16/08/2013 23:41 CEST - Tennis flash

Isner: "Una delle migliori partite della mia carriera"

"Non cambio strategia in base all'avversario, non faccio ingegneria spaziale"

16.8.2013

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"E' stata una vittoria fantastica, uno dei momenti migliori della mia carriera" ha detto John Isner dopo aver sconfitto Novak Djokovic per la seconda volta. "Ho avuto tante occasioni per fare il break e sentivo che stavo giocando bene. Tenevo bene, stavo bene anche da fondo e quando ho avuto una chance ho cercato di giocare aggressivo. Credo di essere riuscito a mettegli pressione, anche se questa tattica non ha pagato fino alle ultimissime battute. E' stato uno di quei match tirati, come tanti ne ho giocati, che avrei anche potuto perdere. Sono stato fortunato oggi". Una vittoria che prosegue la sua ottima tradizione negli Stati Uniti: "E' scioccante la differenza nel mio rendimento dentro e fuori gli Usa".

Nell'ultimo game, spiega, "lui va sopra 40-15 e io gioco probabilmente il miglior colpo della mia partita, il passante del 40-30. Poi vinco il punto successivo e inizio a pensare che potrei anche vincere senza andare al tiebreak. Anche se mi trovo bene al tiebreak"

"Non volevo pensare alla classifica" dice, "non mi interessava il discorso top-20. Sapevo che facendo bene qui avrei avuto chance di rientrare. Il mio obiettivo è tornare nei primi 10 e restarci di più dell'anno scorso".

Isner, che è entrato in top-10 la prima volta proprio dopo aver battuto Djokovic l'anno scorso in semifinale a Indian Wells, affronterà Del Potro. "Sarà una partita dura, l'ho affrontato poche settimane fa su questa stessa superficie, a Washington in finale, e mi ha battuto in tre set. Spero di poter fare qualcosa di diverso. Sento di essere un po' più fresco di allora. Normalmente, però non faccio troppi cambiamenti al mio gioco in rapporto all'avversario. Non sono capace di farli: nemmeno sapevo che Del Potro fosse infortunato al polso. Non faccio ingegneria spaziale. Cerco di tenere il servizio il più possibile e partire da lì".

Infine, sul warning per time violation, Isner ha le idee chiare: "Non ha influenzato la partita. Non era uno di quei casi in cui lui fa rimbalzare la pallina 25 volte. Non era nemmeno uno di quelli in cui io ero pronto a rispondere da 10 secondi. Non ero necessariamente d'accordo con quella chiamata, ma è stato solo un warning, non ha perso un servizio per quello. Ne avesse presa un'altra più tardi avrebbe fatto differenza. Comunque in quelle condizioni, con il pubblico che si stava ancora calmando, la time violation non è garantita. E' una regola troppo soggettiva".

AM

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