01/07/2013 23:47 CEST - Wimbledon

Djokovic: "3000 punti per uno slam? Se vinco io va bene"

1.7.2013

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Qualche anno fa il tuo tennis era più creativo. Ora sei passato a uno stile più difensivo. Pensi che la creatività ti avrebbe impedito di diventare numero 1?
Non capisco molto la domanda.

Anni fa giocavi più aggressivo di adesso.
Penso che il mio tennis sia abbastanza aggressivo. Non è possibile attaccare sempre, chiaro. Cerco di combinare qualità offensive e difensive come formula per il successo. Naturalmente la combinazione dipende anche dal tipo di avversario. Mi sento bene in questo momento. Penso che ho giocato meglio di due anni fa, quando ho vinto il torneo. Mi sento bene. Sono numero 1 del mondo. Non vedo perché dovrei essere preoccupato del mio tennis.

Tu e Tommy avete due favolosi rovesci. Credo sia il più interessante tra i colpi. Parlaci un po' dei diversi rovesci, i vantaggi di giocarlo a una e a due mani.
C'è sempre una differenza tra rovescio a una e a due mani. Sappiamo tutti chi sono i giocatori con i rovesci migliori. E' difficile da dire. Fino a 20 anni fa, la maggioranza dei top player giocava il rovescio a una mano. Oggi tutti i migliori lo giocano bimane. Col rovescio a una mano puoi giocare meglio lo slice, dare più spin. Con quello bimane difendi meglio, perché la seconda mano ti aiuta, e magari puoi giocare meglio il colpo se la palla è all'altezza della spalla. Allo stesso tempo, entrambi i colpi hanno i loro svantaggi. Quando ho iniziato a giocare, tiravo il rovescio a una mano. La mia ex maestra, Jelena Gencic, voleva che lo giocassi a una mano. Mi sentivo debole però perché molti bambini tiravano palle alte sul mio rovescio così ho iniziato ad appoggiare l'altra mano. Così ho iniziato a giocare il rovescio bimane.

Spesso gli atleti dicono che si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie. Credi che sia così,€ se sì perché?
Perché dopo una sconfitta, soprattutto in un match importante, il tuo carattere è più esposto. Perché quando vinci va tutto bene, ti senti alla grande. Quando perdi, è allora che inizi a pensare a cosa dovresti fare dopo. Tanti dubbi, tanti pensieri negativi ti attraversano la mente. E' una grande sfida riuscire a superarli e capire cosa devi fare. Per questo a volte perdere è più importante che vincere perché ti rende più forte, ti fa tirar fuori il meglio.

Qual è la partita da cui hai imparato di più?
Forse la più recente, la semifinale con Nadal a Parigi. E' stata una sconfitta dolorosa, perché volevo disperatamente vincere, volevo quel titolo più di ogni altro quest'anno. Ma non ci sono riuscito. Ci sono andato vicino però ed ero fiero di quello che avevo fatto. Ho dato tutto in quel momento. I giorni successivi non sono stati facili. Pensavo molto a tutto quello che avevo passato nel match, e durante gli ultimi mesi. Ma, di nuovo, sono riuscito a passarci sopra, ad arrivare qui e giocare bene.

Appoggeresti l'idea di assegnare 3 mila punti a chi vince uno slam?
Se vinco io sì.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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