27/08/2013 12:21 CEST - US OPEN 2013
Traduzione di Giulia Vai
Q. E’ stato un buon inizio della campagna US Open per te?
AGNIESZKA RADWANSKA: Sì, una vittoria in due set nella partita d’esordio è sempre positiva.
Q. Per chi gioca a tennis e vuole allenarsi come un professionista, quali sono gli esercizi che fai per prepararti a un torneo?
AGNIESZKA RADWANSKA: Dipende dal numero di partite che devo giocare. Quando mi alleno mi piace avere un obiettivo, per esempio sul servizio metto delle scatole di alluminio sull’altro lato del campo e cerco di colpirle. A livello fisico, corro molto, faccio esercizi per le gambe e le spalle.
Q. Come senti il tuo gioco, arrivando all’ultimo Slam della stagione?
AGNIESZKA RADWANSKA: Ho giocato delle buone partite a Stanford e a Cincinnati. In particolare mi sono adattata bene alle differenti condizioni atmosferiche, del campo e delle palle. È un periodo duro per i giocatori, e penso di essermi preparata molto bene. Sono pronta per giocare qui e spero di farlo altrettanto bene.
Q. Ti piace giocare a New York? Alcuni lo trovano stimolante, altri invece si distraggono.
AGNIESZKA RADWANSKA: Ogni Grande Slam è diverso. Qui è molto affollato e rumoroso. Il traffico ti obbliga a muoverti in anticipo. Ma ormai sono abituata e mi va bene.
Q. La morte di tuo nonno ti ha costretto a tornare in Polonia per il funerale. Ha avuto un ruolo nel tuo tennis tuo nonno? Sei andata con tua sorella?
AGNIESZKA RADWANSKA: Sì, sono andata con mia sorella. Siamo andate al funerale sabato, e domenica mattina siamo ripartite per essere qui a New York. È stata una decisione facile, la famiglia è più importante del tennis. Lui giocava a tennis, ma è stato soprattutto un giocatore e un allenatore di hockey a scuola. Ha lavorato fino a 79 anni. Era una persona sportiva e molto in forma.