30/08/2013 13:25 CEST - Us Open

Nadal: "Devi essere pronto a soffrire, godere della sofferenza, ed essere in grado di cambiare la situazione"

TENNIS - Traduzione di Francesca Moscatelli

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D. Hai giocato bene oggi, nonostante le condizioni in campo.
RAFAEL NADAL: E’ stata una partenza un po’ troppo lenta, a mio parere. Poi durante la partita ho provato a giocare sempre meglio. Penso di aver finito la partita giocando bene, facendo bene un paio di cose, muovendomi bene. La cosa importante alla fine è vincere 62 61 60. Il risultato dice che ho fatto le cose giuste.

D. Se potessi dare un consiglio ai genitori i cui figli vogliono essere come te, cosa vorresti dire loro?
N.: Essere come è qualcosa che probabilmente un sacco di persone possono fare perché mi sento veramente una persona normale. Ma penso che sia importante avere persone buone attorno a voi. I genitori devono stare un po’ lontani e sostenere il bambino, alla fine è negativo quando i genitori vogliono essere troppo coinvolti nelle cose. Per qualsiasi motivo c’è un allenatore che ne sa molto di più sul tennis dei genitori. Alla fine la cosa più importante è il ragazzo e il ragazzo ha bisogno delle giuste condizioni fisiche e mentali e deve essere disposto a impegnarsi e pronto a competere.

D. Vuoi raccontarmi come riesci a trovare dentro di te la motivazione per tornare? All’inizio della tua carriera pensavi di voler vincere Wimbledon un giorno. A quel tempo c’erano un sacco di dubbi. Nel 2009 hai avuto una pausa per infortunio. Nel 2010 sei tornato più forte. L’anno scorso hai perso metà della stagione. Se tornato più forte, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Pensi che una delle tue migliori armi sia la volontà?
N.: Quando si ritorna dopo un periodo duro, dopo un infortunio, dopo momenti in cui non stai bene, quando hai l’opportunità di tornare ed è vero che puoi tornare, allora è necessario lavorare sodo. Devi lavorare con l’atteggiamento giusto ogni giorno. Devi essere pronto a soffrire, godere della sofferenza, ed essere in grado di cambiare la situazione. Ma quando ti trovi in una posizione bassa, una situazione bassa, si è in grado di lavorare e lavorare per cambiare questa dinamica, è perché si sente davvero l’amore per lo sport. Quando torni ad avere i sentimenti giusti in campo, poi riesci a cambiare la dinamica. Dopo aver superato una situazione difficile, allora si è pronti per competere ancora meglio di prima. Di questo sono sicuro. In tutta la mia vita ho giocato con molta passione, amo lo sport. Amo la competizione. Non solo il tennis. Amo il tennis, certo, ma io amo la competizione in generale. Amo lo sport come spettatore. Quindi avere l’opportunità di andare in campo nei grandi stadi che ho visto in TV quando ero un bambino, è sempre molto speciale per me. Così mi sento fortunato e molto felice di essere di nuovo nel tour e giocare di nuovo bene.

D. Qual è la tua opinione sull’aver giocato il primo turno qui in tre giorni?
N.: Beh, è lunga. Non è una questione di giocare il primo turno in tre giorni. La questione prima era che giocavamo le finali di domenica, giocando sabato e domenica. Ogni giocatore sa che non era giusto. Se un giocatore una un match come quelli che ho disputato, per esempio, nella finale in Australia contro Djokovic, il giorno dopo è meglio andarsene a casa, meglio che scendere in campo. Quindi non è corretto. Quest’anno la finale è di lunedì. Non è cuna cosa nuova, perché nell’ultimo paio d’anni le finali sono state di lunedì. E’ giusto avere la finale di lunedì, avere un giorno di riposo tra le semifinali e le finali. Ma allo stesso tempo è un giorno in più per il torneo. Non è normale finire un torneo di lunedì. E’ bello finire un torneo di domenica, questo è quello che penso.

Traduzione di Francesca Moscatelli

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