28/08/2013 23:41 CEST - US OPEN 2013

Duval: "Spero di riportare gli USA in alto"

Traduzione di Francesca Moscatelli

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D. Come descriveresti le tue emozioni alla fine del match?
VICTORIA DUVAL: Un sacco di emozioni diverse. Per lo più felicità. Penso di aver giocato in modo sorprendente oggi. E’ stato incredibile. L’intero match è stato davvero incredibile e sono felice di essere avanzata.

D. Sam ha detto che il tuo dritto in particolare le ha causato problemi oggi, che lo colpivi davvero bene. Più forte rispetto allo scorso anno. Parlaci di questo. Come hai lavorato su quel colpo?
DUVAL: Sono assolutamente convinta che per raggiungere il livello successivo nel tennis devi essere in grado di andare oltre i tuoi colpi. Queste ragazze colpiscono davvero forte. Non l’avrei tirato fuori oggi se non fossi stata fiduciosa nei miei colpi. Ero disposta a correre questo rischio e ha pagato.

D. Quando finalmente hai messo a segno il vincente sul match point, che cosa ha inondato la tua mente?
DUVAL: Non mi ricordo nemmeno il match point. Credo di essere stata davvero felice. Voglio dire, lo si potrebbe dire, visti tutti i salti che ho fatto.

D. Quanto hanno contribuito le qualificazioni nell’alzare il tuo livello di gioco? Hai guadagnato tenacia, qualche tecnica?
DUVAL: Si, mi ha dato molta fiducia. Qualificarsi per uno Slam non è un compito facile. Ho giocato in modo sorprendente tutti e tre i miei match. Questo sicuramente mi ha aiutata oggi.

D. Eri da Bollettieri la settimana prima del torneo. Con chi stai lavorando adesso?
DUVAL: Beh, per lo più mi sono allenata con i miei fratelli. Sono stata al centro USTA per un anno, e stavo nei dormitori. Sono tornata a casa giusto adesso. Ma, ho sempre un ottimo rapporto con la USTA. Mi hanno aiutata con tutto quello che faccio. Credo di essere ancora parte dell’USTA, in questo momento sono a casa con la mia famiglia.

D. Sono passate un paio d’ore. Hai pensato a cosa significa questo per te?
DUVAL: Uhm, non ci ho ancora pensato. Ovviamente è una gran bella sensazione aver battuto una campionessa degli anni passati. E Sam è fantastica. Anche se oggi non ha giocato al suo meglio, io ho giocato in modo incredibile (sorride), la prendo così. Ma, si, voglio dire, devo preoccuparmi del prossimo match, non posso festeggiare troppo.

D. Non stai lavorando con Bollettieri al momento?
DUVAL: Beh, gli parlo molto. Voglio dire, non sono fisicamente alla IMG. Colgo l’aiuto di tutti. Abbiamo un bel rapporto, lo chiamo Zio Nick.

D. Puoi parlarci del percorso con i tuoi genitori, da quando hai vinto i tornei da 10000 per diventare un’ottima giocatrice juniores, è stato finanziariamente difficile, l’insegnamento, tutto questo?
DUVAL: Si, è stato sicuramente economicamente difficile, soprattutto dopo il terremoto. Mio padre non era più in grado di lavorare. Sono stata molto fortunata. Un paio di membri della famiglia mi hanno aiutata. Speriamo che con questa vittoria di oggi le cose cambino un po’.

D. Tuo padre è tornato ad Haiti durante il terremoto, mentre tu eri in Florida?
DUVAL: Si, eravamo ad Atlanta a quel tempo. Ma si, lui tornò il giorno prima che accadesse, così…

D. Parlaci del ruolo che ha Harry Kitchen nella tua vita.
DUVAL: Si, gli sarò sempre grata. Se non fosse per loro mio padre non sarebbe sicuramente qui oggi. Non tutti pagano 30000 dollari per mandare un elicottero a salvare qualcuno. Una bella storia. Sono persone meravigliose. Voglio dire, sono angeli. Non avremmo potuto trovare persone migliori.

D. Raccontaci la storia. Come è arrivato a mandare un elicottero per la tua famiglia?
DUVAL: Beh, non avrebbero lasciato atterrare gli aereo perché non vi era nessuna pista. Credo abbia cercato online per un paio d’ore. Era l’unico volo permesso ad Haiti. Mio padre l’hanno trovato dopo 11 ore. E’ stato incredibile. Voglio dire, non lo so, sono così grata, non so come ci sia riuscito.

D. Come sta tuo padre oggi? E’ in grado di lavorare?
DUVAL: No, non lo è. Ma sta migliorando molto. Emotivamente è stato difficile in un primo momento. Ma lui è contento come non lo è mai stato. Ha avuto un paio di interventi che hanno contribuito a portar via il dolore. Siamo solo così felici che lui sia in un buono stato d’animo adesso. E’ qui con noi, quindi è incredibile.

D. C’è stato qualche incidente ad Haiti, quando sei stata rapita o catturata da bambina?
DUVAL: Già, siamo stati tenuti in ostaggio. Non è un bel ricordo, quindi cerco di dimenticare il più possibile su questa faccenda. Non ricordo molto di più, il che è un bene.

D. Tutta la famiglia lo era?
DUVAL: No, solo io e un paio di cugini.

D. Quanti anni avevi?
DUVAL: Sette.

D. Pensi che Victoria Duval stia per diventare una stella del tennis?
DUVAL: E’ quello per cui sto lavorando. Se Dio lo permetterà, allora andiamo.

D. Quanto eri consapevole del successo di Sloane, Madison e Taylor? Hai prestato attenzione a questo e preso ispirazione?
DUVAL: Sì, voglio dire, stiamo cercando di riportare il tennis americano al livello di una volta. Stiamo tutte lavorando per lo stesso obiettivo. Siamo un gruppo affiatato, aiutare l’altro è importante. Stiamo tutte facendo cose stupefacenti, pensiamo che stiamo percorrendo un percorso straordinario.

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