25/08/2013 01:04 CEST - Us Open

Murray: "Vincere gli slam è la mia motivazione"

"Penso di avere meno pressione ora che devo difendere il titolo"

TENNIS - La conferenza stampa del campione in carica Andy Murray alla vigilia degli Us Open.

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Che hai fatto in questi giorni?
Ho fatto alcune cose per i media, un paio di iniziative extra per gli sponsor. Le giornate sono state un po' più lunghe perciò è molto importante conservare le energie e gestire bene il mio tempo fuori dal campo. Sembra che giocherò il mio primo match mercoledì, perciò saranno due settimane abbastanza dense. Generalmente esco, vado in giro prima dell'esordio, ma visti i miei impegni ho passato molto tempo nella stanza d'albergo.

La pressione che senti nel dover difendere il tuo primo titolo dello slam è in qualche modo diversa dalla pressione che sentivi prima di vincere quel primo slam?
Penso ci sia meno pressione. Mi aspetto di sentirmi nervoso prima della prima partita perché è diverso, è un'esperienza nuova. Ma con l'andare del torneo qualcosa cambierà. Avevo tanta pressione per vincere uno slam, e la stessa cosa mi succedeva a Wimbledon. Non penso che qui sarà lo stesso.

Molti di noi negli Usa ti hanno guardato in tv trionfare a Wimbledon. In quegli ultimi minuti, quegli ultimi momenti, gli ultimi punti, la tensione si percepiva attraverso lo schermo. Hai detto, non posso nemmeno ricordarli. Quando li hai rivisti, sono sicuro che prima o poi li hai guardati, penso tu abbia visto attraverso quali sensazioni sei passato...
Ho visto l'ultimo game quella notte perché c'erano tanti giornalisti e tutti mi chiedevano di quell'ultimo game ma io non riuscivo a ricordare cosa fosse successo all'ultimo punto. È stato un game lungo, con qualche punto straordinario. Appena l'ho rivisto una volta, mi sono istantaneamente ricordato ogni singolo punto e come mi sono sentito ad ogni punto. Ma, sì, se non l'avessi rivisto in tv probabilmente non l'avrei ricordato.

Qual è il tuo ricordo più forte?
Vincere il torneo. (ride)

Hai detto a Montreal che vincere un altro slam è stato più importante per te che diventare numero 1. Mi chiedo se vedere Ivan Lendl con gli altri numeri 1 abbia aumentato il tuo appetito per il numero 1.
No. Ognuno ha ambizioni diverse in carriera. Ciascuno è motivato da obiettivi diversi. Per tutta la mia carriera, per quattro, cinque, sei anni, quello che mi ha motivato, che mi ha spinto ad allenarmi, è stato provare a vincere uno slam. Perdere in uno slam per me era la delusione peggiore. Potevo vincere un Masters 1000 e la prima domanda che mi veniva fatta era 'Quando vincerai uno slam?', non 'Quando diventerai numero 1?'. Quella è diventata la mia motivazione. E vincere gli slam resterà la mia motivazione per tutto il resto della mia carriera.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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