11/03/2013 10:05 CEST - INDIAN WELLS

Indian Wells: 12 miei quesiti, 12 mie risposte. E le vostre?

TENNIS - Verso Nadal-Federer, Gulbis permettendo. Dubbi sul declino di Fed-Express. Chi tiferà Murray? Su Djokovic personaggio sì, tennista unico no. Sharapova: troppo forte per Errani-Vinci? Ubaldo Scanagatta

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Novak Djokovic, Roger Federer, Andy Murray e Rafael Nadal
Novak Djokovic, Roger Federer, Andy Murray e Rafael Nadal

Il primo Masters 1000 del 2013, in corso in California senza che si siano registrate grosse sorprese al di fuori di un n.4 Atp (Ferrer k.o. con Anderson) che non è davvero il n.4 - mai si è visto un n.4 che becca 6-0 6-2 in una finale alle prese con il n.5 che era sempre stato almeno un top 4 per 8 anni - arriva al momento giusto per rispondere ad alcuni quesiti e/o dubbi.

I migliori almeno nel singolare maschile ci sono tutti, compresi i famosi Fab 4, e nel femminile mancano solo le sorellone Williams per i noti motivi eccellentemente ricordati da Alessandro Mastroluca nei giorni scorsi.

Per quanto mi riguarda gli aspetti che più mi intrigano sono i seguenti:
1) Rafa Nadal è già competitivo anche sul cemento, dopo essersi dimostrato tale sulla prediletta terra battuta?
2) Quand’è che davvero Roger Federer accuserà l’inevitabile declino legato all’anagrafe?
3) Sarà il quarto di finale fra Federer e Nadal a sciogliere i due interrogativi precedenti, oppure l’esito di quell’eventuale match non emetterà prognosi definitive?
4) Se non ci sarà l’attesissimo quarto fra Federer e Nadal…la colpa sarà più dell’ispiratissimo Gulbis di questi giorni, vera mina navigante sul percorso di Rafa, visto che Roger non dovrebbe avere problemi di sorta con i vari Dodig e il probabile complessato Wawrinka (e tantomeno il pur irriducibile Hewitt)?
5) E’ ancora proprio così inevitabile che gli interrogativi legati alle performances dei due giocatori che hanno dominato quale incessante duopolio almeno cinque anni del tennis, riscuotano maggior interesse piuttosto che l’eventuale conferma di colui che resta il favorito n.1 del mondo Djokovic, ancora imbattuto nel 2013 e tuttavia ancora oggi - nonostante la sua simpatia e il suo essere certamente personaggio - un gradino sotto nel feeling universale degli appassionati di tennis verso i campioni della racchetta?
6) Chiunque vincerà Indian Wells sarà il favorito n.1 anche a Miami, o tale sarà soltanto nel caso che in California vinca appunto Novak Djokovic?
7) Che deve fare ancora Andy Murray per essere considerato sullo stesso livello degli altri tre?
8) Andy tiferà per Nadal nell’eventuale duello Federer-Nadal (tocchino ferro i tifosi dello svizzero e dello spagnolo nel sentire evocare di continuo un duello che potrebbe anche non esserci) che se vinto da Nadal potrebbe consentire allo scozzese di risalire a n.2 del ranking mondiale?
9) Il quesito non originale, dopo tutti questi anni e dopo che nei secondi sei mesi del 2013 Andy Murray si è definitivamente guadagnato i galloni del Fab Four: visto che Ferrer, per quanto ammirevole nella sua tenacia,  non è riuscito ad inserirsi nel Golden Quartet, c’è chi può riuscirci a breve cominciando a dimostrarlo già a Indian Wells? Chi semmai fra Berdych, Tsonga e Del Potro?
10) Poiché non sembra ipotizzabile una vittoria di Fognini su Djokovic (ho detto sembra eh, che non comincino ad insultarmi i tifosi di Fabio please), mi domando: Seppi mi apparì supersfiduciato all’US Open quando ricordò di aver giocato tante volte sul cemento americano, nei Masters 1000 come all’US Open sempre raccogliendo pochissimo. Nello sport, e ancor più nel tennis, è quasi impossibile reagire quando si è i primi a non credere nelle proprie possibilità, anche perché partite proprio lisce (vedi anche Simon contro Lorenzi) non esistono, momenti difficili da superare ci sono sempre. Prima o poi Seppi si convincerà di poter essere competitivo anche sul cemento USA?
11) Maria Sharapova stopperà prima la Vinci e poi la Errani, perché rispetto alle due leader del tennis contemporaneo, è di un’altra categoria?
12) Petra Kvitova, nel 2011 irresistibile indoor, è forte quanto la Azarenka e può vincere Indian Wells?

Qui, prima di farla troppo lunga, e in attesa delle vostre risposte ai medesimi quesiti, uno per uno, numeratele anche voi, darò risposte telegrafiche (senza tanti distinguo) e quindi nello sforzo di essere sintetico, probabilmente anche un po’ superficiali.
1) E’ all’80 per cento, può trovare la forma durante il torneo, con il morale se batte sia Gulbis sia Federer.
2) Non credo in questo torneo di Indian Wells, anche se dovesse perdere da Nadal non sarà prova sufficiente.
3) No per i motivi esposti con la risposta n.2.
4) Sì, Gulbis è l’unico ostacolo serio sul cammino dei due big, anche se ricordo un Seppi vittorioso a Rotterdam su Nadal. Ma era un torneo indoor in Europa e non uno sul cemento americano.
5) Il tennis di Federer è unico, soprattutto nel panorama contemporaneo, ma anche quello di Nadal, mancino, guerriero con muscoli e cervello extralarge, lo è. Lo è, piaccia o no ai tanti tifosi di Djoker-Nole, più di quello di Djokovic che è più imitabile (e non solo da parte del “gemello” Murray)…e lui, maestro delle imitazioni altrui, ne è certo consapevole. Eppoi sconta il fatto di essere arrivato dopo ed esserre stato meno di loro al vertice.
6) Penso che lo sarà soltanto se vincerà Djokovic.
7) Vincere sia Indian Wells sia Miami come hanno saputo fare Federer e Djokovic.
8) Sì, credo che Andy tiferà Rafa, anche perché nessuno mi toglie dalla testa che Federer gli stia simpatico a metà (anche se dopo il Wimbledon olimpico ha cominciato ad apprezzarlo di più).
9) No, nessuno di questi ha la loro classe, la loro testa…necessaria ad essere continuo come loro. Fra tutti…semmai Del Potro è un n.5 più pericoloso di quanto sia stato Ferrer in questi anni.
10) Temo che l’ostacolo Gulbis non sia l’ideale per convincersene.
11) Temo proprio di sì, senza nulla togliere al valore di Sara e Roby, che hanno fatto miracoli. Quando dico miracoli voglio dire risultati su cui solo due anni fa non avrebbe scommesso nessuno.
12) No, perchè non ha la sua testa e determinazione e poi…non è ancora dimagrita come è fondamentale se si vuole essere atleti veri. Forse il cambio di preparatore atletico è un buon segnale. La Azarenka atleta lo è già, la Kvitova non lo è ma deve diventarlo. Ora che è consapevole che il talento, pur superiore, non basta, magari ci riuscirà. Che ci riesca già a Indian Wells, nonostante le buone premesse intraviste a Dubai, mi sembra improbabile.

Ubaldo Scanagatta

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