per cui la programmazione, vale a dire la scelta dei tornei ai quali conviene partecipare, è diventata quasi più importante della preparazione tennistica.
In questo senso Sara Errani sta dimostrando una grande intelligenza ripetendo la programmazione che l’anno scorso le ha consentito, accanto agli ottimi risultati, di raggiungere una invidiabile posizione in classifica.
La settimana scorsa la Errani ha giocato e vinto il torneo di Acapulco dove era la prima testa di serie ed ha infilato una serie di cinque vittorie consecutive senza perdere un set e senza dover incontrare avversarie particolarmente pericolose. In tal modo la nostra giocatrice è riuscita a trovare ed a mantenere la forma che aveva faticosamente raggiunto. Giocando, ancor prima dell’Open d’Australia, un paio di tornei ha potuto permettersi di perdere senza dramni e senza danni in classifica un paio di Incontri che probabilmente erano alla sua portata ed un singolare di Fed Cup ma si è fatta trovare pronta per vincere per il secondo anno consecutivo il piccolo torneo di Acapulco utile per difendere la sua classifica e per il suo morale.
Nel settore maschile mentre Rafael Nadal rientrava dimostrando di essere forte come prima utilizzando il connazionale David Ferrer come sparring partner ma rinviando il collaudo del suo ginocchio a tempi e superfici migliori mentre Djokovic dimostrava di essere pronto a difendere il primo posto jn classifica frenando le ambizioni di Tomas Berdych. Sarebbe però un errore dimenticarsi di Roger Federer che prima del ritiro definitivo vorrebbe aggiungere qualche pezzo alla sontuosa collezione di trofei che stanno trasformando in un museo la sua casa di Basilea.
Rino Tommasi