04/07/2013 15:24 CEST - Wimbledon

Wimbledon 2007: quando Bartolì sconfisse Henin

TENNIS - Riviviamo una delle più grandi sorprese della storia recente di Wimbledon, la vittoria di Marion Bartoli su Justine Henin nella semifinale di Wimbledon 2007, nell'articolo scritto da Ubaldo Scanagatta per La Nazione.

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Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
WIMBLEDON _ La sorpresa del secolo? Di questi sette anni senz’altro. E una delle più clamorose nella storia dei tornei femminili di Wimbledon in una giornata che resterà memorabile per la Francia dopo che Gasquet ha rimontato due set di handicap di Andy Roddick vincendo 4-6,4-6,7-6,7-6,8-6 e guadagnandosi la semifinale odierna contro Federer (Nadal-Djokovic l’altra semifinale).
Nel corso del secondo set, i bookmakers on line pagavano una vittoria di Marion Bartoli (che aveva perso il primo set 6-1) su Justine Henin, n.1 del mondo (quattro volte campionessa del Roland Garros, due volte finalista qui) 50 volte la puntata.
Nemmeno il papà coach, l’ex medico di Ajaccio che aveva abbandonato la propria professione per improvvisarsi allenatore della figlia inventandosi le tecniche empiriche più strane _ la faceva stare in piedi su delle zeppe altissime perché trovasse maggior equilibrio, la faceva allenare con la canna da pesca perché imparasse a far “frustare” il polso non avendo sufficiente velocità di braccio, la costrinse per anni a rispondere stando a un metro dalla riga del servizio per “imparare ad anticipare come Agassi” _ avrebbe scommesso una sterlina sulla ragazza che l’altro giorno il Guardian aveva etichettato “troppo grassa per giocare a tennis e in possesso di un tennis esteticamente poco bello”.
Marion ha vinto il primo set 7-5, dopo essere arrivata per prima a conduceva 5-4, e dal 5 pari ha infilato 7 games di fila, fino al 5-0 al terzo, prima di matare l’incredula belga, 6-1 nel terzo set e raggiungere la sua prima finale d’uno Slam contro Venus Williams oggi.
L’exploit di Marion mi ha ricordato quel giorno in cui un semisconosciuto Chang _ per l’appunto testa di serie n.19 proprio come n.19 è classificata la Bartoli _  fece impazzire Lendl  al Roland Garros (1989). Chang giocava il rovescio a  due mani, Marion con le due mani gioca sia il dritto sia il rovescio. Come mai? “Perché vedemmo la finale del ’92 a Parigi fra Graf e Seles, io avevo 8 anni e non avevo abbastanza forza per tenere la racchetta e tirare forte. Papà mi disse allora: ‘Marion, se terrai la racchetta sempre con due mani, di qua e di là, acquisterai quella potenza che non hai. E l’aggressività. Guarda la Seles!”.
Per l’appunto quello stesso giorno Justine Henin, 10 anni, era lì che prometteva a sua madre (che in un paio di anni sarebbe salita in cielo): “Un giorno verrò qui e vincerò su questo campo”.
Chissà se Marion e Justine, senza saperlo, 15 anni fa erano sedute vicine. Di fronte allo straordinario exploit della ragazza che si sente “Corsa” _ “ Noi della Corsica siamo gente ambiziosa, magari suscettibile, molto suscettibile, abbiamo anche una grande grinta” e che non si darà per vinto nemmeno nella finale odiena contro Venus Williams _ sebbene in mattinata la quota della Bartoli vincitrice del torneo fosse 28 a 1 _  tutto passa in seconda linea, la sesta finale di Venus Williams in otto Wimbledon, i cinque set di Djokovic con tre tiebreak (7-6,7-6,6-7,4-6,7-5) per venire a capo di Baghdatis, la seconda semifinale consecutiva raggiunta su questi prati da Nadal a dispetto di chi lo considera soltanto un terraiolo, la battuta d’arresto di Roddick. Nadal ha battuto in tre set Berdych, Troverà oggi un Djokovic probabilmente stremato dopo le 4h e 12 m con Hewitt giovedì e le 4 ore e 59 di ieri con Baghdatis. Doveva essere il tennista più svantaggiato dalla pioggia, Rafa, e invece forse non lo è affatto. Semmai lo è Federer che si gioverà dei cinque set disputati fino a tarda serata di Roddick e Gasquet.

Ubaldo Scanagatta

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