25/08/2013 00:42 CEST - Us Open

Rafa Nadal: "Il mio obiettivo non è il numero 1"

"Le superfici dure troppo pesanti per avere una carriera lunga"

TENNIS - La conferenza stampa di Rafa Nadal alla vigilia degli Us Open

| | condividi

A cosa attribuisci i tuoi grandi risultati sul duro di quest'anno? Djokovic ha detto che stai colpendo più in anticipo, che stai giocando più aggressivo. Puoi descriverci la tua mentalità nell'affrontare i tornei sul duro quest'anno e quali possono essere le differenze rispetto al passato?
Penso che puoi giocare aggressivo quando stai giocando bene. Questa è la cosa più importante. È vero, sto cercando di colpire un po' più in anticipo, che ho lavorato sul mio gioco per essere un po' più aggressivo. Ma allo stesso tempo, è anche vero che anche in passato quando ho giocato bene ho ottenuto ottimi risultati su questa superficie. Non sono i cambiamenti di oggi che mi danno una chance di fare bene sul duro, no? Ho vinto e allo stesso tempo posso perdere. Ho vinto un match durissimo con Djokovic a Montreal, poi quella difficile con Federer a Cincinnati. Partite che potevamo vincere entrambi. Sono stato fortunato ad averle vinte entrambe. E probabilmente per questa ragione ho trovato fiducia e ho avuto modo di giocare bene e vincere match duri contro avversari difficili. Arrivare qui dopo aver vinto due Masters 1000 è grandioso. Ma non perché mi dà fiducia in vista degli Us Open. Ma perché ho vinto due grandi tornei. Qui è un torneo diverso, cercherò di dare il meglio.

Tanti in America parlano di quanto le superfici dure siano pesanti per il fisico. Credi che questa superficie sia pesante per le tue ginocchia o i tuoi piedi o altro?
Non sono un medico (sorride).

Hanno un forte impatto sulle tue ginocchia?
Sarebbe ottimo se alcuni medici creassero un'opinione su questo, ma di queste cose abbiamo parlato centinaia di volte in passato. Sapete, in passato non mi sono sentito libero di parlarne perché sembrava che parlassi in quanto gioco meglio sulla terra rossa che sul duro. Oggi penso di aver fatto buoni risultati anche sul duro. Questa superficie mi piace, mi sento in fiducia. Ma per le prossime generazioni, spero che l'ATP possa trovare una soluzione perché i campi duri sono un po' troppo aggressivi per avere una carriera lunga, secondo me.

Cosa significa per te essere numero 1 a fine stagione?
Vedremo dopo questo torneo. Gli Us Open faranno la differenza. È vero che sto vivendo una grande stagione, sono in una buona posizione, ma niente di decisivo visto che ci sono in palio 2000 punti. Sono in questa posizione perché ho giocato in modo straordinario, nonostante gli zero per gli Australian Open, Wimbledon e Miami: tanti per essere numero 1 (sorride). Ma ci sto provando. Ve l'ho detto tante volte da quando sono rientrato che il mio obiettivo non è essere numero 1. Il mio obiettivo è restare in buona salute, essere competitivo e finire la stagione con buone sensazioni e avendo chance di giocare bene. Ed è quello che sta succedendo. Alla fine, sei o non sei numero 1. Io non ho intenzione di combattere per il numero 1. Se lo sarò a fine anno, sarà stata una stagione straordinaria. Se no, sarà stata straordinaria lo stesso. Questo torneo farà una grande differenza. Dopo questo torneo non sarà tutto deciso, ma le cose potranno essere più chiare o del tutto meno chiare (sorride).

Traduzione di Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti