28/10/2013 13:32 CEST - ATP Basilea

Del Potro e Federer due gran belle risposte a tanti dubbi

TENNIS - L'argentino si è confermato un grande e lo svizzero ha giocato la miglior partita del torneo, compromettendola con il black-out all’inizio del terzo set. E’ tornato lui? "E' stata la mia miglior partita" ha detto Federer, "ma mi danno più fiducia le vittorie". da Basilea Ubaldo Scanagatta

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ATP Basilea, Juan Martin Del Potro batte Roger Federer
ATP Basilea, Juan Martin Del Potro batte Roger Federer
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BASILEA _ Non è tanto importante, direi, chi ha vinto questo torneo di Basilea. Onore al merito di Juan Martin Del Potro, certamente, perché vincere un torneo per il secondo anno consecutivo a casa di Roger Federer che qui disputava la decima finale _ cinque vinte e cinque perse adesso _ e con tutto il pubblico contro è certamente un gran bell’exploit.

Ma questa finale, che è stata complessivamente all’altezza di due giocatori che sono oggi il n.5 e il n.6 del mondo, con sprazzi degni di due n.1, è importante soprattutto perché lancia due messaggi, che potete leggere nell’ordine che preferite. Juan Martin Del Potro ha vinto il suo 17mo torneo e se non si farà nuovamente male sarà sicuramente uno dei protagonisti principali degli anni a venire, certo degno di inserirsi stabilmente fra i primi 3/4 (insomma con prospettive più rosee di quelle vissute dal pur encomiabilissimo David Ferrer, un n.3 che rispetto a Del Potro è parso sempre più limitato), ma forse anche più su. Gioca bene su tutte le superfici ormai Delpo, quindi gli orizzonti sono sconfinati.

Roger Federer, che ha perso per via di un black-out all'inizio del terzo set _ ha avuto cinque pallegame nei primi 2 games e li ha persi entrambi _  è ancora in grado di giocare un magnifico tennis, quando l’orgoglio, l’ambiente, la situazione, un avversario titolato e campione lo spronano a dare il massimo. Più di avversari come Istomin e Pospisil, per capirsi.

In fondo è questo quel che conta, alla vigilia del torneo di Parigi Bercy e soprattutto delle finali mondiali Atp di Londra (che sarà difficile non continuare a chiamare Masters Cup come abbiamo tutti sempre fatto, fin da quando l’unico Masters era quello…prima che il direttore del Masters del Madison Square Garden non ci mettesse sopra il copyright costringendo l’Atp a scegliersi un nome diverso).

Il Federer dei giorni scorsi era apparso lento, facilmente in difficoltà quando gli avversari acceleravano. Quello di oggi è stato molto più reattivo, contro un Del Potro che ha regalato pochissimo, anche se sul 4-2 del terzo set si è mangiato un breakpoint che valeva un minimatchpoint da due passi dalla rete.

Ma è stato un bel tennis da vedere, tanti scambi pregevolissimi, soltanto qualche errore di troppo in certi momenti da parte soprattutto di Federer. Ma una partita divertente, anche se conclusa con una delusione che chiamerei addirittura costernazione…tanto abbattuta mi è apparsa la folla all’uscita della St.Jakobshalle.  

Sono curioso di vedere adesso che cosa succederà a Parigi-Bercy, dove Del Potro va senza veri obiettivi da raggiungere, mentre Federer ci va perché senza qualche puntarozzo in più potrebbe restare fuori da Londra ove si accumulassero troppe coincidenze tutte sfavorevoli. Io credo che la sua qualificazione, non ancora matematica, debba però considerarsi cosa quasi fatta.

Roger ha messo a segno 14 aces, insomma il servizio è tornato a funzionare meglio, anche se i momenti in cui ha fatto i cinque doppi falli non sono stati felici: in particolare i due del primo game del terzo set gli sono costati carissimi. E sulla risposta non è andato così male, anche se nel terzo set dopo quel 15-40 non trasformato nel secondo game, ha fatto solo 4 punti in 4 turni di servizio dell’argentino.

Ho interrotto quel che stavo scrivendo per andare a sentire Del Potro, ho registrato la sua conferenza sia in inglese sia in spagnolo. Credo che la troverete fra poco. Non è facilissimo, nonostante la vecchia esperienza, registrare con una mano alzata per tenere il registratore, un’altra per il telefonino e scattare una foto, e con…la terza prendere appunti per ricordarsi quel che hanno detto, mentre si pensa anche alla domanda da fare,  se si vuole scrivere due minuti dopo aver mandato l’audio via mail!!

Di risentire il nastro non si ha il tempo, così si procede cercando di rocrdare qualcosa. Ricordo almeno la mia domanda. E cioè: “Da anni si parla dei Fab Four e nessuno è riuscito ad inserirsi…salvo in tempi recenti David Ferrer che però a torto o a ragione non viene ugualmente considerato di essere uno dei migliori 4 del mondo sebbene sia n.3…Tu che chances ti dai adesso di riuscire a fare l’ingresso in quell’elite? E magari senza fermarti a n.3 o n.4 ma di salire anche a n.1 o n.2 quando Guillermo Vilas ancora oggi rimpiange di non essere riuscito a salire più su di n.2?

Domanda complessa come vedete. Alla quale, se non ricordo male, Juan Martin ha risposto dicendo: “Ferrer è n.3 del mondo e merita di stare dov’è. Lo merita e tutti noi giocatori la pensiamo così al suo riguardo. Oggi era in finale a Valencia e non so cosa abbia fatto (“Ha perso con Youzhny!” lo informa in diretta il collega dell’agenzia di stampa svizzera Laurent Ducret de l’agenzia stampa di Ginevra…ah beh _ commenta Del Potro che potrebbe presto superarlo visto che Ferrer ha in questo momento al suo attivo i punti conquistati con la vittoria di Parigi-Bercy 2012 ma li perderà se non rivince l’unico Masters 1000 della sua carriera, _ e poi certo spero di riuscire a fare quel salto…non ho molti punti da difendere all’inizio della prossima stagione, mi sento abbastanza fresco anche per i prossimi due tornei, Parigi e Londra, e spero di far bene.  A Londra ho sempre giocato bene, il torneo mi piace, ho fatto una semifinale e una finale là, insomma ho fiducia.”

Gli hanno poi chiesto di Federer e lui, che non aveva ancora letto l’inizio del mio pezzo (ah ah ah) ha detto: “Roger non ha avuto l’anno che si aspettava, ma oggi è stato un match di alto livello, io  giocato bene come a Shanghai, a tratti anche meglio, e lui mi è parso anche. Lui non ha bisogno dei miei elogi, tutti sappiamo quanto vale, e può essere che abbia bisogno delle occasioni più importanti e di avere dei top-ten di fronte per dare il meglio di sé. La partita si è decisa soltanto nel primo game del terzo set, ma è stata molto equilibrata e sono contento di averla vinta. Lui ha vinto tante volte qui, molte più di me…io capisco quanto gli possa aver dispiaciuto perdere qui da me, ma tante altre volte ho perso io e con grande dispiacere. Penso alla semifinale olimpica di Londra e a tante altre occasioni…Insomma, si vince e si perde”.

E’ arrivato anche Roger Federer: Ha detto: “Questa è stata la mia miglior partita, però l’ho persa. Mi dà più fiducia una partita vinta, quindi le quattro che ho vinte, che quella che ho perso. Anche se Mannarino non è Del Potro. Della partita di oggi mi è piaciuta la risposta del fisico, e anche la battuta perché ho servito meglio del solito…salvo che quel primo game del terzo set nel quale ho fatto 3 doppi falli. A volte faccio 5 doppi falli in tutto uno Slam, quindi farne 5 in un solo match non va bene, si deve migliorare. Lui dopo quel break subito da me n on mi ha più concesso di rientrare in partita. Ora vado a Parigi e poi spero a Londra dove la superficie mi piace e ho sempre giocato bene.

Ai lettori di ubitennis consiglio però – dopo una pausa che il mio computer si è preso per un quarto d’ora nel corso della quale credevo di aver perso tutto _ di ascoltare gli audio che sono molto più completi. In particolare quello con Mezzadri, che è stato interrotto un attimo da un intervento di Roger che lo ha salutato proprio mentre Claudio mi stava parlando, l’ho trovato molto interessante. E illuminante. Sentitelo se potete. Parla sia di Del potro sia di Federer in termini chiari. Saluti a tutti da Basilea, domani mi riposo e martedì torno in treno a Firenze per poi partire venerdì per Cagliari e la Fed Cup fino al ritorno in…continente il  4, dopo il 5 mattina andrò al Masters di Londra.

Da Basilea, Ubaldo Scanagatta

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