25/08/2013 00:21 CEST - Us Open

Federer: "Sono qui per vincere il torneo"

"Non penso che essere n.7 sia tanto peggio che n.4"

TENNIS - La conferenza stampa di Roger Federer alla vigilia degli Us Open

| | condividi

Djokovic ha appena finito e ha detto che non è usuale vederti al numero 7 dopo che hai dominato per così tanti anni. Ha aggiunto che c'è una nuova ondata di giocatori e che è un po' il ciclo della vita. Sei d'accordo che questo è parte del ciclo della vita?
Sì, le classifiche fluttuano molto, soprattutto se non giochi così bene. Puoi salire e scendere abbastanza velocemente. Non penso che 7 sia tanto peggio di 4, ma la gente dirà quello che vuole. L'importante è che mi concentri sul mio tennis, che la passione ci sia ancora, che lavori nel modo giusto e che arrivi preparato, sentendo di poter vincere un torneo. La classifica in sé è secondaria. Anche se l'ho guardata per tutta la vita, non vedevo l'ora di vedere quante posizioni avevo guadagnato o perso. Di solito mi divertivo di più, visto che saliva. Poi col passare degli anni presti sempre meno attenzione al ranking. Chiaramente però voglio risalire e dovendo difendere solo i quarti spero di poter aggiungere qualche punto.

Cosa pensi del sorteggio e della possibilità di affrontare Nadal nei quarti non avendolo mai sfidato qui prima d'ora?
Penso che sia una sezione divertente, come hai detto con Rafa nei paraggi. In più, qui non abbiamo mai giocato. Io spero, dal mio punto di vista, di farcela. Questo è il mio obiettivo, anche se penso turno per turno, come per ogni altro giocatore. Non voglio guardare troppo avanti. Ma chiaramente quando vengo qui non mi limito a puntare ai quarti. Sono qui per provare a vincere il torneo, ma per farlo mi devo concentrare dall'inizio, dal primo match che è forse lunedì.

Puoi dirci qualcosa dell'esperimento della nuova racchetta? Pensi di provare ancora qualcosa di nuovo dopo gli Us Open?
Sì, testerò altre racchette dopo gli Us Open. È stato un periodo difficile tra Amburgo e Gstaad, quando ho iniziato a giocare con il nuovo prototipo della Wilson. Ma con i dolori alla schiena, non riuscivo a sentirmi a suo agio né, ad essere onesto, a capirne abbastanza. La mia testa continuava a tornare alla schiena. Sono felice di stare giocando bene di nuovo. Sono tornato alla racchetta che conosco, la racchetta con cui ho vinto tutto. Giocherò con quella per le prossime settimane, e poi vedremo come sarà la situazione dopo gli Open.

Hai parlato della schiena: come è cambiato il tuo avvicinamento al match, cosa fai in più o in meno rispetto a prima?
Penso che ti riscaldi di più con l'andare degli anni perché senti che è la cosa giusta da fare. Quando ero più giovane, di solito saltavo su e giù cinque minuti e poi entravo in campo. Oggi è un po' diverso. Non so se i giovani fanno ancora così, ma il tennis negli ultimi 10-15 anni si è molto professionalizzato, perché tutti lavorano di più e nessuno vuole essere l'unico a non farlo. Penso anche che il mio approccio sia cambiato per via dei tanti match che ho giocato. Ora mi preparo per i tornei diversamente da prima, quando non avevo esperienza. Ho sempre lavorato tanto, e questo duro lavoro portato avanti per tanti anni mi ha mantenuto ad alti livelli così a lungo. Quando mi sento bene, riesco anche ad allenarmi bene e fare le cose giuste in campo e in allenamento. È importante prepararsi bene: dormire, alimentarsi bene e fare tutto il possibile per conservare energie o recuperare più in fretta.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti