08/08/2013 12:57 CEST - MASTERS 1000 MONTREAL

Nadal, ripartenza vincente Ferrer subito fuori

Rafa Nadal supera 62 60 Levine. Clamoroso ko di Ferrer contro Bogomolov jr. Murray e Del Potro vincono ma non convincono. Da Montreal, Gibertini

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Rafael Nadal
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La sorpresa della giornata è arrivata, tra l’indifferenza generale, con tutto il pubblico concentrato prima su Raonic e poi sull’asciugatura del centrale prima del match di Del Potro, dall’ultimo match sul campo Banque Nationale. Il n.3 del mondo, David Ferrer, al primo impegno dopo Wimbledon, si è fatto sorprendere dal qualificato russo Alex Bogomolov Jr., n.83 della classifica mondiale, che in tutta la stagione aveva vinto solamente un incontro nei tornei ATP (il primo turno di Montreal con Llodra), ma era riuscito a qualificarsi in quattro eventi (inclusi gli Australian Open e Wimbledon) e che si è comunque aggiudicato due tornei challenger a Guadalajara ed a Kun-Ming. Senza storia il match, che ha visto un Ferrer incredibilmente falloso (ben 31 errori gratuiti per lui) risultare totalmente impotente davanti al forcing da fondocampo del russo che si è imposto per 6-2, 6-4 in 1 ora e 24 minuti, ed affronterà al terzo turno il connazionale Davydenko, vincitore di Pablo Andujar in tre set.

E nel match finale della giornata, ritardato oltre 90 minuti da un violento temporale, ci è quasi scappata un’altra sorpresa, dal momento che il campione della settimana scorsa di Washington, Juan Martin Del Potro, si è salvato soltanto per il rotto della cuffia contro il croato Ivan Dodig.
Il break iniziale subito in avvio di match dall’argentino era sembrato un incidente di percorso dovuto più che altro alla lunga attesa prima di scendere in campo, tanto che Del Potro senza apparente sforzo lo recupera e quasi in scioltezza chiude il primo set per 6-4. Poi però i suoi guai sono iniziati quando persa la battuta sul 4-4 del secondo, Dodig inizia a costruire un progetto di sorpresa che può fare il paio con quello perfezionato due anni fa sullo stesso campo (e allo stesso turno) contro Nadal, ed impatta il match con un altro 6-4. Prima di iniziare il terzo set l’argentino chiama un medical time-out facendosi massaggiare una schiena che si mostra largamente incerottata. Da quel momento il servizio di Palito perde almeno 30-40 chilometri orari di velocità, agevolando notevolmente il compito di Dodig, che infatti si porta avanti per 4-1 pesante. Ma Del Potro sa che le partite si chiudono solo dopo l’ultimo punto, e caricando i colpi da fondo quando può si avvantaggia della “paralisi” emotiva di Dodig che sbaglia tutto lo sbagliabile, consentendo a Del Potro di rimontare il match e di chiuderlo, grazie ad un doppio fallo finale per 7-5 al terzo set dopo 2 ore e 18 minuti quando a Montreal la mezzanotte era già passata da 13 minuti. Rimane da vedere in che condizioni l’argentino riuscirà ad affrontare Raonic nel match di giovedì sera.

(4) Nadal b. Levine 62 60 (Broccoli)
C’era curiosità nel rivedere Rafa Nadal. Perché il campione spagnolo, dopo una stagione su terra esaltante, culminata con l’ ottavo trionfo parigino, è stato sconfitto anzitempo sui campi di Wimbledon, che pure l’avevano visto più volte protagonista. E allora si è riproposta la seguente questione: il Nadal attuale può rendere al meglio solo sul rosso? L’età che avanza, le sollecitazioni del cemento ai suoi arti inferiori lascerebbero pensare di sì. Ma Nadal è sempre riuscito a smentire tutti. Addirittura, prima di perdere contro Darcis a Wimbledon, sembrava lanciato verso il numero 1 del mondo. Intanto il maiorchino ha scelto di partecipare ai Masters 1000 americani sul veloce, per mettere alla prova le sue ambizioni in vista degli Us Open. Nadal mancava nella "Rogers Cup" dal 2011, anno peraltro in cui fu sconfitto al primo turno da Ivan Dodig. L’ultimo risultato di rilievo è la semifinale del 2010, l’ultima vittoria del 2008. In quella fortunata edizione, Nadal batté al primo turno proprio Jesse Levine, suo avversario di oggi. Dato il suo palmares e il suo stile di gioco, era difficile pensare ad un match interessante.

Ma l’inizio di match sembra dire il contrario: Nadal deve ancora allungare la gittata dei suoi colpi. Levine invece è intraprendente, e si conquista due palle break nel primo gioco. Rafa con tigna e un ace le annulla entrambe, salvo poi perdere la misura dei suoi colpi nel successivo game, dove l’avversario gli concede una palla break. Se non spettacolare, questo match potrebbe almeno essere incerto. Ma la “ pochezza” di Levine, viene inesorabilmente a galla, evidenziata da un servizio che oggi non vuole funzionare (solo nel primo set si conteranno 7 doppi falli). Il canadese cede la battuta con un doppio fallo e tranquillizza definitivamente Rafa. Che non fa molto, oltre ad essere solido, concentrato. Ma questo basta e avanza, oggi. Senza piani B, a Levine non resta che alzare il ritmo, provare l’ accelerazione vincente al secondo, terzo scambio. Magari mettendo la prima di servizio, che quando entra, sembra efficace (certo, con i non mancini  rende di più). Ma gli errori sono tantissimi (20 in tutto il parziale), e Nadal va a chiudere il set per 6-2.

Per il canadese non può che andare peggio nel secondo set: gli errori continuano a fioccare, e nel contempo aumenta la sicurezza e la spinta di Rafa. Un altro doppio fallo consegna il break a Nadal nel secondo gioco e lo lancia verso il successo. Il linguaggio del corpo di Levine parla chiaro, e solo con una distrazione di Nadal e un buon rovescio incrociato, riesce a rianimarsi ed a portarsi sulla palla break. Cambia poco, perche Nadal si ricompone e chiude il game senza esitare. Lo spagnolo si prende poi un altro break, prima di chiudere, sulla sua battuta, grazie ad un errore di rovescio di Levine. Son durati quasi più i primi due game che l’ intero secondo set. Nadal discreto ma da rivedere, naturalmente.

"Sono soddisfatto della vittoria" ha detto Nadal, "essere agli ottavi di un torneo duro come il Masters 1000 di Montreal dopo sette settimane di inattività è una buona notizia. Sono arrivato qui da una settimana perché sentivo che mi avrebbe aiutato. Cerco di pensare partita dopo partita, un passo alla volta, una settimana ala volta. Adesso è questa la mia filosofia, dopo quello che mi è successo l'anno scorso. Ho dovuto restare fermo sette settimane, ma avrei voluto giocare Amburgo perché credevo sarebbe stato meglio per il mio tennis". Adesso, aggiunge, "il ginocchio mi sta dando meno problemi, negli ultimi due giorni sono riuscito ad allenarmi senza limitazioni ed è questa la cosa più importante. Proprio per allenarmi meglio ho deciso di giocare anche il doppio, normalmente non lo faccio in un Masters 1000. Ma dopo sette settimane, giocare un doppio prima del debutto in singolare può aiutare. Lo prendo come un allenamento, anche se è più di un allenamento, e poi mi diverto molto a giocare in doppio".

(2) Murray b. Granollers 64 76(2) (Nuziale)
A un mese esatto dal suo trionfo più grande, il campione di Wimbledon Andy Murray è tornato in campo in una partita piuttosto particolare. A sfidarlo era infatti quel Marcel Granollers contro il quale lo scozzese ha perso l'ultima partita della stagione, perlopiù in condizioni a dir poco bizzarre; a Roma infatti Murray recuperò un secondo set e una partita disperati, sotto 4-1 con doppio break dopo aver perso il primo parziale. Il n.2 del mondo vinse quel set al tie-break per poi ritirarsi, chiudendo di fatto la sua stagione su terra per infortunio.

Le condizioni oggi erano del tutto diverse per entrambi, visto che non solo Murray veniva dalla trionfale campagna verde, con i successi al Queen's e ai Championships, ma anche Granollers è giunto in Canada con il titolo di Kitzbuhel conquistato la scorsa settimana. Non solo: al primo turno aveva superato Grigor Dimitrov.

Nel nono gioco lo scozzese, recuperato da 40-0, ha buttato la possibilità di ottenere un set point mettendo in rete un banalissimo passante da metà campo ma, nonostante il quarto doppio fallo della partita, non ha esitato a chiudere il parziale con il servizio.

Il match è stato all'insegna della mediocrità: il mese di stop si è fatto comprensibilmente sentire per Murray, oggi dall'andamento molto altalenante, mentre Granollers ha pagato le fatiche recenti. A peggiorare la situazione il vento, al quale è imputabile almeno in parte la marea di gratuiti commessi dai due contendenti: 35 Granollers, addirittura 46 Murray.

Pur con le titubanze del caso, Muzza sembrava comunque ben indirizzato a un comodo successo: dopo cinque game era infatti 4-1 e servizio. Servizio che è stato oggetto del mistero della prestazione dello scozzese, visto che spesso e volentieri ha scagliato prime e seconde a velocità nettamente inferiori all'usuale, spezzando di tanto in tanto la sorprendente performance asfittica (prime sotto i 150, seconde poco sopra i 110) con velocità più consone all'attesa.

Nel sesto gioco così due doppi falli e tre gratuiti sono costati uno dei due break a M, bravo a salvare le prime due palle break, non la terza, dove il suo dritto è stato accompagnato fuori dal campo dal nastro.

Il game, per quanto non abbia lasciato conseguenze evidenti nel parziale, vinto senza grosse ansie, ha però fatto scivolare Murray nell'apatia, in un'eccessiva attesa che ha ricordato la sua tattica abituale di qualche stagione fa e che ha consentito a Granollers di fare la sua partita, incoraggiato da velocità di scambio per lui sostenibili.

Nel quarto gioco così l'immancabile doppio fallo (saranno sei a fine partita, bilanciati da un solo ace), due buone accelerazioni di rovescio incrociato in avanzamento di Granollers e una stecca finale di Murray hanno dato il break allo spagnolo, che ha saputo raggiungere il 5-2 senza svegliare il comatoso campione.

Arrivati alla resa dei conti, sul 5-4, Granollers si è giocato il game di servizio per chiudere il parziale all'attacco, attuando anche, per tre volte, il serve and volley, e se nelle prime due occasioni la soluzione si è rivelata vincente, portando lo spagnolo a set point sul 40-30 (annullato da un dritto lungolinea dell'avversario), nella terza Murray ha saputo contrapporre una difesa eccelsa, soprattutto nel primo passante, lungolinea di polso. Lo scozzese poi, procuratasi la prima palla break del set, è rientrato in partita chiudendo con il dritto a sventaglio.

Ma la sterzata non è stata definitiva: tenuto infatti agevolmente il delicato turno di servizio a fermare l'emorragia e portarsi sul 6-5, Granollers per due volte (30-30 e 40-40) è tornato a due punti dal terzo set. Lì però Murray ha giocato con attenzione e, iniziato male il tie-break scivolando 0-2, non ha più lasciato nulla allo spagnolo.

ALTRI MATCH
Vasek Pospisil non si è accontentato di battere John Isner; il canadese, questa settimana al suo best ranking di n.71 mondiale, ha superato con sorprendente facilità un veterano come Radek Stepanek. Un 62 64 che poteva essere ancora più netto, se Pospisil avesse chiuso il match alla prima opportunità "on serve", nel settimo gioco. Notevole il cinismo con cui ha saputo cogliere le proprie chance: ha infatti convertito cinque delle sei palle break ottenute.

Al prossimo turno troverà la tds n.5 Tomas Berdych (unico top 10 ad essere ancora a secco nel computo tornei 2013 vinti), che fatta eccezione per un break a inizio partita ha faticato ben poco per piegare Alex Dolgopolov.

Saluta invece il torneo Stan Wawrinka, che è tornato a perdere a un esordio di Masters 1000 dopo due anni. Perso nettamente il primo set, lo svizzero non ha saputo chiudere il secondo (5-4 e servizio), lasciando strada libera nel tie-break a Paire, che ora trova Matosevic, avanti praticamente senza giocare: infortunato alla spalla, Tommy Haas ha gettato la spugna sullo 0-5 del primo set.

La partita tra il semifinalista di Wimbledon Jerzy Janowicz ed il veterano canadese Frank Dancevic, programmata sul campo Banque Nationale quando la sessione diurna sul centrale era in dirittura d’arrivo e sui campi laterali si giocavano solo doppi, ha fornito ai nostalgici del tennis di una volta, quello fatto di servizi e discese a rete, volée e colpi di tocco, un gradito rifugio dall’overdose di power tennis che è di casa in ogni torneo contemporaneo. La presenza di un giocatore di casa, con il conseguente corollario di una vivace partecipazione del numeroso pubblico, il dramma offerto da un black-out del “falco” durante il tie-break del primo set e, perché no, anche la “verve” interpretativa dell’arbitro Mohamed Layani, hanno confezionato uno spettacolo che per buona parte delle 2 ore e 22 minuti di durata del match ha intrattenuto i canadesi presenti, ovvero fino a quando è stato lecito sperare in un epilogo favorevole al giocatore di casa. Il break subito al settimo game del set decisivo da Dancevic, propiziato da uno sciagurato doppio fallo sul 40-40, ha infatti segnato il destino del match, vista la grande efficacia di Janowicz al servizio (82% di punti ottenuti sulla prima di servizio, 67% sulla seconda nella partita decisiva) e nonostante due opportunità del 5-5 nel game finale, cancellate con grande autorità dal polacco. 7-6, 3-6, 6-4 il punteggio in suo favore, dunque, per raggiungere il terzo turno dell’Open del Canada dove incontrerà, per la prima volta in carriera, Rafael Nadal.

Nessun problema questa volta per Milos Raonic nel primo match del serale. Dopo lo spavento di martedì sera, il n.1 canadese regola Youzhny in 1 ora e 14 minuti con un doppio 6-4: un break per set, e risultato che non è mai stato in discussione.

RISULTATI
Secondo turno
[2] A Murray (GBR) b M Granollers (ESP) 64 76(2)
[Q] A Bogomolov Jr. (RUS) b [3] b Ferrer (ESP) 62 64
[4] R Nadal (ESP) b [WC] J Levine (CAN) 62 60
[5] T Berdych (CZE) b A Dolgopolov (UKR) 63 64
[6] J Del Potro (ARG) b I Dodig (CRO) 64 46 75
B Paire (FRA) b [8] S Wawrinka (SUI) 62 76(2)
[Q] M Matosevic (AUS) b [10] T Haas (GER) 50 Ret (problemi alla spalla)
[11] M Raonic (CAN) b M Youzhny (RUS) 64 64
E Gulbis (LAT) b [13] F Fognini (ITA) 63 16 61
[15] J Janowicz (POL) b [WC] F Dancevic (CAN) 76(5) 36 64
b Istomin (UZB) b [WC] F Peliwo (CAN) 63 36 63
[WC] V Pospisil (CAN) b R Stepanek (CZE) 62 64
N Davydenko (RUS) b P Andujar (ESP) 61 46 63

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