06/07/2013 18:16 CEST - Wimbledon

5 luglio 1975: quando Ashe trionfò nel regno del bianco

TENNIS - Il 5 luglio 1975 Arthur Ashe firmò una delle più sorprendenti e memorabili vittorie nella storia di Wimbledon. Diventò il primo, e finora unico tennista di colore, a conquistare il titolo maschile ai Championships. Fu una vittoria dell'intelligenza sulla forza di Connors. Fu la vittoria di un un simbolo della libertà. Alessandro Mastroluca

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Arthur Ashe
Arthur Ashe

“Ne ho viste tante da non ricordare una finale più sorprendente sul Centre Court” scrive Gianni Clerici.

“Vincendo cinque degli ultimi sei game, emergendo con ispirazione e fiducia, Ashe ha completato una delle più straordinarie sorprese dell’era Open, superando Connors 6-1 6-1 5-7 6-4 con la prestazione più energica e persuasiva della sua carriera” scrive Steve Flink. “Molte persone hanno continuato a dirmi che si ricordano esattamente cosa facevano quando hanno sentito per la prima volta che Ashe aveva vinto Wimbledon” ricordava il suo amico e manager Donald Dell, “un po' come succede per la morte di Kennedy. Non che i due eventi abbiano la stessa rilevanza, chiaro, ma l'analogia resta”.

“Sm-Ashe-D” titola il Telegraph. “Ashe ha firmato una delle più straordinarie vittorie tattiche che si siano visti a Wimbledon negli ultimi anni” scrive per il quotidiano britannico Henry Raven. “Ha astutamente contenuto Connors, consentendogli solo raramente di giocare alla velocità che predilige, variando il ritmo, usando il lob come mai prima e insistendo velenosamente con lo slice contro il rovescio mancino del più giovane avversario. (…) è stata una vittoria d'intelletto. Ashe, il campione nero, ha vinto il titolo nella prima finale tutta americana dal 1947 perché ha dettato lo schema di gioco, non ha mai permesso a Connors di giocare un colpo facile, di portare avanti i game col suo consueto atteggiamento rumoroso, esuberante, estroverso.

È una vittoria preparata nei minimi dettagli. Come racconto nel libro dedicato alla sua vita e alle sue battaglie, "Il successo è un viaggio", Ashe ha passato la la sera della vigilia con Dennis Ralston, Eric Van Dillen, Donald Dell, Marty Riessen e Charlie Pasarell, che gli ha suggerito di variare un po’ lo stile di gioco. Connors invece l'ha trascorsa col suo manager, Riordan, al Chelsea Soccer Club per un ciclo di elettroterapia. Jimbo infatti, durante l'incontro di primo turno contro John Lloyd (futuro marito della sua fidanzata di allora, Chris Evert), si è procurato un’infiammazione ai muscoli tibiali e uno strappo all’inguine. Da quel giorno, per tutta la durata del torneo, Riordan, l'ha accompagnato a Chelsea tenendo segreto a tutti il suo infortunio.

Il confronto di stili e di personalità è totale. «Ashe e Smith, con le racchette di legno e il loro stile pacato» scrive Joel Drucker in Jimmy Connors mi ha salvato la vita, «erano Pete Seeger e Woody Guthrie, che cantavano sommessamente This land is your land accompagnati dalle chitarre acustiche. Connors era elettrico, un Bob Dylan che arriva al Newport Folk Festival (non lontano dalla Hall of Fame del tennis), collega la sua chitarra all’amplificatore e grida How does it feel, to be on your own?».

Ashe domina il primo set, e chiude 6-1 vincendo 16 degli ultimi 21 punti, e apre il secondo con un parziale di 12 punti a 3. Al terzo set point Ashe è avanti 61 61. Sono passati meno di 45 minuti. Ashe manca sette palle break nel terzo, che Connors chiude al primo set point con un passante vincente. Con questa stessa soluzione e l’aggiunta di due brillanti volée, il campione in carica sale 3-0 nel quarto parziale e nel quinto game, sul suo servizio, ha la palla per salire 4-1: sul 3-1 40-30 segue il servizio a rete, gioca una volée bassa su cui però Ashe trova un dritto vincente da sotto verso sinistra. Connors si allunga ma vede la sua volée di dritto terminare larga: parità. Due punti più in là, Ashe costringe Jimbo all'errore su un potente passante lungolinea. Il controbreak fa passare la crisi. Sul 5-4, Ashe serve per il match e con tre servizi vincenti chiude in apoteosi. “E' la seconda vittoria più importante della mia carriera” dice. “La Coppa Davis del 1968 resterà sempre la prima”.

Per segnalare il suo patriottismo Ashe è sceso in campo con un giubbetto blu su cui campeggia la scritta rossa USA, lo stesso che indossa mentre, primo campione di colore a Wimbledon, alza la coppa al cielo.

Alessandro Mastroluca

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