28/08/2013 15:49 CEST - Us Open

Djokovic: "Il tennis è uno sport individuale, ma è il lavoro di squadra che conta"

TENNIS - Traduzione di Alessandro Mastroluca

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Iniziare di sera non è un brutto modo di debuttare in uno slam? E' diverso rispetto a un primo match diurno?
Sì, è diverso. Penso che le sessioni serali a New York siano diverse da tutte le altre, per l'energia che se senti nel pubblico. C'è molta carica anche ai cambi campo, è molto stimolante, sempre divertente. È bello giocare davanti a un pubblico così, nello stadio più grande che abbiamo. È notevole visto da quaggiù. Penso che molti degli ultimi miei primi turni qui, negli ultimi 5-6 anni, li abbia giocati di sera. Avevo già esperienza, sapevo come giocare. Berankis era alla prima sessione serale, per questo ho cercato di mettergli pressione fin dall'inizio, e ho giocato a un ottimo livello.

Di solito ai giocatori non piace condividere i dettagli della loro routine. C'è questo libro sulla tua dieta senza glutine: potresti dirci perché hai deciso di condividerla? E cosa pensi dei giocatori che la stanno provando?
Ora più tennisti hanno un'alimentazione senza glutine, vedo. Ma questa particolare dieta ha cambiato la mia vita e influenzato positivamente la mia carriera e le mie sensazioni, dentro e fuori dal campo. Perciò volevo condividere questo regime alimentare che ha avuto un impatto così positivo per me e offrire la mia esperienza. Non voglio influenzare la vita delle persone, con questo libro, né dire loro come mangiare, o come vivere. Sto solo condividendo un'esperienza sperando che chi lo legga possa trovare esempi validi per la loro vita. Ho già avuto alcune reazioni positive da persone diverse ed è bello. Dalla prospettiva di un atleta, è bello che a volte ci siano persone che seguono il tuo esempio. È bello sentire che qualcuno si è sentito bene, che leggendo il mio libro ha apportato cambiamenti positivi nella sua vita.

Andy Murray non sembrava felice di dover aspettare mercoledì sera per giocare il suo match di primo turno. Cosa pensi della programmazione degli Us Open e della scelta di spalmare il primo turno su tre giorni?
Be', abbiamo la finale al lunedì. Penso che sia una sorta di compromesso che l'organizzazione ha fatto con i giocatori. Non penso serva parlarne ancora, so che avremo la finale di lunedì ancora per molti anni [in realtà la certezza è solo per l'anno prossimo. Poi, con la scadenza del contratto con la CBS, storico broadcaster del torneo, e il passaggio a ESPN, dal 2015 si tornerà a un secondo weekend più canonico con le semifinali maschili al venerdì e la finale la domenica, NdT]. Con la finale di lunedì, può andar bene spalmare il primo turno in tre giorni, anche se questo è l'unico slam con questa programmazione. Ma è meglio che avere il SuperSaturday con le semifinali e la finale il giorno dopo: è davvero difficile, io l'ho provato. Per qualche ragione, è da qualche anno che piove sempre domenica a New York.

Puoi dirci qualcosa del lavoro con Wojtek Fibak?
Sì, è entrato nello staff per gli Us Open. È una sorta di periodo di prova, per vedere come vanno le cose. Abbiamo lavorato molto bene nei 6,7 giorni che hanno preceduto il torneo. Stasera la partita è andata molto bene. Ha un ruolo importante nel team. Mi dà consigli. Col mio coach abbiamo un gran bel rapporto, ci conosciamo da tantissimi anni. Io e Fibak viviamo nello stesso posto, lui è stato un grande giocatore, un top-10 con una grande carriera in singolo e in doppio, ha allenato Lendl per tanti anni. Ha una grandissima esperienza in questo sport. Conosce un sacco di gente. Trasmette un grande amore, una grande passione per il tennis. Cercherò di prendere di più da lui. Penso che abbia un gran modo di osservare le partite, spero che potremo lavorare molto bene insieme in questo torneo.

Perché l'hai aggiunto allo staff? Per i risultati recenti? Avevi bisogno di un nuovo paio di occhi?
È stata una scelta comune. Non prendo mai le decisioni da solo perché, anche se questo è uno sport individuale, è il lavoro di squadra che conta alla fine. Perciò discutiamo tutto quello che c'è da fare. Siamo stati tutti d'accordo che un aiuto extra sarebbe stato d'aiuto e Fibak era la persona giusta per noi in quel momento. Vediamo come andrà in queste due settimane.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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