04/07/2013 20:45 CEST - Wimbledon

Lisicki: "Hermann Maier e Drew Brees mi hanno ispirato"

4.5.2013

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Steffi Graf ti ha chiamato, ti ha mandato un'email?
Mi ha inviato un messaggio, sì.

Come ci si sente a essere la prima tedesca in finale dopo Steffi?
Non credo di averlo ancora realizzato. Quando sono arrivata qui, ho detto che tutto è possibile. E lo credo ancora. Sono venuta per vincere ogni singolo match in cui sono scesa in campo ed è quello che ho fatto finora. Vedremo sabato.

Il terzo set è stato talmente emozionante che perfino il tabellone elettronico del punteggio ha avuto un attacco di cuore. Come sei riuscita a mantenere la concentrazione nel terzo set?
Beh l'arbitro, non so bene cosa volesse dirmi perché ero concentratissima, ma voleva farci sapere che uno dei tabelloni non funzionava. Ho detto, ok, ce n'è un altro ancora (ride). Ma sì, ero lì per vincere. Ho lottato su ogni punto e mi sono divertita, credo siano queste le ragioni principali per cui ho vinto.

Ora che sei in finale, cosa significherebbe per la tua vita e per la tua carriera vincere Wimbledon?
Sarebbe la realizzazione di un sogno. Sogno di vincere Wimbledon fin da piccola, per questo ho detto che è il posto migliore per giocare la prima finale slam. Non potrei immaginare un luogo migliore. Non vedo l'ora che arrivi sabato.

La stretta di mano a fine partita non è stata particolarmente calorosa. E' stato un gran match ma la stretta di mano è stata molto frettolosa. Ti ha in qualche modo preoccupato?
Non so perché, no.

Quanti autografi pensi di aver firmato dopo il match?
Non lo so (ride).

Credi nel destino? Pensi che ci sia una qualche strada già segnata? Il tabellone si è aperto, ma il tuo percorso è stato comunque difficile.
Il tabellone non è stato facile, ma mi ha reso pronta per ognuna delle partite che ho giocato. Avere Schiavone al primo turno e Vesnina, la campionessa a Eastbourne, erano sfide diverse che mi hanno preparato a giocare con Serena. In quel match ho guadagnato tantissima fiducia nei miei colpi, nelle mie possibilità di vincere gli scambi lunghi. Mi sento benissimo in campo.

Chi ti ha ispirato nella tua carriera?
Hermann Maier. Ho letto il suo libro quando ero infortunata. Ha quasi perso una gamba ma è tornato ed è riuscito a diventare di nuovo campione del mondo nel suo sport, penso sia una storia incredibile. E anche Drew Brees, un giocatore di football americano, un quarterback. Nessuno credeva che sarebbe potuto rientrare dopo l'infortunio alla spalla, e invece è tornato ed è stato uno dei migliori.

Li hai mai incontrati?
No, sfortunatamente non ho incontrato nessuno dei due. Ma mi piacerebbe moltissimo, sì.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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