24/08/2013 23:52 CEST - Us Open

Djokovic: "Nadal il migliore del 2013"

"Strano vedere Federer al numero 7"

TENNIS - La conferenza stampa di Novak Djokovic alla vigilia degli Us Open 2013.

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Come sono le tue sensazioni arrivando agli Us Open dopo le delusioni, forse, di Montreal e Cincinnati?
Penso di aver giocato abbastanza bene in queste due settimane, ho perso due partite 76 e 75 al terzo, e nei momenti importanti non ho trovato quella calma in più che mi sarebbe servita per giocare i colpi giusti. Capitano periodi così, ma la mia fiducia resta. È uno slam, è diverso dagli altri tornei. Adoro giocare gli slam. Ho avuto buonissimo risultati negli ultimi cinque, sei anni qui (…). Adoro giocare sul centrale, l'atmosfera, e il brusio che si respira qui. Mi dà sempre grandi motivazioni a fare il massimo. Mi sto preparando al meglio, mi sono allenato qualche giorno in più dopo i quarti di Cincinnati per poter dare tutto in queste due settimane.

Parliamo del futuro. Hai tenuto un discorso alle Nazioni Unite. Cosa pensi di poter fare? Una persona come te, che ha così tante responsabilità, cosa può fare per la pace? Per le giovani generazioni? Per la tua nazione?
Buona domanda, ma molto generale anche. Prima di tutto, penso di avere ancora molti anni di carriera nel tennis: spero di continuare a questo livello ancora per molti anni, finché sentirò questo fuoco, questo amore per il tennis dentro di me. Il discorso all'ONU di ieri è stato qualcosa di incredibile per me. È stato un giorno incredibile: all'Onu la mattina e l'Heritage Program al pomeriggio. È stata un'opportunità meravigliosa poter parlare all'Onu in nome della famiglia mondiale degli atleti per la proclamazione della Giornata Internazionale dello Sport, per lo sviluppo e la pace, del prossimo 6 aprile. È stato qualcosa di straordinario. Non l'avevo mai fatto prima. Non avevo mai visto gli uffici, le strutture dell'Onu, so che molte grandi decisioni nel mondo vengono prese qui. (…) Tornando sulla tua domanda, che posso fare personalmente: niente, da solo. C'è sempre qualcuno dietro di me. Anche in campo è la stessa cosa no? È uno sport individuale, ma è in un certo senso uno sport di squadra, perché lo staff che lavora con me mi dà un grandissimo supporto nel permettermi di giocare a un livello così alto. D'altro canto, c'è una fondazione che esiste dal 2007, gestita dalla mia famiglia; anche la mia fidanzata è coinvolta; e tutte le persone, tutti gli amici che ho incontrati nel mondo e gli esperti che stanno cercando di ottenere grandi risultati. Attraverso la mia fondazione sento che sto facendo molto per i bambini. Mi piacciono molto i Kids Days, che hanno una grande tradizione qui agli Us Open. Oggi è venuta anche la First Lady, e questo dimostra quanto siano importanti, per tutto il mondo del tennis e dello sport. Lo sport manda un greande messaggio al mondo. Sei in forma, sei in buona salute, rappresenti uno stile di vita sano che ti permette di girare il mondo. Ecco perché il tennis è uno sport fantastico e tutti lo amano. Ma sto parlando troppo. Dovrei fermarmi (ride). Spero che abbiate registrato, perché non ripeterò questa risposta.

Vorrei chiederti qualcosa sui tuoi due principali rivali, Nadal e Federer. Nadal ha avuto una stagione con alti, come il Roland Garros, e bassi come Wimbledon. Vorrei il tuo parere su come sta giocando sui campi duri e su Federer, che certo non è abituato a vedere il numero 7 accanto al suo nome in uno slam.
Beh, prima di tutto, Nadal è decisamente tornato e sta probabilmente il suo miglior tennis di sempre sul duro. Non ha ancora perso un match su questa superficie, ha vinto tre Masters 1000 in grande stile, è stato molto aggressivo e sembra aver cambiato un po' stile di gioco. Entra di più in campo, sa che ora deve attaccare un po' di più di quanto fosse abituato, immagino per le ginocchia e tutto e perché il duro non è la terra battuta: non è la sua superficie preferita, è più veloce. Sono certo che ha lavorato su questo, e potete vedere i risultati del suo lavoro. Quest'anno è stato il miglior giocatore nel circuito, non ci sono dubbi. Su Federer, guardando ai risultati questa è probabilmente la sua stagione peggiore da dieci anni a questa parte. Sono sicuro che sappia cosa sta facendo, probabilmente si sta concentrando sugli slam, e che voglia dare il massimo lì. Certo, è inusuale vederlo al numero 7 del mondo, dopo essere stato così a lungo numero 1 o numero 2. Ma ci sono anche tanti giovani emergenti dopo la generazione mia, di Del Potro, di Nadal e di Murray: ora ci sono Dimitrov, Janowicz, Raonic, una nuova ondata di giocatori. Così è il ciclo della vita. Non puoi aspettarti che un giocatore sia al massimo sempre. Gli alti e bassi sono normali. Per questo il tennis richiede così tante energie fisiche, mentali, emotive. Da qualunque punto di vista lo guardi, il tennis richiede tutto a un giocatore, tutto l'impegno possibile in ogni aspetto. Per questo lo amiamo. Ci dà tantissimo ma devi lavorare durissimo per essere il migliore del mondo.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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