03/09/2013 10:43 CEST - Us Open

Federer: "Merito a Robredo, ma mi sono battuto da solo"

TENNIS - Traduzione di Alessandro Mastroluca

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Giornata difficile per te, ovvio. Una giornata disturbata dalla pioggia. Aver dovuto cambiare campo è stato un problema?
No, non dovrebbe essere questo il problema. Ho aspettato di giocare in così tante occasioni che questa è l'ultima scusa da cercare. Poi mi sono anche allenato sull'Armstrong, perciò nemmeno questa può essere una scusa. Ero preparato. Ero anche felice di giocare qui, pensavo ci sarebbe stata una grande atmosfera, che avrei potuto trarre vantaggio dall'avere così tanto pubblico dalla mia parte. Però, sfortunatamente, non ho messo in mostra il tennis che avrebbe potuto coinvolgerli. A volte va così.
   
Che cosa non ha funzionato? Problemi fisici, non trovavi ritmo?
Sì, ho cominciato male, subito sotto di un break. Sono riuscito a recuperare, è vero, ma ho fatto fatica per tutto il match, e non è molto soddisfacente, a dire il vero. Tommy ha fatto un buon lavoro a  rimettere più palle possibile, a rendermi la vita difficile. Ho sprecato troppe occasioni. Niente ritmo oggi. Capitano cose così, chiaramente sarà sempre difficile.

Pensi sia anche una questione di fiducia a questo punto, quando le cose iniziano ad andare male inizi, non so, a sentirti nervoso, arrabbiato con te stesso?
Sì, forse. La fiducia fa tutto questo, sistema tutte quelle cose cui normalmente non pensi. Ma credo siano stati solo tre mesi difficili. Forse, come dite, non sono ancora solido come prima. Forse se guardi le cose un giorno alla volta, o un set alla volta, o un punto alla volta, è stato difficile per me. Forse è questa una delle ragioni della sconfitta.

Sono certo che non sei felice della tua prestazione, ma che ti passa per la testa?
Penso che mi sono battuto da solo, senza nulla togliere ai meriti di Tommy. Lui ha sbagliato pochissimo, rimetteva in campo quasi tutto, stava a me cercare di fare la differenza e non ci sono riuscito. È stata un'auto-distruzione e su un campo più veloce è ancora più deludente. In qualche modo il servizio può aiutarti a fare la differenza. Non ce l'ho fatta. È stato frustrante.

Le condizioni sembravano lente. Ti sei potuto allenare prima della pioggia? Come ti sentivi durante il riscaldamento?
Che ci crediate o no, l'Armstrong è un po' più veloce dell'Ashe. Chiaramente era molto umido, è stato umido negli ultimi due giorni. E questo influenza entrambi i giocatori, il timing, gli appoggi. Ma non è che fosse umido dal mio lato e dal suo no. Era diverso il tipo di campo, l'atmosfera, la velocità della superficie. Però ancora, Tommy ha giocato benissimo. Ci siamo affrontati tante volte, non c'erano segreti là fuori oggi. Complimenti a lui.

Non so se il Masters sia uno dei tuoi obiettivi o no, ma adesso sei un po' a rischio. Cambierai la tua programmazione per cercare di qualificarti o per te non è così importante essere tra i primi 8 alla fine dell'anno?
Non ci penso adesso. E non credo che cambierò la mia programmazione in nome del Masters. Penso che giocando bene farò buoni risultati. Se ci arriverò o no, si vedrà. Ma per me la cosa più importante è giocare meglio, muovermi meglio. Il mio problema è lì in allenamento, non nelle partite.

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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