02/07/2013 20:23 CEST - Wimbledon

Flipkens come Serena aveva rischiato la vita

TENNIS - Wimbledon. L’ex n.1 del mondo junior che ha battuto 76 63 la Pennetta, “giocando un po’ come la Vinci”, lo scorso anno ebbe un’embolia in aereo, come la Williams. Il viaggio avventuroso dalla Romania a Rosmalen e…da n.262 a n.17! Pupilla di Kim Clijsters. Pazza per auto e velocità “Quante multe ho preso!” si messaggia con la maglia gialla del Tour. Nei quarti Kvitova. Da Wimbledon Ubaldo Scanagatta

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Wimbledon 2013 - Kirsten Flipkens
Wimbledon 2013 - Kirsten Flipkens

WIMBLEDON – All’uscita del campo n.18, passato alla storia più che per la vittoria di Bolelli su Mano de Piedra Gonzales per quella di Isner su Mahut (70-68 al quinto per 11 ore e 5 minuti di servizi), piange come un vitellino abbracciando mamma Carry, la piccola Kirsten Flipkens, biondina di 165 cm cui 10 anni fa riuscì la grande accoppiata junior trionfando a Wimbledon (in finale su Chakvetadze) e all’Us Open (Krajicek).

L’emozione e la commozione per il primo quarto di finale mai centrato in uno Slam (e il primo ottavo era stato a gennaio all’Australian Open dopo 6 sconfitte al primo turno e 8 al secondo!) travolge mamma e figlia che ne ha vissute proprio  di tutti i colori (operazioni al polso, ernie alla schiena), fino a rischiare addirittura la vita l’anno scorso a febbrario quando, tornando da un torneo a Pattaja fu colta in aereo da un’embolia. All’arrivo in Belgio le accertarono una trombosi ad un polpaccio (proprio come è accaduto anche a chi scrive, ove mai potessero interessarvi le mie vicende personali…per esserci passato so che non è piacevole dover mettere calze strettissime alle gambe ad ogni volo aereo con l’obbligo di farsi iniezioni nella pancia di eparina per fluidificare il sangue).

Superato lo choc per un trauma che poteva avere conseguenze ancora più gravi, Kirsten Flipkens era scesa fino a 262 del mondo, finchè Kim Clijsters l’ha preso sotto le sue ali con la sua Tennis Academy mettendole alle costole il suo attuale coach Maxime Braekman.

La ragazzina che avevo visto perdere ventenne nella finale di Charleroi 2006, sia dalla Schiavone sia – per troppa paura sul 2-1 per il Belgio orfano della Clijsters ingessata al polso e oggi sua “madrina” _ dalla Santangelo, aveva chiuso il 2012 con il suo best ranking, n.54 (già sfiorato 4 anni prima quando aveva perso dalla Safina al suo unico terzo turno di Wimbledon n.59) grazie soprattutto alla semifinale raggiunta al torneo “erboso” di Rosmalen-Hertogenbosch e al suo unico torneo vinto in carriera, Quebec.

“Ero andata a giocare un challenger in Romania e avevo perso al venerdì. Alle 5 del mattino presi un aereo da Timisoara per Dusseldorf, mamma mi venne a prendere e con l’auto andammo in Olanda…dove dovevo giocare nel primo pomeriggio”.

Andò bene alla Flipkens che la sua avversaria fosse un’australiana n.600 del mondo cui era stata data una wild card. Vinse 64 64 a fatica. Al turno dopo però battè la Stosur n.5 del mondo e dopo ancora la nostra Roberta Vinci (“ Se ci sono due giocatrici anomale queste sono la Flipkens e la Vinci: belle a vedersi da fuori, ma a giocarci contro sono una vera palla…_ è stato il commento di Flavia Pennetta che ne  ha sottolineato la varietà degli schemi dopo aver perso 76 63 dopo aver invano condotto 5- 3 e 6-5 e servizio _ serve bene, gioca quegli slice (tagli) con la palla che non s’alza dall’erba, a rete è brava, nel secondo set si vede che giocava sulla fiducia e pareva una maestra, toc, zac, toc, zac”). In semifinale si arrese alla Petrova, ma era rinata, l’embolia dimenticata per la gioia di mamma Carry e di papà Marino, rivenditore di auto usate (come Peter Graf, il papà di Steffi) e responsabile della grande passione di Kirsten per le macchine più sportive e veloci: “Le multe per eccesso di velocità non le conto più” ride lei che si è scelta una targa che ricorda a metà il suo nome e a metà l’anno dei suoi trionfi juniores: FLI003.

Oltre che le macchine Kirsten adora le biciclette e le corse. Ieri appena il suo vicino di casa, e coetaneo, Jan Bakelants ha conquistato la maglia gialla al Tour de France gli ha mandato subito un SMS di felicitazioni. E lui gli ha già risposto oggi, congratulandosi a sua volta, dopo aver conservato in Corsica la maglia gialla.

Kirsten guadagnerà almeno 330.500 dollari qui fra singolare e secondo turno di doppio. In 11 anni di carriera aveva guadagnato 1,3 milioni. Le hanno chiesto che cosa pensava di fare con questo ultimo cospicuo assegno e lei ha risposto: “Beh, intanto ho chiamato a casa mia nonna e le ho detto: ‘Resto ancora qui qualche giorno in più, qualche asciugamano di Wiimbledon è assicurato”.

Un bel risultato piuttosto inatteso perché domenica scorsa Kirsten, intanto salita a n.20 del mondo (suo best ranking), aveva un tal mal di schiena che aveva pregato in ginocchio il fisioterapista dell’australiano vincitore del Tour de France 2011 Cadel Evans, David Bombecke, di occuparsi di lei. Lui ha lasciato il Tour de France da mattina a sera, è venuto a Londra, l’ha ben bene massaggiata. E ha fatto il miracolo, a quanto pare. Kirsten la settimana prossima, anche se dovesse perdere nei quarti, salirà intorno a n.17 del mondo.

Nei quarti, con un tabellone femminile che si è incredibilmente aperto ora che Serena Williams è uscita di scena per mano della tedesca Sabine Lisicki _ capace di centrare 4 volte almeno i quarti di finale negli ultimi cinque anni (e nel 2010 non giocò) e sempre battendo lungo il torneo chi aveva trionfato al Roland Garros tre settimane prima (Kuznetsova nel 2009, Li Na nel 2011, Sharapova nel 2012)_ una possibile vincitrice sembra poter essere Petra Kvitova, regina a Wimbledon nel 2011.

Ma attenzione: a Miami la Kvitova quest’anno ha perso da Kirsten Flipkens.

Da Wimbledon, Ubaldo Scanagatta

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