11/08/2013 09:27 CEST - Montreal Masters

Tutto facile per Nole e Rafa: nuova sfida in semifinale

Quarto di finale lampo per Novak Djokovic che in 52 minuti annienta Richard Gasquet 61 62. Nadal regola 62 64 Matosevic. Da Montreal, Sarzetto e Gibertini

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Djokovic balla a fine match
Djokovic balla a fine match
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Non c'è stata davvero storia nel terzo quarto di finale qui a Montreal: mentre il sole cala sull'Uniprix stadium, Djokovic comincia l'incontro mettendo subito le carte in tavola, e con due ace e un servizio vincente porta a casa il primo gioco nel giro di un minuto. Gasquet cerca di rispondere, ma dopo un game combattuto finisce col perdere il servizio grazie a un dritto vincente di Nole. Poi è lo stesso serbo ad essere in difficoltà, si trova a fronteggiare due palle break ma le annulla con autorità, ancora con un ace e un servizio vincente, portandosi sul 3-0. Il set prosegue senza scossoni, con il n.1 del mondo che martella da tutte le posizioni, e chiude il primo set per 6-1 quando un rovescio di Gasquet vola oltre la linea di fondo, dopo soli 24 minuti.

Il secondo set prosegue sulla stessa linea, con il francese che le prova tutte ma non riesce ad impensierire Nole, e cede subito il servizio con un doppio fallo. Deve proprio fare i miracoli per portare a casa un gioco, come quando sull'1-3 30-30 si assiste a uno scambio spettacolare, chiuso con una palla corta dell'ex enfant prodige, talmente carica di effetto che dopo aver rimbalzato nel campo di Djokovic è tornata dalla parte del francese! A quel punto Nole non ha potuto fare altro che applaudire, e poi con un ace Richard ha portato a casa il terzo e ultimo gioco del suo incontro.

Djokovic non si è più guardato indietro e ha continuato a bombardare, chiudendo poi l'incontro con un dritto vincente dopo 52 minuti. Alla fine ha quindi riproposto il balletto insieme a un gruppo di raccattapalle sulle note di "Get lucky" dei Daft Punk, anche se stavolta senza parrucca. Intervistato a fine match, gli hanno chiesto cosa pensasse del probabile scontro con Nadal in semifinale, e ha risposto "Beh, Nadal prima deve vincere il suo match, io di certo lo seguirò con i pop corn!"

Ora manca solo spagnolo infatti a coronare le semifinali perfette, e se la sfida tra il n.1 e il n.4 è quella che tutti attendevano, gli organizzatori canadesi hanno avuto una magnifica sorpresa nell'altra, che si giocherà tra le foglie d'acero di Raonic e Pospisil. (Francesca Sarzetto)

Un po’ dispiace per gli 11.000 della sessione del venerdì sera alla Rogers Cup, che hanno pagato per i loro biglietti tra gli 80 ed i 400 dollari (più il 15% di tasse ed i diritti di prevendita). Si aspettavano forse grandi battaglie, ed hanno visto solamente due partite a senso unico. Perché dopo la partita lampo di Nole contro Gasquet, anche Nadal è sceso in campo con l’atteggiamento di chi non ha voglia di scherzare ed in poco più di un’ora ha regolato il qualificato australiano Marinko Matosevic, sicuramente già soddisfatto di essere arrivato fin qui nel torneo, e che durante il match non ha mai dato l’impressione di poter impensierire il n.2 spagnolo, che con la semifinale di Montreal scavalca in classifica il connazionale Ferrer e si riprende la corona di miglior giocatore iberico che quasi gli appartiene di diritto.
Troppo aggressivo nei colpi da fondo Nadal, troppo alto il ritmo da lui imposto agli scambi perché Matosevic abbia la possibilità di tentare qualche contromisura. Solo due palle break per l’australiano, al quarto game del match, quando già il maiorchino si era installato in cabina di comando per non mollarla più. Qualche malizioso si chiederà se dietro questa prestazione senza fronzoli da parte di Nadal ci sia lo “sgarbo delle bottigliette” perpetrato da Marinko la scorsa primavera a Montecarlo durante l’unico precedente confronto tra i due: tornando al suo “angolo” per un cambio di campo, infatti, Matosevic rovesciò (non si sa se a proposito o meno) le bottigliette d’acqua che Nadal tiene sempre schierate in una posizione ben precisa davanti alla sua sedia. Allora Rafa la prese in ridere, anche perché il punteggio fu 6-1, 6-2 in suo favore. Qui a Montreal, quattro mesi dopo e fuori dall’amata terra, i numeri sono stati un po’ diversi (6-2, 6-4), ma la sostanza non è cambiata.

La Rogers Cup vede quindi perfezionarsi quelle che alla vigilia dei quarti sembravano le due migliori semifinali possibili per gli organizzatori: un derby canadese nella parte bassa del tabellone, con in campo i due migliori giocatori del Paese, ed il 36esimo atto della sfida infinita tra Nadal e Djokovic nella parte alta. (Gibertini)

Da Montreal, Vanni Gibertini e Francesca Sarzetto

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