02/06/2013 21:21 CEST - IL DIARIO DI RINO TOMMASI

Vinci, il miglior match azzurro di sempre

TENNIS - Può sembrare un controsenso, visto il 61 63 subito da Roberta Vinci contro Serena Williams, ma la qualità dei 70 minuti di match è stata la più alta mai giocata da un'italiana in un match Slam. Rino Tommasi

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Roberta Vinci - Foto di Monique Filippella
Roberta Vinci - Foto di Monique Filippella

Dispiace un po’ affermare che Roberta Vinci, battuta piuttosto nettamente da Serena Williams sul centrale del Roland Garros, abbia probabilmente disputato il migliore incontro di una giocatrice italiana in un torneo importante.

Per mancanza di testimonianze dirette questa osservazione semistatistica non include Lucia Valerio, che nel 1933 era stata la prima italiana a raggiungere i quarti di finale a Wimbledon, ma comprende tutte le altre nostre tenniste meritevoli di citazione, da Annelies Ullstein a Lea Pericoli, da Francesca Schiavone, l’unica italiana ad aver vinto, proprio qui a Parigi, un titolo dello Slam, a Silvia Farina fino a Sara Errani, finalista l’anno scorso e titolare della posizione numero 5 nel ranking mondiale.

Questo breve e personalissimo elenco non ha nessuna pretesa di stabilire una classifica di valori, ma si riferisce soltanto alla qualità del tennis che per 70 minuti, con la partecipazione straordinaria di Serena Williams, la Vinci è riuscita ad offrire al pubblico parigino.

Queste considerazioni possono sembrare eccessive ed apparire esagerate se messe a confronto con un punteggio (6-1, 6-3) con il quale Serena ha eliminato dal torneo la tarantina, che però si è portata negli spogliatoi gli applausi più convinti di tutto il pomeriggio ma anche la possibilità di migliorare nella prossima edizione delle classifiche mondiali la sua classifica, che attualmente oscilla attorno al numero undici.

David Ferrer deve aver deciso di poter perdere solo dai primi quattro del mondo, per cui il sudafricano Anderson non ha potuto sottrarsi ad una sconfitta in tre set di fronte a quella macchina schiacciasassi che è diventato il secondo giocatore spagnolo.

Tsonga tiene vive, con Gasquet e Simon, le speranze francesi nella parte bassa del tabellone.
La prevedibile e noiosa maratona spagnola nella quale un redivivo Robredo ha battuto il più quotato Almagro ha ritardato l’incontro di Sara Errani con la spagnola Carla Suarez Navarro, che la romagnola ha affrontato con un vantaggio di 5 vittorie a 3 nei precedenti.

Senza giocare una delle sue migliori partite Sara Errani si è qualificata per i quarti di finale del Roland Garros il torneo che l’anno scorso l’aveva trasformata nella migliore giocatrice italiana, un ruolo per il quale ha più temperamento che qualità tecniche. Proprio il temperamento le ha consentito di rovesciare ieri una partita iniziata male e che si è poi complicata anche per l’intelligenza della spagnola Carla Suarez Navarro, abituata alla terra battuta, che aveva già dimostrato in otto precedenti occasioni di poter mettere in difficoltà la nostra giocatrice.

La Suarez ha un tennis piuttosto atipico per una europea e soprattutto un rovescio liftato che evidentemente la Errani soffre. Inoltre la Errani ha denunciato un problema, non so se muscolare o altro, che l’ha obbligata a chiedere l’intervento di una massaggiatrice.

La partita è stata interrotta per sette minuti sul punteggio di 5-5 40-40, ma le difficoltà non sono scomparse perché alla ripresa del gioco la Suarez ha potuto chiudere il primo set. A questo punto però sono venute fuori - e sono state probabilmente decisive - le qualità agonistiche della romagnola, che nel secondo set ha recuperato uno svantaggio di 2 a 4 ed è riuscita a portare l’incontro al terzo set diventando automaticamente la favorita.

La Errani è salita rapidamente 5 a 1, ha mancato un match poi e ha contenuto il coraggioso tentativo della Suarez ha provato a riaprire la partita.
Alla fine comunque dopo due ore e 29 minuti la Errani è riuscita a chiudere, ma dovrà giocare meglio nel prossimo turno per battere la Ivanovic o la Radwanska, che stanno ancora giocando.

Rino Tommasi

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